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  • Rap su prodi, parlamentari dell’unione chiedono indagine per vilipendio delle istituzioni…

    “Per Giorgio Merlo della Margherita, Gennaro Migliore capogruppo di Rifondazione comunista, Loredana De Pretis dei Verdi ed Esterino Montino dei DS, non è accettabile che sia data un’immagine comica di un momento tanto serio come un dibattito parlamentare. Ciò può essere classificato sotto il nome di “vilipendio della istituzioni”.” barimia.it ilgiornale.it

    Speriamo sia una cavolata…

  • La British Library scomunica questo DRM

    Le tecnologie anticopia abusano del diritto d’autore perché non prevedono scadenze e bloccano operazioni garantite dalla legge. La Biblioteca centrale britannica: in gioco c’è la creatività, l’innovazione e la memoria delle genti

    Le uscite di Brindley non arrivano per caso: la Biblioteca britannica si è fatta esplicitamente portavoce di preoccupazioni condivise in molti paesi e a molti livelli proponendo la sua autorevolezza indiscussa come faro per pervenire ad un cambiamento sostanziale nell’uso e nella concezione del DRM. Ha infatti appena pubblicato il suo IP Manifesto, un documento “rivoluzionario” sulla proprietà intellettuale (IP). Che ieri è stato presentato alla convention del Labour, il partito del premier inglese Tony Blair, in un evento a cui hanno partecipato tra gli altri esponenti dell’industria musicale, leader tecnologici come Google e Microsoft, i consumatori ed esperti di diritto. Per dirla ancora con Brindley: “L’attuale battaglia sulla proprietà intellettuale minaccia l’innovazione, la ricerca e la nostra eredità digitale”. “Ad esempio – sottolinea – oggi la legge non consente di copiare suoni o film per la conservazione. Se si toglie alle biblioteche o agli archivi il diritto di fare copie, il Regno Unito rischia di perdere buona parte della propria cultura registrata”.

    Pochi e chiari i punti chiave del Manifesto (disponibile qui in PDF):
    – Le attuali eccezioni e limitazioni previste dalle leggi sul diritto d’autore devono essere estese affinché comprendano senza ambiguità anche il mondo digitale;
    – Le licenze che forniscono accesso ai materiali digitali non possono cancellare eccezioni e limitazioni da sempre invalse come il fair dealing (ovvero la copia non autorizzata a fini di studio, ricerca, critica o segnalazione senza scopi commerciali);
    – Il diritto di copiare materiali a fini di conservazione, un dovere essenziale per tutte le biblioteche centrali, dovrebbe essere esteso a tutte le opere protette da diritto d’autore;
    – La durata del diritto d’autore per le registrazioni audio non dovrebbe essere estesa senza una prova empirica dei benefici che ciò comporta e senza la dovuta considerazione delle esigenze della società nel suo complesso;
    – Adottare il modello americano per gli orphan works, ossia le opere di cui è impossibile individuare l’autore, consentendone dunque la riproduzione a fini non commerciali;
    – La durata del diritto d’autore per opere non pubblicate dovrebbe essere posta in linea con altre già previste (ad esempio: 70 anni dopo la morte).” punto-informatico.it

    Sostanzialmente credo sia poco sensato cercare di applicare leggi e concetti sul diritto d’autore, per lo piu’ risalenti a piu’ di 50 anni fa, alle tecnologie degli ultimi anni. Un esempio e’ la tragicomica legge Urbani, tanto e’ che anche Roberto Maroni, ex ministro italiano, ed esponente di spicco della Lega Nord, ha ammesso “Scarico illegalmente musica da Internet. Mi autodenuncio, così il caso finisce finalmente in Parlamento“.

  • Indulto: Silvia Baraldini

    “Il Dipartimento di Giustizia statunitense, per ora non fa commenti, ma si ripromette comunque di discutere la questione con le autorità italiane.

    La liberazione della Baraldini ha subito scatenato reazioni polemiche nel centrodestra. Ignazio La Russa, capogruppo di An alla Camera, ha accolto negativamente la notizia. “Quando arrivò in Italia – ricorda – Silvia Baraldini trovò un ministro della Giustizia della Repubblica italiana che la passò a prendere all’aeroporto con i fiori in mano. Oggi uscendo dal carcere, probabilmente non ha trovato nessun ministro ad attenderla e la notizia della sua scarcerazione è stata diffusa solo a cose fatte. Vogliono far dimenticare che con gli effetti dell’indulto si stanno rimettendo in libertà il peggio della criminalità, del terrorismo e del paraterrorismo”.”repubblica.it

    “Attivista comunista, Silvia Baraldini ha operato negli anni ’60, ’70 e ’80 negli Stati Uniti come membro di un partito eversivo (Black Panther Party), che combatteva per i diritti civili dei neri.
    Fu condannata nel 1983 a una pena cumulativa di 43 anni di carcere negli Usa per concorso in evasione, associazione sovversiva, due tentate rapine e ingiuria al tribunale. Attivista comunista, negli anni ’60, ’70 e ’80 militava negli Stati Uniti nel Black Panther Party, movimento eversivo che combatteva per i diritti civili dei neri. Nel 1983 fu condannata a una pena cumulativa di 43 anni di carcere negli Stati Uniti.
    Le accuse erano di concorso in evasione, associazione sovversiva, due tentate rapine e ingiuria al tribunale. Dopo una dura battaglia del governo italiano nei confronti degli Usa, nel 1999 era stata estradata in Italia.
    Era quasi mezzogiorno, il 25 agosto del ’99, quando all’aeroporto di Ciampino atterrò il Falcon che la riportava in Italia.
    Ad attenderla, quella mattina di fine estate, l’anziana madre Dolores e l’allora ministro della Giustizia Oliviero Diliberto, che aveva messo la sua firma sotto l’accordo con gli Usa che consentiva il rientro della detenuta. A patto che avrebbe continuato a scontare la sua pena, fino al 2008, in un carcere italiano.
    E quella mattina la destinazione della Baraldini era stato il carcere romano di Rebibbia. Dove è rimasta fino a quando, nel settembre 2000, il peggioramento delle sue condizioni di salute (un nuovo tumore, operato) non ne rese necessario il trasferimento al policlinico Gemelli.
    Poi il 21 aprile del 2001 la decisione del tribunale di sorveglianza di concederle gli arresti domiciliari mise fine ad una vicenda che si trascinava da quasi 20 anni.
    Ora è arrivata anche la libertà”panorama.it

    Effettivamente e’ una vicenda complessa, ma comunque devo ammettere che mi sento, a malincuore, piu’ vicino a ‘Gnazio.

  • Bologna, la dodicenne ha inventato tutto!

    “BOLOGNA – “Mi sono inventata tutto”. Stanotte la confessione della dodicenne, che ieri aveva denunciato di essere stata violentata dal branco. Per il presunto stupro, è stato fermato un cittadino marocchino, che è già stato rilasciato.
    I fatti sono andati un un altro modo. La dodicenne è sì andata nel boschetto dietro la scuola, in un paesino vicino Bologna, Anzola: ma con un coetaneo, per scambiarsi qualche effusione. Lì è stata sorpresa da alcuni compagni di scuola.
    Forse scossa dall’accaduto, è tornata a casa. Sulla strada ha incrociato il marocchino e ha iniziato a urlare. Poi la denuncia, e , nella notte, la ritrattazione.
    Il sindaco di Anzola Loris Ropa esprime grande sollievo e conferma l’impegno dell’amministrazione “a tenere alta la vigilanza perché nessun fatto di violenza abbia luogo e perché il clima di serena convivenza che contraddistingue il paese, non venga meno. Esprime pertanto la sua piena solidarietà al ragazzo coinvolto ingiustamente nella vicenda”. La fiaccolata annnunciata per questa sera è stata annullata.” repubblica.it

    Assolutamente senza senso, ragazzine che gia’ a 12 anni si scambiano “effusioni” e folle pronte a linciare presunti colpevoli prima ancora di confutarne la colpevolezza solo perche’ stranieri.
    Quanto Odio nell’aria… dovremmo rivedere i valori della nostra societa’, ora cosi’ ben espressi dal concorso Miss Italia, dove tutte le contendenti aspirano a professioni come “conduttrice televisiva”, “attrice televisiva” o “giornalista televisiva”, e magari diffondere piu’ cultura, sia per evitare la proliferazione di pessimi reality show (o fintality?), dove i partecipanti pensano che il sole ruoti intorno alla luna o che le stelle siano molecole [link]

  • Bertinotti vacanziere a sbafo…


    Imperversa sul web una notizia che dovrebbe scandalizzare… Fausto Bertinotti (comunista!) ha usato un’aereo di stato per andare in vacanza nel Quiberon, una piccola penisola (sembra piu’ una linea di sabbia) nel sud della Bretagna francese.
    Scandalo!
    Innanzitutto, e’ tutto vero. Ma non “vero” come sostiene il “grande” “giornalista” Vittorio Feltri, che nel suo editoriale afferma che il Quiberon e’ una localita’ da nababbi. Il Quiberon e’ un posto da fricchettoni, tanto e’ che ci sono stato pure io con Stefania, e non mi e’ per nulla sembrato costoso, tutt’altro, e la popolazione e’ composta per lo piu’ di surfisti, che non mi sembrano le persone piu’ ricche del mondo, e che essendo una localita’ di mare, mangiare pesce non e’ cosi’ costoso. Ma la cosa piu’ “scandalosa” secondo Feltri, e’ l’utilizzo di dell’aereo di stato da parte del “comunista!” Fausto Bertinotti… Forse Feltri non sa, o non vuole dire, che alcune cariche dello stato sono obbligate ad utilizzare tali mezzi per una semplice questione di sicurezza (l’uso di velivoli di Stato da parte delle più alte cariche istituzionali per i propri spostamenti è regolato da una direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri, emanata il 21 novembre dell’anno 2000).
    Ma cosa pensa Feltri, che il Presidente della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana, quarta carica dello Stato Italiano, possa andare in vacanza in utilitaria?
    Semmai il problema e’ che il Presidente della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana sia andato in vacanza in Francia.

    Non voglio fare pubblicita’ ad un blog di gente che non la pensa come me, ma, mio dio, che persone agghiaccianti… i commenti nel blog che riportano questa notizia sono infarciti di violenza, ignoranza, xenofobia e razzismo… davvero spaventosi… non vedono oltre al proprio naso ed odiano tutto e tutti.

  • 3 Ottobre, Giornata contro il DRM!

    “Con Digital Rights Management (DRM), il cui significato letterale è gestione dei diritti digitali, si intendono i sistemi tecnologici mediante i quali i titolari di diritti d’autore possono esercitare ed amministrare tali diritti nell’ambiente digitale, grazie alla possibilità di rendere protetti, identificabili e tracciabili tutti gli usi in rete di materiali adeguatamente “marchiati”.

    Con l’avvento delle tecnologie digitali, copiare un file multimediale (audio o video) è diventato semplice e non comporta, a differenza dei supporti analogici, una diminuzione della qualità. Grazie alla diffusione di strumenti digitali per l’accesso a contenuti multimediali, quali personal computer, mp3 player, telefonini di nuova generazione, lettori di divx, e alla diffusione dell’accesso a Internet e della larga banda e delle reti peer to peer, l’accesso e la distribuzione in tutto il mondo di contenuti multimediali è alla portata di ogni singolo utente, creando nuovi scenari capaci di modificare il consolidato sistema autore-distributore-cliente, a danno sicuramente del distributore e indirettamente dell’autore.

    Lo studio di soluzioni DRM nasce dal tentativo di poter gestire il controllo sugli aspetti legati alla distribuzione e all’utilizzo, e le pesanti conseguenze di tali sistemi anche per gli utenti di contenuti legittimamente acquistati, viene motivata da una forte campagna internazionale contro lo scambio (definita pirateria) di tali contenuti, portata avanti dalle case discografiche e cinematografiche, che sta sollevando forti critiche e ultimamente osteggiata dagli stessi autori. In Canada ad esempio è stata fondata da artisti quali Avril Lavigne, Barenaked Ladies e Sarah McLachlan la Canadian Music Creators’ Coalition (CMCA) che si oppone con forza ai DRM: “Gli artisti non vogliono promuovere cause legali contro i propri fan – dice il loro manifesto – e le case discografiche hanno intentato ai nostri fan contro la nostra volontà, e le leggi che consentono tali cause non possono essere giustificate in nostro nome”. Il manifesto prosegue facendo capire che i DRM non sono negli interessi dei consumatori, e implicitamente neanche negli interessi degli artisti, e chiedono al governo di considerare modi diversi per la promozione degli artisti.

    Anche software degli anni 80 già cominciava a sperimentare queste nuove tecnologie, ma solo con la diffusione in massa delle opere audiovisive le case di produzione e distribuzione iniziarono a implementare sistemi DRM sui propri supporti.” wikipedia

    E’ un discorso molto lungo ed a tratti stupido il Digital Right Management. E’ la controproducente voglia di applicare a tutti i costi i vecchi modelli di diritto d’autore alle nuove tecnologie.
    Un sito americano propone di fare una Giornata anti-DRM il 3 ottobre, piu’ informazioni qui.

  • Oriana Fallaci, chi era Costei?


    Tra le tante cose che ha scritto, detto e fatto, spiccano le sue affermazioni intolleranti e razziste, atte a fomentare l’odio xenofobo e lo scontro di civilta’.

    “Oltre ad attaccare i musulmani nell’intervista su New Yorker la Fallaci si oppone all’aborto, («…a meno di non essere violentata e messa incinta da un Osama Bin Laden o da un al-Zarqawi»), ai matrimoni gay («…come i musulmani vorrebbero che tutti diventassimo musulmani, loro vorrebbero che tutti diventassimo omosessuali»). La Fallaci nell’intervento ha inoltre dichiarato di non amare i messicani ricordando il modo orribile con cui venne trattata dalla polizia messicana del 1968, quando, ferita durante la manifestazione di protesta contro le Olimpiadi, venne spedita in obitorio ancora viva. A tal proposito ha dichiarato: «Se mi puntassero una pistola e mi dicessero di scegliere chi è peggio tra i musulmani e i messicani avrei un attimo di esitazione; poi sceglierei i musulmani perché mi hanno rotto le palle». Oriana Fallaci nell’intervista ha affermato di non aver votato per le Elezioni politiche 2006 né in Italia né per posta da New York. Dopo aver definito Romano Prodi e Silvio Berlusconi due fottuti idioti riguardo il voto ha detto: «Perché la gente si umilia votando? Io non ho votato. No! Perché ho una dignità. Se a un certo punto mi fossi turata il naso e avessi votato per uno di loro mi sarei sputata in faccia».” wikipedia repubblica.it

    Sara’ stata anche una gran giornalista, ed una grande scrittrice, ma sicuramente non era una bella persona.

  • Berlusconi: «Altrove il premier si sarebbe dimesso»


    “ROMA – L’apertura diRomano Prodi ad un dibattito parlamentare sulla vicenda Telecom alla presenza dei ministri competenti, Paolo Gentiloni e Pierluigi Bersani non accontenta l’opposizione. La Cdl chiede a gran voce che a riferire sull’argomento del riassetto del colosso della telefonia italiana, dei colloqui con Marco Tronchetti Provera e del “piano” di Angelo Rovati sia Prodi in persona e nessun altro. «È Prodi – attacca il leghista Roberto Calderoli – che deve “confessare”». E il leader azzurro Silvio Berlusconi arriva a chiedere che il presidente del Consiglio si dimetta: «Quello che sta succedendo è veramente qualcosa di grave, in Europa o in altre democrazie occidentali porterebbe alle dimissioni del capo del governo». Parole alle quali Prodi sceglie di non replicare. Lo fanno per lui numerosi esponenti del centrosinistra. Da Alfonso Pecoraro Scanio ad Antonio Di Pietro e a Oliviero Diliberto la risposta è una sola: da che pulpito viene la predica, visto che «in qualsiasi Paese europeo Berlusconi non sarebbe mai diventato presidente del Consiglio».” liberta.it
    … e se mi permettete di aggiungere che in “Europa o in altre democrazie occidentali” Silvio Berlusconi non avrebbe piu’ accesso a nessuna carica politica, e sarebbe in galera.

  • Italia sott’acqua…


    Due anni fa ho passato le vacanze estive in Bretagna e Normandia, su due settimane ha piovuto una settimana, ma nessun disagio.
    Quest’anno ho passato le vacanze in Baviera, ha piovuto per due settimane, e nessun disagio.
    In Italia piove un giorno e subito disastri e si invoca alla calamita’.
    Senza contare che sulle strade si formano delle voragini gia’ alle prime gocce…. usano asfalto idrosolubile?
    Quando e’ che l’Italia fara’ parte dell’ Europa?

  • 5° Festival Internazionale del Teatro di Strada di Torino 9 – 17 Settembre 2006

    “Dal 9 al 17 Settembre a Torino più di 100 artisti di strada provenienti da tutte le strade del mondo e della vita coloreranno le vie della Città con la loro energia e con spettacoli e laboratori molto coinvolgenti. Clown, musicisti, giocolieri, acrobati e fantasisti si esibiranno nelle strade e nelle piazze delle Circoscrizioni 3 e 4 nelle stazioni della Metropolitana, a Porta Palazzo, ai Murazzi del Po negli ospedali, nei parchi, nelle Circoscrizioni 1, 5 e 7 e nei Comuni di Alpignano e Venaria.”
    Link: http://www.justforjoy.it/

  • Loose Change – Film sui fatti del 11 Settembre 2001


    “Loose Change è sicuramente il film più completo ed interessante uscito fino ad oggi sull’undici settembre. L’autore è Dylan Avery, un ragazzo poco più che ventenne, che due anni fa si è messo a raccogliere e studiare l’immensa mole di materiale esistente in rete, e ne ha fatto, insieme al suo amico Korey Rowe – fresco reduce delle guerre in Afghanistan e Iraq – un lavoro che è stato già visto, tramite Google Video, da oltre due milioni di persone nel mondo.
    Oggi Loose Change arriva anche in Italia con sottotitoli in italiano e grazie a un gruppo di volontari è stato realizzato successivamente il doppiaggio in italiano.
    Per chiunque si interessi alla questione dell’undici settembre, e al suo dibattito che non accenna a placarsi, questo è un film assolutamente indispensabile da conoscere
    Visita il sito: www.luogocomune.net.” arcoiris.tv
    Il lnk al sito ufficiale di Loose Change http://www.loosechange911.com/

  • Boia chi Liga!

    Liga e il pubblico
    Non ho seguito il Festivalbar, l’ho visto solo per qualche minuto l’altra sera, quando c’era la finalissima e stavano per premiare Ligabue, giusto il tempo di vedere, sugli spalti dell’arena di Verona, uno striscione che in alto aveva una classica scritta di lode e sotto, in piccolo ma perfettamente leggibile, “boia chi molla”. Ora, è pur vero che gli imbecilli sono equamente distribuiti ovunque, ma trovo sorprendente che ci siano dei fascisti tra gli amanti della musica del Liga. E non gente genericamente “di destra”, ma tipi in grado di produrre uno striscione con una scritta dichiaratamente fascista, non equivocabile, messa li apposta perchè qualcuno, anzi molti, la vedessero. Segno dei tempi, ovviamente, in cui tutto si fonde e i confini tra “noi” e “loro” sono sempre più labili? No, non credo, le differenze sono evidenti, le distanze incolmabili. Eppure la musica del Liga, come quella di Vasco, persino quella di De Gregori, tanto per citare alcuni dei più noti, può piacere a chi pensa di essere, in pieno 2006, addirittura fascista. Non dovrebbe essere così. In linea di massima no, se è possibile intendere i testi dei sunnominati mi sembra difficile che un fascista possa apprezzare Liga, Vasco o De Gregori. Ma la musica, si sa, la si ascolta in molti modi diversi, direte voi, e anche un fascista può apprezzare l’arte. Si, è possibile, avete ragione. Ma da qui a scrivere “Boia chi molla” ce ne passa. E questo, davvero, non me lo spiego.
    Ernesto Assante

  • Servizio Antibufala di Attivissimo.net

    Paolo Attivissimo e’ un bravissimo scrittore di informatica tecnologia, che ospita sul suo sito oltre ad un’interessantissimo blog ed un’infinita’ di cose interessanti, l’utilissimo servizio Antibufala, dove con indaga e fornisce utili informazioni “sugli appelli, gli allarmi e le dicerie che girano in Rete”…
    Quindi, prima di inoltrare un’email con qualche appello o allarme, dateci prima un’occhio…

  • Pubblicita’ su Manteblog


    ” 1) Hai messo la pubblicita’ su Manteblog? Ma sei scemo?
    Si’, dopo molti anni ho deciso che anche questo blog come tutti gli altri doveva contenere una sezione pubblicita’.
    2) Come funziona la pubblicita’ su questo blog?
    Funziona cosi’: niente banner, flash ne altre cavolate; una sola pagina in pop-up (come questa che stai leggendo) nella quale viene pubblicizzato un unico prodotto per un periodo piuttosto lungo.
    3) Fantastico, posso pubblicizzare i miei prodotti sul tuo blog?
    No, non puoi, i prodotti pubblicizzati li decido io.
    4) E se tu decidessi per puro caso che i miei prodotti possono essere pubblicizzati quanto mi costerebbe?
    Non ti costerebbe nulla, su questo blog la pubblicita’ e’ gratuita.
    5) Ma se gli inserzionisti non possono “inserzionare”, se il tenutario non incassa un soldo, a che serve uno spazio del genere?
    Serve a far conoscere ad altre persone prodotti che mi sono piaciuti. Pensa cosa accadrebbe se ogni blogger avesse una sezione pubblicitaria del genere. Le aziende farebbero a gara per produrre prodotti migliori e meno costosi invece che spendere miliardi in spot televisivi deficienti.
    6) Ah ho capito, una specie di passaparola quindi.
    Qualcosa del genere.
    7) Tu sei proprio fuori dal mondo, sai?
    Infatti.mantellini.it

    Questo intervento e’ stato tratto dal Manteblog, il blog di Massimo Mantellini, un’argutissima persona, che di professione “Fra le altre scrive di tecnologia in rete e altrove da molti anni, ripetendo sempre piu’ o meno le medesime quattro sciocchezze. Incredibilmente continuano a pubblicarlo.”. Lo metto nel blogroll.

  • Calderoli ha il cervello?

    Calderoli a Bush: “Mandi un’atomica per il compleanno di Ahmadinejad”

    ROMA – “Condivido completamente le valutazioni del presidente Bush su Ahmadinejad, perchè è evidente che il successore, ammesso che l’interessato non sia già morto, di Osama Bin Laden non può che essere lui. Ma comunque, se fossi Bush, tenterei l’ultima azioni diplomatica: non so quando Ahmadinejad compie gli anni ma se è così appassionato del nucleare perchè gli Stati Uniti non gli mandano un’atomica per il suo compleanno? Magari innescata per posta aerea?”. Lo afferma il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli. “Ho inoltre deciso – continua l’esponente della Lega – di mandare una delle mie magliette con le vignette (quelle satiriche contro l’Islam, ndr.) a Bush perchè è una delle poche persone serie che esistano al mondo, perchè ha capito il rischio che viene da chi, utilizzando la religione, vuole fare le crociate” repubblica.it

    La risposta alla domanda “Calderoli ha il cervello?” e’ “No, se avesse un cervello, anche solo un neurone, non direbbe castronerie di questo livello.”. Un grazie ai Leghisti di mandare al Governo persone cosi’ stupide ed ignoranti, che ben li rappresentano.

  • La SIAE accusa bambini bielorussi?

    Quella canzone non si può cantare!” Bliz della SIAE ad una festa per bambini a Taranto
    Cresce il numero delle vittime della legge sul diritto d’autore , la famigerata n. 633 del 1941, disciplina che presenta numerosi aspetti oscuri e poco comprensibili, come abbiamo avuto modo di rimarcare in nostri precedenti articoli.
    A farne le spese di talune sue incomprensibili disposizioni sono state due associazioni di volontariato pugliesi attive a Noci (BA) e Martina Franca (TA) attive in numerose iniziative di solidarietà con bambini imparentati con le vittime di Chernobyl.
    Come riferisce un articolo apparso sull’inserto regionale del quotidiano “Repubblica” (di oggi 3 sttembre 2006, cronaca di Bari, pag. VI), a firma del corrispondente Paolo Russo «Mentre i bambini cantavano “Viva la Gente” e un brano popolare bielorusso, nel locale si è affacciato un estraneo, che poi si è presentato come Dottor Disanto, il titolare dell’ufficio SIAE di Martina Franca, perché nessuno dei bambini bielorussi aveva chiesto l’autorizzazione a esibirsi alla Società italiana degli autori e editori».
    Secondo quanto riporta il cronista, ai bambini bielorussi sarebbe stato contestato un reato previsto dall’art. 171 della legge n. 633/1941, per aver eseguito un’«opera dell’ingegno senza preventiva autorizzazione dell’autore. Bielorusso».
    Ci sarebbe proprio da ridere, se non ci fosse da piangere.
    Ma davvero si può arrivare a mettere sotto processo dei bambini dai 7 ai 12 anni, nonché i responsabili delle associazioni di volontariato, perché durante una festicciola privata stanno cantando canzoni senza la previa autorizzazione della SIAE? Questo francamente ci sembra troppo.
    Passi per le musiche scaricate dal web, passi per i sottofondi musicali non autorizzati diffusi dagli altoparlanti dei centri commerciali.
    Ma far passare anche i bambini di Chernobyl per pirati oltrepassa, francamente, ogni limite di decenza.
    Forse sarebbe ora che qualcuno si preoccupasse seriamente di prendere in considerazione la legislazione in tema di diritti d’autore adeguandola ai tempi, e riscrivendo un testo che sia rispettoso innanzitutto del valore sociale per l’intera collettività che costiscuisono le opere dell’ingegno e le opere artistico-musicali in particolare
    Sperando che non ci venga riproposta la solita accozzaglia di disposizioni caotiche e funzionali unicamente alle lobby dei produttori e degli editori.
    A meno di non voler continuare a mandare gli ispettori per sanzionare anche chi canta durante i falò…” anti-phishing.it
    Non riesco a commentare questa notizia…

  • In tilt l’impianto di refrigerazione, distrutta banca del seme in Florida

    L’incidente nella struttura dell’università di Gainesville, perduti migliaia di campioni di sperma.
    WASHINGTON – Migliaia di campioni di sperma sono andati distrutti quando il sistema di refrigerazione della banca dello sperma dell’Università della Florida a Gainesville ha smesso di funzionare per un non meglio precisato “problema meccanico”.
    Quando qualcuno s’è finalmente accorto che i sensori davano valori sballati e che la temperatura era più alta del dovuto, era troppo tardi: tutto lo sperma conservato al Centro per la salute della donna del Magnolia Park era da buttare.
    La stragrande maggioranza dei campioni proveniva da donatori anonimi, a disposizione di coppie con problemi di fertilità, ma alcuni erano di uomini che li avevano messi da parte, nell’ipotesi che non potessero poi avere figli. Tutti costoro sono stati avvertiti: ve ne sono che stavano per sottoporsi a vasectomia, che stanno subendo trattamenti anticancro o che sono al fronte della guerra al terrorismo.”

    Che bella notizia del ç@##° che riporta repubblica.it

  • Arrestate 4 ladre di nani da giardino

    Sono state sorprese dai Carabinieri nel giardino di una casa a Olgiate Olona. Si stavano portando via 14 statuine. Esiste in Europa un “Movimento per la liberazione dei nani da giardino”, ma non si sa ancora se le giovani vi si riconoscano.

    VARESE – Pare che uno dei movimenti “per la liberazione dei nani da giardino” sia tornato a colpire nel Varesotto, ma questa volta quattro “liberatrici” accolite sono finite nei guai: due ragazze maggiorenni (24 anni) sono state arrestate e trasferite nel carcere di Monza; due minorenni (17 anni), invece, se la sono cavata con una denuncia a piede libero.
    Sono state sorprese da una pattuglia di Carabinieri mentre stavano portando via dal giardino di una casa a Olgiate Olona quattordici nanetti. A lanciare l’allarme, un residente della zona insospettitosi per alcuni rumori.
    L’episodio risale alle 4 di ieri notte. Nessuna di loro ha precedenti penali e vi è anche il sospetto che non facciano effettivamente parte del “Fronte” che si batte per la liberazione dei nani da giardino: una liberazione che, però, agli stessi nanetti non è certo gradita visto che di solito vengono portati in mezzo ai boschi e qui fatti a pezzi perché, secondo il Fronte, così facendo si libera la loro anima.
    Per le quattro ragazzine, due sono sorelle fra loro, è scattata l’accusa di violazione di domicilio e di furto aggravato in concorso. Il cortile dove è avvenuto il furto appartiene al proprietario di una ditta che commercia in arredi da giardino. Cinema – Il favoloso mondo di Amelie
    Non è la prima volta che nel Varesotto avvengono episodi simili. Da molti anni esiste un “Movimento autonomo per la liberazione dei nani da giardino (Malag)”. Ma non è al momento provato alcun legame fra il “Malag” e l’episodio dei 4 arresti.
    Ad inizio luglio vi era stato il furto di quattro nanetti, ritrovati rotti nei boschi, sulle sponde del Ticino.
    Altro colpo a Solbiate Olona nella primavera scorsa: in questo caso “vittime” ben 10 nanetti. Altri colpi sarebbero avvenuti nelle ultime settimane anche ad Azzate, Varese, Cardano al Campo, Fagnano Olona e Sesto Calende. In questo ultimo caso oltre che i nani è sparita pure Biancaneve.
    Nel sito del Movimento italiano si può leggere che: «Il Malag è un movimento volontario senza fini di lucro e che ha come obiettivo la liberazione delle anime dei nanetti da giardino, imprigionati in corpi di gesso da uomini senza pietà e ridotta in schiavitù in giardini sempre verdi. Bloccati in un involucro di gesso, costretti a sorridere, al freddo, sotto la neve e la pioggia, soggetti agli sberleffi e dei bisogni dei vari animali e spesso dei piccoli umani, lontani dal vostro mondo, lontani dal bosco… Come vi sentireste voi al posto loro?». lagazzettadelmezzogiorno.it

    Da sottolineare il fatto che il giornalista autore dell’articolo non ha capito la goliardia del MALAG, prendendolo per uno movimento serio…

  • Forza Italia, anzi, no, Forza Ulivo! che schifo…

    Fuori i ladri dentro i giornalisti
    Dall’indulto alle intercettazioni: il governo Prodi sta facendo peggio di Berlusconi. L’ex pm di Mani pulite, oggi ministro delle Infrastrutture, continua la sua battaglia, colloquio con Antonio Di Pietro

    Il centrosinistra ha tradito gli elettori e sta attuando il programma di Berlusconi. A lanciare queste accuse è il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro. Il leader dell’Italia dei Valori non torna indietro nel braccio di ferro con il ministro della Giustizia Clemente Mastella. Dopo la polemica sull’indulto è la volta delle intercettazioni. In questa intervista Di Pietro accusa i suoi alleati di voler “proseguire la controriforma della giustizia avviata dalla Casa delle Libertà”.

    Ministro Di Pietro, gli elettori si aspettavano l’abolizione delle leggi ad personam e si ritrovano la legge contro le intercettazioni e l’indulto. Che succede?
    “È evidente a tutti la divaricazione enorme tra quello che abbiamo promesso e quello che stiamo facendo. Per cinque anni abbiamo combattuto contro la malagiustizia e i condoni del centrodestra che puntava all’impunità fino alla vergogna delle leggi ad personam. Proprio su questo impegno di forte discontinuità sul tema della politica giudiziaria abbiamo ottenuto il voto della maggioranza degli italiani e invece cosa abbiamo fatto? Nella prima settimana abbiamo attuato la riforma Castelli in materia di ordinamento giudiziario. Ci eravamo impegnati con gli elettori a cancellare quella riforma che gerarchizza le procure limitando l’autonomia dei pubblici ministeri. Invece, nonostante i magistrati ci chiedessero di non farlo, l’abbiamo attuata, garantendo continuità all’azione del governo Berlusconi”.

    Il ministro Mastella inizialmente aveva annunciato che la riforma sarebbe stata bloccata entro agosto. Ora tutto è stato rinviato a settembre. Perché?
    “C’è un vero e proprio disegno. E lo dimostra la sequenza dei fatti. Appena si è placata la polemica sul mancato stop alla riforma Castelli, il governo ha fatto un colpo di spugna tombale. Non si era mai fatto un indulto come questo. Saranno cancellati oltre 100 mila processi. Centomila persone ne beneficeranno tra condannati, indagati e imputati. Tutti liberi senza alcuna politica di riabilitazione e sostegno. Queste persone saranno immesse nuovamente sul mercato del crimine e creeranno allarme sociale”.

    Le ribattono che l’indulto era nel programma ed era stato chiesto da papa Giovanni Paolo II.
    “Nel programma c’eravamo impegnati a fare una cosa diversa. Dovevamo approvare una riforma per accorciare i processi e dare certezza alla pena e più legalità. Solo dopo poteva esserci spazio per un atto di clemenza. La cosa che più mi indigna è l’uso del papa come copertura. Il pontefice voleva aiutare i disperati costretti a vivere in cella in condizioni disumane. Non voleva certo avallare i comportamenti dei mercanti del tempio. Noi invece stiamo riportando nel tempio i mercanti. I protagonisti dei casi di malasanità e degli scandali come Banca Popolare di Lodi, Parmalat, Antonveneta e Cirio, stanno brindando. L’indulto è il secondo atto di un disegno preciso. Il provvedimento sulle intercettazioni telefoniche è il terzo atto del disegno. Bisognava intervenire sulla pubblicazione delle intercettazioni di persone che non hanno nulla a che fare con i reati per mettere fine a questa sorta di gossip giudiziario. Invece, con la scusa di proteggere la privacy, è stato varato un provvedimento che da un lato ostacola il lavoro del pm e dall’altro rende sempre più rischioso il lavoro del giornalista”.

    Quali saranno le conseguenze?
    “Sarà più difficile indagare. Il disegno di legge, nella sua versione iniziale a cui mi sono opposto con tutte le mie forze, pone un tempo massimo di tre mesi. Ulteriori intercettazioni possono essere concesse solo se si scoprono nuovi elementi mediante fonti di prova diverse. Per fare un esempio: se il pm ascolta l’ultimo giorno del terzo mese un criminale che annuncia una consegna di droga per l’indomani, teoricamente non potrebbe intercettarlo mentre la esegue perché ha scoperto il reato ascoltando il telefono. È un non senso. Ci sono sequestri di persona che durano un anno e solo con le intercettazioni si possono sventare. Questa legge metterà in moto un meccanismo di ricorsi che inficerà le intercettazioni”.

    Il progetto Mastella vieta anche la pubblicazione del contenuto di tutti gli atti, non solo le intercettazioni, prima della fine delle indagini. Se fosse già legge, per esempio, non sapremmo nulla del caso Unipol. Le sembra un passo avanti?
    “Questa norma restringe troppo. Il testo integrale o il virgolettato degli atti è bene che non sia pubblicato durante le indagini. D’altro canto non si può tenere all’oscuro l’opinione pubblica per tanto tempo. Il contenuto dell’atto, insomma il fatto in sé, è bene che si sappia subito. La norma diventa invece troppo permissiva dopo la chiusura del procedimento, in caso di proscioglimento o archiviazione. Non è giusto, in quel caso, permettere di pubblicare tutto”.

    Il giornalista che legge un atto segreto, secondo il disegno di Mastella, deve andare in galera. Non le sembra una norma da Stato di polizia?
    È una norma ridicola. Prima si puniva con la multa il giornalista che pubblicava l’atto segreto, ora si punisce addirittura con la reclusione chi semplicemente prende visione dell’atto. Anche se non pubblica nulla. Tecnicamente si anticipa la punizione alla fase del semplice pericolo (la semplice visione delle carte) senza aspettare il danno, cioè la pubblicazione. È una scelta sbagliata che punta a zittire la stampa. Non si può punire il giornalista che fa il suo lavoro. Il pubblico ufficiale che gli passa un documento deve essere punito, ma ve lo immaginate voi un giornalista che di fronte a un documento segreto chiude gli occhi e dice: ‘Non lo voglio nemmeno vedere’?”.

    La Procura di Milano indaga sulle intercettazioni illegali contro i giornalisti. Il disegno di legge non se ne preoccupa. Non le pare strano?
    “In questo disegno di legge manca un intero capitolo. Quello delle intercettazioni illegali abusive fatte al di fuori del controllo dell’autorità giudiziaria. Se il fine fosse stato davvero quello di tutelare la privacy, bisognava prevedere un capitolo apposito. Ma l’obiettivo del disegno di legge è un altro: rendere molto più difficili le intercettazioni da parte dei magistrati e criminalizzare l’informazione. Così non va”.

    C’è anche un bel giro di vite sulle pene. Il governo Prodi sarà ricordato come quello che ha introdotto la galera per i giornalisti che pubblicano notizie segrete?
    “Effettivamente il capitolo delle pene non mi convince. Nel regime vigente il giudice può punire il giornalista che viola il segreto con la multa. Il disegno di legge prevede invece la pena detentiva secca da uno a tre anni. Lo scopo è quello di zittire i giornali. Per tutelare meglio la privacy sarebbe stato preferibile innalzare le sanzioni pecuniarie. Comunque è l’intero sistema a essere inefficace. Mancano anche le cosiddette sanzioni alternative. Quelle che garantiscono un immediato risarcimento del danno, magari con la pubblicazione immediata di un articolo che sani lo sfregio subito”.

    Che cos’altro manca nel progetto di Mastella?
    “Per esempio, avrei previsto delle sanzioni anche per gli avvocati che rivelano atti segreti. Ma è la filosofia di base che non va. L’idea è che i potenti possono fare quello che vogliono. Il disegno della Casa delle libertà era zittire i giornali dopo avere zittito i magistrati. Ora sta diventando il progetto dell’Ulivo. Bisogna dare un segno forte di discontinuità abolendo subito la legge ex Cirielli (la ‘salva Previti’, ndr) e la legge Pecorella. E bisogna smetterla di fare leggi che proseguono il programma di Berlusconi in materia di giustizia”.

    L’espresso

  • Evviva l’ indulto!

    Cagliari, i due detenuti si sono recati in un bar per festeggiare ma hannno esagerato con l’alcol e sono tornati dietro le sbarre Indulto, escono dal carcere alle 18 e vengono arrestati di nuovo alle 23
    Indulto, escono dal carcere alle 18 e vengono arrestati di nuovo alle 23
    Secondo il Ministero, ieri sono usciti dal carcere 2.666 detenuti
    ROMA – Erano usciti dal carcere di Macomer alle 18, beneficiando dell’indulto, ma alle 23 sono stati nuovamente arrestati per resistenza a pubblico ufficiale, minacce, violenza e danneggiamento. Protagonisti Massimiliano Formula, 32 anni e Raimondo Muntoni, 28. Un altro caso, più grave almeno nell’intenzione, si è verificato a Genova: un uomo, Giovanni Calassi, 45 anni, è stato arrestato per tentata rapina cinque ore dopo essere stato scarcerato. Sono questi alcuni tristi epiloghi delle migliaia di scarcerazioni avvenute ieri dopo l’applicazione dell’indulto. repubblica.it

  • Unicef: quasi 200 i bambini uccisi

    “Il governo Olmert autorizza la più vasta operazione terrestre dall’inizio del conflitto. Il ministro della Difesa: “Prepariamo il terreno per la forza di pace”. Per sgominare Hezbollah “servono 10-15 giorni”. Saranno richiamati 15 mila riservisti. Nei combattimenti uccisi tre soldati israeliani. Sono quasi 200 i bambini e ragazzi rimasti uccisi in Libano dall’inizio del conflitto armato con Israele. Il dato è dell’Unicef, l’Agenzia dell’Onu che si occupa dei problemi dell’infanzia”
    repubblica.it

    Vergogna su Israele! Shame on Israel!

  • Indulto? Complimenti!

    L’indulto e’ passato alla Camera con 460 sì, 94 no e 18 astenuti. Credo una vera schifezza, un colpo di spugna assolutamente necessario. I detenuti vivono male nelle carceri? da quello che si vede in tv, vivono molto meglio di quanto potrebbe fare un disoccupato.
    Questo governo dovrebbe rivedere un po’ le priorita’, l’indulto non era sicuramente una di queste.

    “ROMA – La Camera ha dato il via libera al provvedimento di indulto che sabato mattina – come annunciato dal presidente Marini – passa all’esame del Senato. I sì sono stati 460, i no 94, gli astenuti 18. Hanno votato contro l’Italia dei Valori Lega e An. Il Pdci si è astenuto. Gli altri gruppi di maggioranza e opposizione si sono espressi a favore. L’approvazione del pdl lascia sul terreno una spaccatura nella maggioranza che avrà sicuramente degli strascichi.
    Amaro e durissimo il primo commento di Antonio Di Pietro, grande protagonista del dissenso interno alla maggioranza: “Questo indulto è stato un voto di scambio politico parlamentare con cui l’Unione ha svenduto la propria dignità politica cedendo al ricatto della Cdl e, in particolare, di Fi“. Quanto all’ipotesi di sue dimissioni – come chiesto dalla Cdl – Di Pietro taglia corto: “Pretenderle mi sembra un po’ troppo”. Molto diversi i commenti di Bertinotti e Mastella. Per il presidente della Camera “oggi è una bella giornata” perché “quando le istituzioni sono capaci di atti di clemenza che alleviano anche una pena supplementare a quella comminata dal giudice, visto il sovraffollamento delle carceri, è la dimostrazione che vince la natura dello stato di diritto”. Si consente un po’ di fair play – dopo la giornata difficile – il ministro Clemente Mastella, sostentore del pdl secondo il quale “con Di Pietro non ci saranno strascichi”.
    La giornata è stata segnata da numerose polemiche. Quella più dura tra Di Pietro e Bertinotti. Casus belli è la decisione annunciata dall’ex pm di pubblicare sul proprio sito internet i nomi dei parlamentari che hanno votato a favore dell’inclusione del reato di voto di scambio nel provvedimento di clemenza. Bertinotti bolla la scelta come “deplorevole”, ma il ministro non ci sta e accusa il presidente della Camera di “censura”. “Se Bertinotti non ritirerà le proprie parole si aprirà un caso politico”, spiega Di Pietro.
    Mastella, che ieri ha minacciato le dimissioni, ribadisce le proprie posizioni intervenendo in Aula: “Non c’è un’opinione del governo per la semplice ragione che questa è materia parlamentare”. Poi ha spiegato che non esistono divisioni nella maggioranza ma solo “opinioni diversificate”. Però poi il ministro non ha negato una staffilata proprio al collega Di Pietro: “Non posso accettare il giudizio per cui chi è contro l’indulto è in regola moralmente e chi è favorevole ha invece qualche vicinanza col tratto dell’immoralità”.
    Quanto al leader dell’Idv, non ha smorzato i toni e ha parlato di “patto scellerato” sull’emendamento – poi bocciato – che riguarda l’esclusione del voto di scambio mafioso.
    L’emendamento contestato, quello che puntava a escludere dall’indulto il voto di scambio, è stato bocciato dall’aula della Camera, con 408 no, 57 sì e 53 astensioni. L’Ulivo, Forza Italia e il Prc hanno votato contro, la Lega nord e l’Idv a favore, mentre An si è astenuta. In particolare hanno votato a favore tutti i deputati dell’IDV e della Lega, 12 deputati dei Comunisti italiani, 5 esponenti di An, tra cui Teodoro Buontempo. In più è arrivato il sì di Enrico La Loggia (Forza Italia), Maurizio Zipponi (PRC) e di due deputati dell’Ulivo, Antonio Misiani e Antonio Rotondo. Luciano Violante, invece, ha preferito abbandonare l’aula. L’emendamento è stato bocciato con il no dell’Ulivo, di Forza Italia, di Rifondazione comunista e di 6 deputati di An.
    Nel generale clima di tensione si è aggiunta anche la decisione del gruppo Pdci di astenersi. Ad annunciarlo è stato il leader Oliviero Diliberto. “Noi siamo da sempre a favore dell’indulto – ha dichiarato – ma non possiamo condividere questo testo che prevede il beneficio anche per il voto di scambio”.
    Nell’Ulivo è così partita, sul filo di lana, la caccia al parlamentare. Mentre Fassino avvertiva che “così può saltare tutto”, il capogruppo Dario Franceschini e diversi esponenti di Ds e Margherita hanno “trascinato” in Aula tutti gli assenti. La chiamata alle armi ha funzionato, il provvedimento infatti è stato approvato con 40 voti in più rispetto alla maggioranza dei due terzi richiesta. Sabato tocca al Senato dove la discussione, secondo quanto annunciato dal presidente Marini, inizierà al mattino per concludersi forse già la sera con il voto.” repubblica.it

    Grazie a queto provvedimento succederanno cose tipo:

    “Non ci sono soltanto i reati finanziari e quelli di Tangentopoli. Ci sono anche i caduti sul lavoro. E le malattie professionali. E i morti da amianto: 3 mila soltanto per gli stabilimenti Eternit. L’indulto, e ancor di più l’amnistia prossima ventura, rischiano di mandare in fumo il maxiprocesso che si aprirà l’anno prossimo a Torino contro i big boss della multinazionale svizzera: fra questi, il “Berlusconi elvetico” Stephan Schmidheiny, il fratello Tomas (assistito da Carlo Malinconico, segretario generale di Palazzo Chigi) e il loro socio belga, barone Louis De Cartier de Marchienne.
    Insieme a una decina di dirigenti e amministratori dei cinque stabilimenti italiani (Cavagnolo, Casale Monferrato, Reggio Emilia, Bagnoli e Siracusa), che dal 1906 fino a vent’anni fa hanno avvelenato la vita a migliaia di lavoratori e cittadini comuni, i tre magnati devono rispondere di disastro doloso e di un’infinità di omicidi colposi. Grazie all’indulto, difficilmente finiranno mai in carcere (anche se condannati a 6 anni, scenderebbero a 3 e otterrebbero l’affidamento ai servizi sociali, cioè resterebbero a piede libero).
    repubblica.it

    “Se Alleanza nazionale, almeno nella sua maggioranza, si appresta a votare contro, Forza Italia farà confluire i suoi voti con quelli del centrosinistra. E’ Gaetano Pecorella ad annunciare il sì degli azzurri, polemico contro chi è contrario perché il provvedimento di clemenza riguarderebbe anche Cesare Previti: “Non si possono fare leggi in odio a persone particolari né trasformare la pena in vendetta, altrimenti si torna alla legge del taglione. L’indulto non è un’invenzione di persone troppo buoniste, ma è un contrappeso previsto dalla Costituzione”.
    E alla fine della discussione, Di Pietro si dice “disponibile” a un indulto che però vada incontro “a chi sta in carcere e non a chi sta fuori e con l’indulto vuole evitarlo. Il problema non è Previti, sono le altre persone per le quali non deve valere l’indulto, ad esempio i cosiddetti ‘furbetti del quartierino’“. Anche le Coop? “Di tutto, di più – risponde il ministro ai giornalisti in Transatlantico – perché in materia di giustizia e ingiustizia non esiste un centrodestra cattivo e un centrosinistra buono, esiste una maggioranza trasversale che da 15-20 anni a questa parte si ritrova benissimo quando si tratta di assicurare l’impunità”.” repubblica.it

    “Di Pietro: “Cosa c’entra inserire nell’indulto coloro che hanno commesso reati di corruzione, concussione, bustarelle varie e hanno rubato i soldi allo Stato?”, tuona il ministro. “Ritengo che sia immorale l’accordo scellerato che sta avvenendo con il centrodestra. Il centrosinistra, per raggiungere l’indulto, si vende la dignità di una coalizione”.” repubblica.it

    “Ma dichiaro che condivido invece al cento per cento la posizione di Di Pietro sul provvedimento di indulto preparato dal ministro della Giustizia, sul quale la Camera discute oggi e probabilmente voterà domani. Sono molto stupito che quel provvedimento abbia il sostegno di tutti i gruppi del centrosinistra, compresa quella sinistra radicale che spacca il capello in quattro sulla necessità che il governo sia “discontinuo” rispetto alla politica e alla legislazione ereditate da Berlusconi.
    [..]
    In tutti gli indulti che sono stati approvati in precedenti occasioni (come pure in tutte le precedenti amnistie) sono stati sempre esclusi dai provvedimenti di clemenza i reati di corruzione e di concussione commessi contro la pubblica amministrazione. Invece nel provvedimento Mastella – e per la prima volta nella nostra legislazione – questi reati beneficeranno della clemenza approvata dal Parlamento.
    [..]
    Ora l’indulto che il centrosinistra propone oggi alla Camera, con l’accordo di Forza Italia, realizzerà ciò che non era riuscito al governo Berlusconi. Di più: le persone responsabili di reati contro la pubblica amministrazione sono in tutto sessantasette; un numero esiguo che non contribuirà in nessun modo a quello sfoltimento della popolazione carceraria che è l’intento principale del provvedimento di clemenza.
    C’è infine un’ultima ragione che ci spinge a criticare la posizione del governo e a concordare con quella di Di Pietro: gran parte dei parlamentari di An voteranno contro il provvedimento di Mastella. Per ragioni che non condividiamo, ma resta il fatto che i colpevoli di reato contro lo Stato per corruzione e concussione avranno sconti di pena col voto del centrosinistra e di Forza Italia e con il voto contrario di Alleanza nazionale. È una posizione piuttosto scomoda, non vi pare?”Eugenio Scalfari repubblica.it

  • Beam me up, Scotty!


    Usa: per Scotty esequie spaziali Ceneri in orbita, poi funerale di massa con astronauta
    (ANSA) – WASHINGTON, 27 LUG – Ancora spazio per Scotty, il Capo Ingegnere Montgomery Scott in Star Trek. Questa volta attraverso le ceneri di James Doohan (Marzo 3, 1920 – Luglio 20, 2005) , l’attore che lo ha interpretato, mancato all’eta’ di 85 anni. La Space Services Incorporated ha organizzato ben due lanci. Il primo avverra’ il 21 ottobre da una piattaforma a Las Cruces, in Messico. Il secondo lancio sara’ un vero e proprio funerale di massa nello spazio: oltre alle ceneri di Scotty, un razzo portera’ in orbita quelle dell’astronauta Nasa Gordon Cooper e di altre 185 persone. ansa.it

  • DTT, Bruxelles avvia la procedura di infrazione

    L’Italia dovrà spiegare alla Commissione come rimediare ai vantaggi dati agli operatori dominanti della Tv con l’introduzione della tv digitale. Nel mirino l’occupazione delle frequenze. Soddisfatta Altroconsumo.

    Roma – Una procedura di infrazione è stata avviata nelle scorse ore dalla Commissione Europea nei confronti dell’Italia per come è stato gestito l’avvio della televisione digitale terrestre nel nostro paese, frutto di regole che sembrano contravvenire alle direttive comunitarie.
    La procedura, la cui formalizzazione era prevista ormai da diverso tempo, richiede che l’Italia entro due mesi spieghi nei dettagli come intende rimediare ai vantaggi che le normative hanno regalato al duopolio televisivo, quello dominante nell’analogico, che ha potuto trasferire de facto il suo peso nel nuovo mercato.
    Una situazione, questa, già lungamente dibattuta e che era stata affrontata dal ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni nei giorni scorsi, in un intervento con cui ha ridisegnato lo sviluppo del DTT in Italia, con uno switch-off (passaggio dall’analogico al digitale) previsto per il 2012.
    La lettera inviata dalla Commissione Europea al Governo italiano rappresenta il primo passo formale verso l’apertura di una procedura di infrazione. Il suo esito dipenderà, evidentemente, dalle misure che il Governo intende adottare per far fronte all’accusa principale, che è quella relativa alla costituzione di un mercato televisivo bloccato, in mano ai soliti noti e che fin qui non ha rappresentato una nuova opportunità per editori e produttori lontani dal duopolio Mediaset-RAI, che insieme governano la maggioranza delle frequenze nel digitale.
    Ovvia la soddisfazione di Altroconsumo: è stato infatti un suo esposto a provocare l’intervento della Commissione. Secondo Altroconsumo la legge Gasparri ha attribuito illegittimamente a RAI e Mediaset diritti speciali che ne rafforzano la posizione dominante e impediscono l’accesso al mercato a nuovi operatori, limitando la concorrenza. “Il tentativo di cristallizzare il duopolio televisivo – spiega Paolo Martinello, presidente dell’associazione – rischia di arrecare limitazioni ai diritti e agli interessi dei consumatori”.
    La ricetta dei consumatori è per molti versi in linea con i propositi di Gentiloni. Anzitutto la revisione della Gasparri in senso pluralistico, con un occhio ai tetti massimi della pubblicità, e soprattutto maggiore potere di intervento all’Autorità TLC per consentire azioni tempestive e trasparenti.
    “Altroconsumo ricorda al presidente Calabrò – spiega l’Associazione – che da più di un anno sono pendenti dettagliate segnalazioni ed esposti per il continuo sforamento dei tetti giornalieri della pubblicità in tv, senza che l’Autorità abbia mosso ancora un dito. Quale migliore occasione offerta oggi dalla Commissione europea all’Agcom per prendere finalmente una posizione ferma contro l’utilizzo di decoder “proprietari” come quelli incentivati finora. Il decoder deve essere polifunzionale e permettere all’utente di accedere a tutte le piattaforme tecnologiche esistenti, quindi anche alla tv via internet e al satellite, oltre al digitale terrestre, se si vuole che la tv digitale diventi una realtà anche nel nostro Paese”.
    Il DTT italiano cambia rotta?

    Articolo preso da: Punto Informatico, noto sito bolscevico.