“Otto specchi di grandi dimensioni, una corda per saltare, centocinquanta scatole di fragole, te’ dello Yorkshire, te’ verde biologico e spray per ambienti alla vaniglia. Sono queste alcune delle richieste fatte da Madonna per il backstage del Live Earth di Londra, il concerto ecologista di domani del quale la cantante e’ una delle star di primo piano. Le stravaganti richieste di Madonna, decisamente fuori luogo per l’evento organizzato dall’ex vicepresidente Usa Al Gore con l’intento di sensibilizzare le coscienze sul problema del surriscaldamento globale, sono state rivelate al tabloid inglese Daily Star da una fonte dell’organizzazione del concerto. La stessa ‘talpa’ ha comunque riferito che Madge non e’ l’unica star ad aver fatto impazzire gli organizzatori con le loro richieste: “Quando c’e’ gente come Madonna, i Red Hot Chili Peppers, gli Snow Patrol e i Keane ognuno vuole essere sicuro di essere notato. Diciamo solo che l’organizzazione non sa piu’ come fare per far credere a ognuno degli ospiti di essere l’attrazione principale dell’evento”. Sul palco di Wembley domani oltre ai succitati artisti saliranno anche i Beastie Boys, i Metallica, i Duran Duran, i Foo Fighters e David Gray, mentre ad aprire le danze saranno i Genesis capitanati da Phil Collins. La serie di concerti che avverranno durante 24 ore si apriranno a Sydney, per poi proseguire a Tokyo, Shangai, Johannesburg, Londra, Amburgo e Rio de Janeiro, prima di concludersi a New York.” repubblica.it
Tag: News
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LIVE EARTH:PER MADONNA 150 SCATOLE DI FRAGOLE E 8 SPECCHI
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Corrado Augias intervista Piergiorgio Odifreddi
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In questo video Piergiorgio Odifreddi e’ intervistato da Corrado Augias a proposito del suo libro “Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)”, da vedere!!!
“IL LIBRO: In questo libro il matematico impertinente Piergiorgio Odifreddi compie un viaggio dentro le Scritture e lungo la storia della Chiesa, dalle origini ai giorni nostri. Come uomo di scienza, egli considera l’affermazione che quello della Bibbia è l’unico vero Dio una bestemmia nei confronti di Colui che gli uomini di buona fede, da Pitagora e Platone a Spinoza e Einstein, hanno da sempre identificato con l’Intelligenza dell’Universo e l’Armonia del Mondo. Come cittadino, afferma che il Cristianesimo ha costituito non la molla del pensiero democratico e scientifico europeo, bensì il freno che ne ha gravemente soffocato lo sviluppo civile e morale, e ritiene che l’anticlericalismo sia oggi più una difesa della laicità dello Stato che un attacco alla religione della Chiesa.
Come autore, infine, legge l’Antico e il Nuovo Testamento e le successive elaborazioni dogmatiche della Chiesa per svelarne, con una critica tanto serrata quanto avvincente, non soltanto le incongruenze logiche ma anche le infondatezze storiche, dando alla Ragione ciò che è della Ragione e facendo emergere dai testi la Verità: ovvero, dice Odifreddi, che “Mosè, Gesù e il Papa sono nudi.”
I GIUDIZI: “Brillante e provocatorio!” La Stampa
UN BRANO: “Se la Bibbia fosse un’opera ispirata da un Dio, non dovrebbe essere corretta, coerente, veritiera, intelligente, giusta e bella? E come mai trabocca di assurdità scientifiche, contraddizioni logiche, falsità storiche, sciocchezze umane, perversioni etiche e bruttezze letterarie”?” longanesi.it -
Sconti alla Chiesa sull’Ici, la Ue ora processa l’Italia
“Sarà aperta una pratica d’infrazione per violazione delle norme sulla concorrenza. Sotto tiro negozi e alberghi “collegati” a luoghi sacri.
di CURZIO MALTESEC’E’ CHI in Italia è abituato a ottenere privilegi da qualsiasi governo e autorizzato a non pagare il fisco, ma sul quale nessuno osa moraleggiare. Pena l’accusa di anticlericalismo. L’anomalo rapporto fra Stato italiano e clero è invece finito da tempo sul tavolo dell’Unione europea, che si prepara a mettere sotto processo il nostro Paese per i vantaggi fiscali concessi alla Chiesa cattolica, contrari alle norme comunitarie sulla concorrenza. Oltre che alla Costituzione, meno di moda. Al centro del caso è l’esenzione del pagamento dell’Ici per le attività commerciali della Chiesa. La storia è vecchia ed è tipicamente italiana.
Varato nel ’92, bocciato da una sentenza della Consulta nel 2004, resuscitato da un miracolo di Berlusconi con decreto del 2005, quindi decaduto e ancora recuperato dalla Finanziaria 2006 come omaggio elettorale, il regalo dell’Ici alla Chiesa è stato in teoria abolito dai decreti Bersani dell’anno scorso.
Molto in teoria, però. Di fatto gli enti ecclesiastici (e le onlus) continuano a non pagare l’Ici sugli immobili commerciali, grazie a un gesuitico cavillo introdotto nel decreto governativo e votato da una larghissima maggioranza, contro la resistenza laica di un drappello di mazziniani radicali guidati dall’onorevole Maurizio Turco.I resistenti laici avevano proposto di limitare l’esenzione dell’Ici ai soli luoghi senza fini commerciali come chiese, santuari, sedi di diocesi e parrocchie, biblioteche e centri di accoglienza. Il cavillo bipartisan ha invece esteso il privilegio a tutte le attività “non esclusivamente commerciali”.
Basta insomma trovare una cappella votiva nei paraggi di un cinema, un centro vacanze, un negozio, un ristorante, un albergo, e l’Ici non si paga più. In questo modo la Chiesa cattolica versa soltanto il 5 o 10 per cento del dovuto allo Stato italiano con una perdita per l’erario di almeno 400 milioni di euro ogni anno, senza contare gli arretrati.
Il trucco o se vogliamo la furbata degli italiani non è piaciuta a Bruxelles, da dove è partita una nuova richiesta di spiegazioni al governo. Il ministero dell’Economia ha rassicurato l’Ue circa l’inequivocabilità delle norme approvate, ma subito dopo ha varato una commissione interna di studio per chiarirsi le idee.
L’affannosa contraddizione è stata segnalata all’autorità europea dall’avvocato Alessandro Nucara, esperto in diritto comunitario, e dal commercialista Carlo Pontesilli, due professionisti di simpatie radicali che affiancano e assistono il drappello dell’orgoglio laico.
A questo punto la commissione per la concorrenza europea avrebbe deciso di riesumare la pratica d’infrazione già aperta ai tempi del governo Berlusconi e poi archiviata dopo l’approvazione dei decreti Bersani. In più, la commissione ha chiesto al governo Prodi di fornire un quadro generale dei favori fiscali che l’Italia concede alla Chiesa cattolica, oltre all’esenzione Ici.
Che cosa potrà succedere ora? Un’infrazione in più o in meno probabilmente non cambia molto. L’Italia dei monopoli, dei privilegi e delle caste è già buona ultima in Europa per l’applicazione delle norme sulla concorrenza e naviga in un gruppo di nazioni africane per quanto riguarda la trasparenza fiscale. Quale che sia la decisione dell’Ue, i governi italiani, di destra e di sinistra, troveranno sempre modi di garantire un paradiso fiscale assai poco mistico alla Chiesa cattolica all’interno dei nostri confini. Magari tagliando ancora sulla ricerca e sulla scuola pubblica.
E’ triste constatare però che senza le pressioni di Bruxelles e la lotta di una minoranza laicista indigena, l’opinione pubblica non avrebbe neppure saputo che gli enti religiosi continuano a non pagare l’Ici almeno al 90 per cento. Nonostante l’Europa, la Costituzione, le mille promesse di un ceto politico senza neppure il coraggio di difendere le proprie scelte.
Nonostante le solenni dichiarazioni di Benedetto XVI e dei vescovi all’epoca dei decreti Bersani: “Non ci interessano i privilegi fiscali”.
Nonostante infine siano passati duecento anni da Thomas Jefferson (“nessuno può essere costretto a partecipare o a contribuire pecuniariamente a qualsivoglia culto, edificio o ministero religioso”) e duemila dalla definitiva sentenza del Vangelo: “Date a Cesare quel che è di Cesare”. (25 giugno 2007)” repubblica.itMa con tutti i problemi che ha l’italia, dobbiamo ancora dare dei soldi alla Chiesa Cattolica? Qualcuno lo sa che il Vaticano prende ogni anno 9 miliardi di euro dallo stato (un terzo della finanziaria di Prodi), senza contare i soldi dalle provincie, regioni? Perche’, come dice Odifreddi, perche’ devo pagare io, non credente, tutti questi soldi? Ma che li pagassero i credenti!
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Ultima chiamata per la Torino-Lione. Padoa-Schioppa: “Pronti a decidere”
Mercoledì riunione decisiva del tavolo politico sulla Tav. Si lavora all’accordo su un tracciato alternativo.
TORINO – Sulla Tav italiana, quella che dovrebbe attraversare la pianura padana e collegare Torino con Lione, si avvicina il momento decisivo. Il calendario prevede per dopodomani la riunione del tavolo politico di Palazzo Chigi. In pratica sarà presente mezzo governo guidato da Prodi. Al tavolo saranno presenti anche gli enti locali con la Presidente del Piemonte, Mercedes Bresso, il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino e i sindaci delle valli coinvolte: la val di Susa e la val Sangone.
Un momento importante, quello di mercoledì, perché si capirà se il lavoro svolto in questi mesi dall’Osservatorio tecnico presieduto da Mario Virano, sarà servito a superare il muro contro muro di due anni fa in val di Susa. E se i principi contenuti nel documento finale che dovrebbe uscire da palazzo Chigi serviranno all’Italia per presentarsi il 20 luglio a Bruxelles con un dossier credibile sul collegamento veloce verso la Francia.
Mentre le diplomazie lavorano sul testo finale del documento, il ministro dell’Economia, Tomaso Padoa Schioppa lascia trasparire una nota di ottimismo: “Entro fine giugno – dice al Tg1 – prenderemo la decisione. E sono convito che la Tav passerà al di qua delle Alpi”. La tempistica, in realtà, potrebbe essere più articolata. Mercoledì non si deciderà certamente un tracciato da consegnare a Bruxelles. Più probabilmente si definiranno alcuni principi base sui quali lo stesso Osservatorio di Virano potrà lavorare per giungere a fine mese a identificare un tracciato da consegnare al governo e all’Ue.
I punti fermi dovrebbero essere almeno quattro. Quasi certamente la galleria di base sarà accorciata sul versante italiano e non uscirà più a Venaus, teatro degli scontri di due anni fa con polizia e carabinieri. In val di Susa buona parte del tracciato dovrebbe seguire l’attuale linea: i quattro binari verranno interrati consentendo di ridisegnare i piani regolatori dei molti centri abitati oggi attraversati. Nella parte finale verso Torino la linea dovrebbe poi giungere in val Sangone per arrivare all’interporto merci di Orbassano.
Principi che disegnano una soluzione radicalmente diversa da quella originaria sul versante italiano e non modificano in modo significativo gli accordi presi nel 2001 con i francesi. Alla vigilia, comunque, c’è estrema prudenza per evitare mosse che possano far naufragare il documento finale. Se quel testo verrà condiviso, sarà presentato il 20 giugno ai rappresentanti del governo di Parigi in una riunione prevista nella capitale francese.
(11 giugno 2007) repubblica.it
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Il finto malore di Selva diventa un caso. Marrazzo: “Sono pronto a denunciarlo”
Ieri il senatore di An si era fatto portare in ambulanza in uno studio televisivo. L’Unione e anche il leghista Calderoli lo attaccano: “Gesto sconsiderato”
ROMA – Chissà se si aspettava che la sua “astuzia” gli avrebbe attirato critiche da destra e da sinistra. Chissà se immaginava che quel fingere un malore per farsi portare in ambulanza negli studi de La7 per un dibattito televisivo, avrebbe scatenato così tante reazioni sdegnate. Perché è questo che sta accadendo a Gustavo Selva, senatore di An che un lungo passato da giornalista Rai. Che, ieri, preoccupato dal ritardo, ha finto un malore e si è fatto dare un passeggio da un’ambulanza del 118. Con a bordo medici convinti di avere a che fare con un paziente cardiopatico. Una “furbizia” che Selva ha, orgogliosamente, confessato davanti alle telecamere. Provocando reazioni a catena. Sia della maggioranza che dell’opposizione. Proprio nel bel mezzo del delicato dibattito sui costi della politica e sui privilegi dei parlamentari.
Il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo si dichiara pronto a denunciare Selva, qualora la vicenda venisse confermata: “Ho già chiesto al direttore dell’Ares 118 Vitaliano De Salazar una relazione dettagliata sull’episodio che ha visto come protagonista il senatore Gustavo Selva e che attendo per domani mattina”, dichiara in una nota Marrazzo, assicurando che, se la relazione del 118 dovesse confermare la notizia, presenterà “un esposto alla procura della Repubblica contro il senatore Selva per tutti i reati che si possono configurare e per richiesta danni”.
“La vicenda è inqualificabile, Selva si scusi in Aula” dichiarano i parlamentari dell’Unione Francesco Ferrante e Andrea Ranieri (Ulivo), Loredana De Petris (Verdi), Nuccio Iovene (SD), Tommaso Sodano (Prc). Ma anche la Lega si fa sentire. E lo fa con i consueti toni coloriti di Roberto Calderoli: “Un gesto sconsiderato – commenta il leghista -. E’ chiaro che non si deve mai augurare del male a nessuno ma nel caso di Selva forse la legge del contrappasso non ci starebbe poi così male. Non vorrei cioè che il giorno in cui lui si dovesse sentire male sul serio, l’ambulanza che potrebbe salvarlo fosse impiegata per trasportare il politico di turno, esattamente come ha fatto lui ieri”.
E se il verde Angelo Bonelli chiede l’intervento della procura e del ministro della sanità, è severo il commento del presidente dei senatori di Rifondazione comunista Giovanni Russo Spena che definisce quella del senatore di An “odiosa arroganza”. Unica voce non di critica quella del forzista Francesco Giro: “‘Selva è un uomo integerrimo, chiederà senz’altro scusa”.
Mentre il parlamentare della Margherita, Roberto Giachetti, annuncia una lettera al presidente della Camera Fausto Bertinotti e al presidente di An Gianfranco Fini, per chiede come valutino il comportamento del senatore.
(10 giugno 2007) repubblica.it
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Un SMS può costare mille euro
di A. D’Agostini (Consulentelegaleinformatico.it) – Ecco perché il Tribunale di Latina ha deciso che un SMS commerciale spedito senza il consenso del destinatario debba essere fatto pagare, e caro, a chi lo ha spedito
Roma – Il Tribunale di Latina ha condannato una società di telecomunicazioni a risarcire il danno da “invio di SMS non desiderati” (il cosiddetto spamming). La valutazione equitativa del danno ha raggiunto la cifra considerevole di 1000 euro per ogni SMS (in totale la Società ne aveva inviati nove).
Il Giudice di Latina nel condannare la Società al risarcimento del danno ex art. 15 D.Lgs 196/2003, ha chiarito che il suddetto risarcimento trae la propria ragion d’essere dal fatto che gli SMS possono costituire “interferenze nella sfera privata e violazione del diritto alla privacy (intesa come violazione del diritto di costruire liberamente e difendere la propria sfera privata, di scegliere il proprio stile di vita senza influenze ed intromissioni indesiderate da parte di terzi)”.
Il fornitore del servizio (nel caso la società di telefonia mobile) può inviare SMS commerciali alla utenza del proprio cliente, a patto che quest’ultimo abbia conferito il consenso a tale tipologia di trattamento dei propri dati (dice, infatti, il giudice: “Il fornitore di telefonia mobile può utilizzare a scopo commerciale il numero dell’utenza (prepagata o “in abbonamento”) solo se l’utente abbia manifestato previamente il proprio consenso)”.
La decisione del giudice è in sintonia con il dettato normativo. Infatti, dispone l’articolo 130, primo e secondo comma del D.Lgs 196/2003 che: “L’uso di sistemi automatizzati di chiamata senza l’intervento di un operatore per l’invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale è consentito con il consenso dell’interessato. La disposizione di cui al comma 1 si applica anche alle comunicazioni elettroniche, effettuate per le finalità ivi indicate, mediante posta elettronica, telefax, messaggi del tipo Mms (Multimedia Messaging Service) o Sms (Short Message Service) o di altro tipo”.
Nel caso di specie, l’interessato aveva già manifestato la volontà di ritirare il consenso per l’invio di messaggi pubblicitari. Senza il consenso veniva meno la legittimazione della Società all’invio dei suddetti SMS. Resta comunque valido l’invio all’utente di comunicazioni di servizio (es: problemi alla rete, modifiche di trasmissione) che niente hanno a che vedere con le comunicazioni commerciali.
Anche la procedura attivata dall’attore è apparsa idonea allo scopo: infatti prima ha inoltrato istanza di accesso ex art 7 e ss. D.Lgs 196/2003, poi ha proposto tentativo di conciliazione presso il Co.re.com della propria Regione, infine si è rivolto al Giudice per il ristoro dei danni subiti.
Andrea D’Agostini – Punto Informatico
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Povera Saluggia…
A Saluggia ha vinto il “centro” destra. Ed alla notizia il nuovo sindaco Marco Pasteris ha allietato tutti con la canzone “We are the Champions” dei Queen, seguito da un corteo di macchine strombazzanti e festanti, e da fuochi d’artificio (tutto vero!!!).
Un vero sfoggio di stile, complimenti al nuovo sindaco ed ai suoi sotenitori, cose che neanche quando l’italia ha vinto la coppa del mondo…
Ed il giorno dopo, molti dei suoi sostenitori, di chiare origini del sud, esultavano con frasi tipo “ed ora tutti gli extracomunitari a casa!”.
Complimenti. -
Video della Bbc, Santoro spacca la Vigilanza: “Non c’è nulla che possa impedirmelo”.
“Il giornalista in dirittura d’arrivo per l’acquisto del documentario sui preti pedofili, Landolfi: “Cappon lo fermi, la Rai non è un plotone d’esecuzione contro la Chiesa”, Rifondazione: “Censura preventiva, sono esortazioni inaccettabili”, Lainati (Fi): “Vendetta della sinistra estrema contro il Family Day”.
ROMA – Di notizie ufficiali “in senso contrario” non ne ha ancora ricevute. Quindi, “essendo ogni cosa a posto dal punto di vista dell’iter burocratico aziendale, mi aspetto che domattina vada tutto a posto”. Michele Santoro fa il punto sulla sua richiesta di acquisto (“Per la quale non ho bisogno di autorizzazioni particolari”) dell’inchiesta Sex Crimes and the Vatican, intorno al quale vuole costruire una puntata del suo Annozero. Ovvero il documentario mandato in onda nel 2006 dalla Bbc e diffuso su internet nelle settimane scorse, tanto da diventare un vero fenomeno della Rete, grazie anche alla traduzione con sottotitoli in italiano. Un film (che la Cei ha già bollato come “infame calunnia”) che racconta alcuni casi di pedofilia che coinvolgono ecclesiastici negli Stati Uniti, in Irlanda e in Brasile, e soprattutto mostra il ruolo avuto, nell’insabbiare gli scandali, dall’allora cardinale Joseph Ratzinger.
La questione agita la Rai. Il presidente della commissione di Vigilanza, Mario Landolfi (An), appreso che “la direzione generale si accingerebbe a esaminare la proposta d’acquisto” del documentario, auspica che il direttore generale dell’azienda, Claudio Cappon, “non aderisca alla richiesta” del giornalista: lasci pure a Santoro “la palma del martirio – dice Landolfi – ma eviti di trasformare il servizio pubblico radiotelevisivo in un plotone mediatico di esecuzione pronto a fare fuoco sulla Chiesa e sul Papa”.
Un’esortazione “inaccettabile”, replicano Giovanni Russo Spena e Gennaro Migliore, capigruppo di Rifondazione in Parlamento e membri della stessa Vigilanza, che definiscono quella di Landolfi “censura preventiva” e osservano che “se dovessimo accettare imposizioni da parte delle gerarchie ecclesiastiche su questo terreno, sarebbe davvero gravissimo”. Il consigliere Sandro Curzi non dà giudizi sul documentario “perché non l’ho visto ma della Bbc mi fido molto: siamo un Paese strano, si loda sempre la Bbc e se ne fa un esempio per la Rai poi, appena si dice che Santoro vorrebbe usare questa inchiesta, le polemiche scoppiano in anticipo”.Addirittura parla di “vendetta per il Family Day” il capogruppo di Fi in Vigilanza, Giorgio Lainati, che lancia l’allarme sul “livello di strumentalizzazione” della vicenda e sul fatto che “la sinistra comunista ha da tempo scatenato, sui media, in particolare nei programmi dei loro fiancheggiatori nella Rai, un’offensiva anticlericale su più fronti. Evidentemente – deduce Lainati – l’enorme successo del Family Day ha scatenato la sete di vendetta degli ambienti della sinistra più estrema”.
Intanto, Santoro ribadisce: “Gli ok di prammatica per questo tipo di acquisto ci sono tutti e, dal mio punto di vista, non c’è nulla che possa impedirlo”. Di fatto il giornalista, che ha il grado di direttore (ad personam) ed è responsabile editoriale della trasmissione, in onda il giovedì su RaiDue, può procedere a simili acquisti – si parla di una cifra di 20 mila euro – in forma autonoma, solo espletando una procedura burocratica.Si è parlato di un nulla osta da parte di Antonio Di Bella, direttore del Tg3, che ha la vigilanza su Annozero ma solo relativamente all’applicazione della par condicio in questo periodo pre-elettorale (visto il rifiuto di Mauro Mazza, direttore del Tg2, cui sarebbe spettata per contiguità di Rete). Il nulla osta, quindi, può riguardare solo il fatto che il documentario della Bbc non influisce sugli equilibri della par condicio, ma non può avere relazioni con i suoi contenuti o, tanto meno, sulla valutazione se trasmetterlo o no. Valutazione editoriale che solo il direttore generale può assumersi.(20 maggio 2007)” repubblica.it
Non ce la vengano a contare. La gente ha diritto di sapere, il Vaticano ha sempre nascosto i suoi pedofili, ci sono prove, non h mai fatto dichiarazioni nette sulla pedofilia, ne’ ha mai scomunicato i preti pedofili, ne’ ha mai consegnato i colpevoli alla giustizia, anzi. Vergogna. E poi parlano di “Family Day”, che schifo!
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Papa Ratzinger difende i religiosi pedofili!!!
Durata del video circa 38 minuti, si puo’ scaricare da Bispensiero.it.
“Solleva scandalo il webvideo più visto di Google Video, pesante l’accusa a Papa Ratzinger per la gestione degli scandali sulle violenze sessuali ai danni di minori. Il video, ora sottotitolato in italiano, è online. Era stato prodotto dalla BBC lo scorso ottobre
Roma – Il più visto video del momento su Google Video almeno per quanto riguarda l’utenza italiana è un documento scabroso, dai contenuti durissimi, dal titolo Sex Crimes and the Vatican, che viene presentato da chi lo ha postato in questi termini:
“il documentario della BBC trasmesso in Inghilterra nel 2006 sugli scandali dei Preti & Pedofilia. si richiama il “Crimen Sollicitationis”, un documento di Ratzinger che rinnova il divieto a testimoniare in tribunali civili (pena la scomunica) per reati di abusi sessuali che avessero coinvolto religiosi. In Italia non è mai andato in onda, nè i giornali nè gli altri mezzi di informazione vi hanno fatto accenno”.
Sul sito Bispensiero.it si legge:
“Questo video è stato trasmesso in Inghilterra il 1 ottobre 2006. In Italia non è mai andato in onda, nè i giornali nè gli altri mezzi di informazione vi hanno fatto accenno. Il paziente lavoro di traduzione e di sottotitolatura che abbiamo fatto, è per sopperire a questa vergognosa lacuna. Ed è dedicato a Maria Di Benedetto. Ovunque sia”.
La conferma che si tratta effettivamente di un video dell’autorevole emittente inglese BBC lo fornisce la stessa azienda britannica, che in un vecchio articolo lo descrive dettagliatamente. Visti i suoi contenuti, e grazie alla traduzione di Belpensiero.it, il video sta anche facendo rapidamente il giro nei blog italiani.
Il video è disponibile a questo indirizzo” punto-informatico.it -
La Cdl in pressione sui Dico: “Gli italiani hanno detto di no”
“Roberto Calderoli mette a confronto le due piazze: “Adamo e Eva battono Adamo e Giuseppe 6-0“. L’arcigay: “il Senato metta subito in discussione le necessarie dimissioni del leghista”. Fini: “Sono ormai affossati”. Emma Bonino: “Per San Giovanni si sono mosse 26mila parrocchie”
ROMA – Family Day il giorno dopo. La polemica politica non accenna a placarsi. L’opposizione, dopo la grande partecipazione alla manifestazione di piazza San Giovanni organizzata dal Forum delle associazioni con il supporto della Chiesa, va in pressione sul disegno di legge sulle unioni di fatto. “In piazza San Giovanni c’erano tanti cattolici, certamente, ma anche molti laici, non credo comunque che questo possa cambiare qualcosa per i Dico: ormai sono affossati”. Queste le parole pronunciate oggi dal presidente di An, Gianfranco Fini, arrivando per la fine della sfilata nazionale degli alpini a Cuneo. Fini ha anche parlato delle due piazze. “Ieri – ha detto – si sono viste due Italie diverse: in piazza San Giovanni quella di uomini, donne, bambini che difendono l’istituzione della famiglia, in piazza Navona chi accusa i primi di essere ottusi reazionari, servi del Vaticano”.
Sulla stessa linea il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi. “I Dico non passeranno, la maggioranza li ha già affossati”. Bondi lo ha detto ospite della trasmissione ‘In mezz’ora” su Rai Tre. Il senatore dell’Udc Francesco Pionati ha detto che “la strada dei Dico è sbarrata”, mentre per Isabella Bertorlini di Forza Italia “ieri gli italiani hanno detto di no a Prodi e ai suoi Dico”.
Commentando il Family Day, Emma Bonino, anche lei ospite del programma Rai “In mezz’ora”, ha detto che per la manifestazione di San Giovanni “si sono mosse 26 mila parrocchie”. Il ministro per le Politiche europee ha poi sottolineato come “Italia ci sia un ruolo spropositato e invadente delle gerarchie ecclesiastiche, un’ingerenza così spietata non si vede in nessun altro paese europeo”. Un’invadenza che arriva anche ad occupare uno spazio eccessivo nei media pubblici. “Il Santo Padre è il leader che ha più spazio in assoluto nei telegiornali”. La Bonino ha espresso anche le sue perpellità sulle reali intenzioni dell’Unione sui Dico: “parti della maggioranza consistenti, quelli che ‘se non fossi ministro, andrei al Family day’ per intenderci, li ha affossati”.
Il leghista Roberto Calderoli ha utilizzato una metafora di cattivo gusto per paragonare le due piazze di ieri. Il vicepresidente del Senato e coordinatore delle segreterie leghiste ha detto che “ieri Adamo ed Eva hanno battuto Adamo e Giuseppe con un netto e indiscutibile 6-0. Fassino e il Palazzo non hanno capito che di piazza ieri pomeriggio ce ne è stata una sola, perché per fortuna i normali sono la stragrande maggioranza nel Paese mentre i diversi un’esigua minoranza.”
Immediata la risposta dell’Arcigay alle parole di Calderoli. L’associazione chiede che il Senato “metta in discussione le necessarie dimissioni di Roberto Calderoli”. Il nuovo presidente Aurelio Mancuso ha detto che è “vergognoso che una persona che ricopre un incarico istituzionale di così alto livello insulti una parte importante del Paese.”(13 maggio 2007)” repubblica.itQui dico che si deve fare un po’ di chiarezza, cosa che la sinistra, grazie a personaggi idioti come Rutelli non fa.
Innanzitutto, in piazza c’era anche la destra xenofoba, omofoba e reazionaria, non suona strano che vadano cosi’ d’accordo con il Vaticano?
I DICO o PACS, come si vogliono chiamare, non sono basati sulle preferenze sessuali della coppia. i DICO servono per tutelare anche persone che decidono di vivere assieme senza che ci sia amore o sesso. Per esempio, due fratelli che rimangono vedovi e decidono di vivere assieme perche’ con la pensione non ce la fanno piu’, per fare un’esempio. Ma se poi, due omosessuali vogliono regolarizzare la loro unione, per poter anche loro usufruire della possibilita’ di avere ferie per assistere il “coniuge” malato, etc… perche’ dobbiamo noi decidere per loro? Perche’ solo le unioni cattoliche sono accettabili? Perche’ se non si e’ cattolici, si e’ cittadini di serie b?
E’ questa democrazia o teocrazia? -
I CD e il Compagno Kalashnikov
“di Lorenzo Campani – Cosa succede in Florida quando si vuole vendere un compact disc usato in un negozio specializzato? E cosa accade quando invece in un altro negozio si vuole comprare un AK-47?
…
Al professore bastò prendere la residenza in un motel e con questa andare a farsi rilasciare una patente di guida. Con la patente di guida si infilò nel primo negozio di armi e comprò la sua pistola automatica. Tutto in pochi giorni.
In verità avrebbe potuto comprare un arsenale intero, perché a Miami e dintorni non esiste la modica quantità e puoi entrare in un negozio e uscirne (dopo i tre giorni canonici per controllare che tu non sia un pazzo assassino) con quanti AK-47 preferisci. Per chi non avesse dimestichezza con il settore, l’AK-47 è il progetto meglio riuscito del compagno Mikhail Kalashnikov.
Oggi, dieci anni dopo, in Florida le cose filano lisce come prima, almeno per chi vuole comprare e vendere armi. La polizia deve distruggere dopo 48 ore ogni registrazione e alle fiere di settore puoi venderne e comprarne liberamente, così come tra privati.
Se invece ti sei ficcato in testa l’idea malsana di vendere o comprare compact disc usati in un negozio dello stato che fu di Jeb Bush, allora puoi metterti l’animo in pace: sarai trattato come il peggiore dei criminali o quasi.
Nel quasi ci sta che, prima di comprare il tuo cd, il negoziante ti dovrà chiedere un documento d’identità, prendere le tue impronte digitali, registrare l’acquisto con tutti i dati che individuano te e l’oggetto e tenerne copia per qualche anno. Alla fine ti potrà pagare, ma non più con soldi veri: solo con buoni acquisto. Il negozio poi per rivendere il tuo cd dovrà aspettare almeno un mese.
…” http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1981102&r=PI -
Biagi, Santoro, Luttazzi: a volte tornano ma è flop.
“Come a primavera le rondini tornano – ohimè sempre in minor numero – al nido lasciato a fine estate, così in questa primavera prodiana tornano in Rai gli esclusi o gli esiliati a vario titolo. Invocatissimo il ritorno dei martiri colpiti dal cosiddetto editto bulgaro che lasciarono un incolmabile vuoto nei palinsesti della tv di Stato. Biagi, Santoro e Luttazzi.
Il primo oberato tuttavia dai miliardi della liquidazione perché in futuro si sentisse a suo agio nel predicare a favore dei poveri, ha in verità potuto ugualmente emettere sulla stampa le sue sentenze infarcite di citazioni come chi ha poco da dire del suo. Variatissimi i temi trattati: monotona, sempre, la conclusione di ogni predica: Berlusconi delendus est. Santoro è andato a far danno come si suol dire a Bruxelles, col relativo appannaggio. Luttazzi francamente non so, perché non mi occupo di coprofilia.
Il primo a tornare è stato Santoro; sembrava che avrebbe sfondato il tetto degli ascolti. La sue rentrée è stata segnalata invece dentro limiti poco più che modesti tali che nei numeri seguenti egli è ricorso perfino al lenocinio del gay pride. Il ritorno di Biagi non ha affatto esaltato gli ascolti, nonostante la piaggeria degli amici. Di Luttazzi è ancora presto per azzardare giudizi.
Intendiamoci, anche un altro esiliato a diverso titolo, Gianfranco Funari, invocato per la verità maggiormente da se stesso, è tornato dopo 11 anni, risarcito con un programma nella prima serata del sabato. Il risultato può definirsi disastroso a causa del 17% e poco più di share su Raiuno e della presunzione di predicatore stravagante ma ovvio.
E allora? Martiri e proscritti esaltati come eroi ingiustamente perseguitati non erano tali? Oppure: la loro assenza dal video li ha danneggiati fino ad appannarne il carisma? Francamente se fossero rimasti a casa il pubblico televisivo non ne avrebbe sofferto più di tanto, mentre la loro fama sarebbe rimasta incontaminata grazie al silenzio. Ora che si sono messi però a parlare, devono fare i conti con la legge della selezione naturale; non hanno ormai alibi da invocare.
Gli esordi non sono stati brillanti; Santoro continua a rotolarsi nel fango come ha fatto sempre, Biagi si affida ai suoi oracoli sibillini trascurando che la retorica non è solo ridondanza ma si insinua anche nelle più stringate sentenze.” ilgiornale.itMa questo e’ un’articolo di un giornalista? Ma i giornalisti non dovrebbero riportare le notizie, senza arricchirle di commenti discutibili? Non si riuscira’ mai ad avere in italia un giornalismo che almeno sembri imparziale? Complimentoni al “giornalista” Turi Vasile!
Per la cronaca, non si metteva in discussione la qualita’ o meno dei programmi, quanto la vergognosa censura fatta dallo psiconano.
Enzo Biagi ha fatto la storia del giornalismo in Italia, ed il dottor Turi Vasile?
Nello studio della Freedom House a riguardo della liberta’ della stampa, noi ci troviamo al 61-esimo posto, dopo il Ghana. -
Concertone, il Vaticano all’attacco: L’Osservatore: “E’ terrorismo”.
“ROMA – L’Osservatore romano giudica “vili attacchi” quelli pronunciati dal palco durante il Concertone di ieri a Roma e paragona le parole di Andrea Rivera, uno dei conduttori, ad un gesto di “terrorismo”.
Andrea Rivera, aveva detto: “Il Papa non crede nell’evoluzionismo. La chiesa non si è mai evoluta. Non sopporto che il Vaticano abbia rifiutato i funerali di Welby. Invece non è stato così per Pinochet, per Franco e per uno della banda della Magliana”.” 2 maggio 2007 repubblica.itSacrosanto.
E l’osservatore romano sta’ battendo i coperchi. Terrorismo? E’ solo lo verita’. Forse e’ solo gelosia per il concerto del 1° maggio???
Non si potrebbe smettere di perdere tempo dietro queste stupidaggini e pensare alle cose serie? -
Incendiato il campo rom che ospitava l’autore della strage di Appignano
“Il rogo divampato intorno alle 20, ma l’area era stata già sgombrata la notte dell’incidente. Nel pomeriggio, ai funerali delle vittime, il vescovo ha invocato il perdono.
IIl ventiduenne che ha travolto e ucciso i quattro ragazzi ha dato in escandescenze nella cella in cui è rinchiuso. Domani sarà interrogato dal magistrato.
ASCOLI PICENO – Il campo nomadi che ospitava anche Marco Ahmetovic, il ventiduenne che – completamente ubriaco – ha travolto e ucciso con il suo furgone quattro ragazzi in provincia di Ascoli Piceno, è stato dato alle fiamme. La sorveglianza dei carabinieri, che presidiavano l’accampamento proprio per evitare ritorsioni, era stata allentata da questo pomeriggio, in concomitanza con i funerali delle vittime. E mentre i vigili del fuoco tentavano di spegnere le fiamme, un centinaio di persone accorse sul posto, ancora infuriate per la strage sulla strada, gridavano frasi come “c’è la crisi idrica, non sprecate acqua!”.
L’incendio. Secondo i pompieri, che sono intervenuti con quattro autobotti, il rogo – divampato intorno alle 20 – ha coinvolto quasi tutto l’accampamento, dove i Rom avevano abbandonato roulotte e suppellettili prima della precipitosa fuga la notte dell’incidente. C’erano anche casupole in legno, che hanno alimentato le fiamme. L’ipotesi più probabile è che gli autori della ritorsione abbiano seguito gli spostamenti dei carabinieri, che pattugliavano la zona e nello stesso tempo erano impegnati in paese con i funerali. Nell’area c’è anche un immobile, di proprietà del Comune di Ascoli Piceno, e assegnato ai nomadi. Il sindaco Piero Celani ha preferito non commentare: “Questa storia mi ha distrutto”, ha detto.
I funerali. Le esequie si sono svolte nella chiesa di Appignano del Tronto. Nel corso della funzione, il vescovo Silvano Montevecchi ha ricordato che “anche in questi momenti bisogna avere la capacità del perdono”: “La buona convivenza – ha detto – esige l’osservazione della legge, l’accettazione leale delle leggi del territorio dove si va a vivere, perché ogni negligenza può essere supporto di qualche sofferenza”.
La tragedia. I ragazzi sono stati travolti da un furgone guidato da Marco Ahmetovic, 22 anni, di origine Rom, lunedì notte, lungo la strada provinciale di Appignano: erano Eleonora Allevi, 18 anni, Davide Corradetti, 15 anni, Danilo Traini, 16 anni, e Alex Luciani, 15. Quanto all’unico scampato alla carneficina – Leonardo Allevi, 16 anni- oggi ha ripreso conoscenza, all’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno in cui è stato ricoverato: i medici ritengono che non sia in pericolo di vita.
L’autore della strage. Ahmetovic, anche lui ferito leggermente durante lo scontro, dopo qualche ora nell’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno, è da ieri pomeriggio nel carcere di Marino del Tronto. Dove, questa mattina, ha dato in escandescenze: per questo non ha incontrato, come da programma, il suo legale, visto che era ancora sotto l’effetto di sedativi (somministrati nel corso della sua crisi nervosa). Domani potrebbe essere ascoltato dal magistrato.(25 aprile 2007)” -
Una minaccia le corna dal finestrino, la Cassazione multa un automobilista
“La Corte suprema risponde all’appello di un 62enne condannato a Perugia, ridotta la sanzione del 60%: “Era solo un gestaccio, nulla di più”
ROMA – Da sempre è considerato di cattivo gusto rivolgersi all’automobilista accanto mostrando le corna o il medio della mano rivolto verso l’alto. Da oggi è anche un reato. Per la precisone una “minaccia”. E’ scesa in campo la Corte di Cassazione per ricordare agli italiani il bon ton degli autonobilisti. Il pretesto è stato l’appello presentato, nel gennaio 2005, da Gianfranco L., un 62enne di Perugia reo di aver minacciato un compagno di volante imbottigliato, come lui, nel traffico cittadino.
Non si fa, hanno detto gli ermellini di piazza Cavour. “I gesti accompagnati dalle mani per imprecare contro gli automobilisti – ha sancito la Suprema Corte – sono da equipararsi al reato di minaccia. E in quanto tali, passibili di multa”.
Per il gestaccio, l’automobilista aveva rimediato una multa di 51 euro dalla Corte d’appello di Perugia. I colleghi della Cassazione hanno fatto uno sconto: 20 euro bastano e avanzano.
Sostengono, i giudici romani, che il gesto in questione non aveva alcuna portata intimidatoria come invece hanno scritto i colleghi di Perugia. Insomma è arduo affermare che le corna dal finestrino siano sempre preludio della volontà di fare a botte. Spesso si limitano ad un’espressione di intemperanza, nulla di più. Come ha detto l’avvocato dell’imputato, “era solo un banale gestaccio”. Per questo, i giudici supremi hanno giudicato “incongrua e irrazionale l’applicazione del massimo della pena”. Per la Quinta sezione penale della Cassazione è sufficiente una multa simbolica di 20 euro. Meno di una contravvenzione per divieto di sosta. (1 febbraio 2006)”Ed uno come dovrebbe insultare gli automobilisti che mettono in pericolo la vita degli altri? Con un “birbone”? Un “ciao ciao”?
Certe volete spenderei anche un bel 100 euro per fare si che il gesto delle corna venga visto bene, dal conducente, dai passeggeri, e da tutti i passanti. Cornuto. -
Incidente sulla A4: morti 3 bambini (2)
Si sono scoperte le cause della morte dei 4 fratellini pakistani.
“Quattro fratellini pachistani morti nel rogo dell’auto sulla quale viaggiavano tamponata violentemente da un’altra vettura che, secondo i primi accertamenti, non aveva rallentato in vista di un restringimento sulla Bergamo-Milano. Una tragedia che mozza il fiato, che turba, deve turbare tutti, cittadini, automobilisti, autorità varie, anche se alle tragedie della strada questo Paese sembra essersi colpevolmente abituato. Per indifferenza, buonismo assurdo (i giudici di pace che vanificano le multe inflitte ai motociclisti per guida senza casco causa stress), interessi di lobby (guai a toccare, ad esempio, il problema dell’alcol: il vino fa bene, si sa).”
“Più o meno le nove di mattina, giornata di sole, visibilità perfetta. L’Opel Astra della famiglia pakistana è in viaggio da Villaverla, paese del Vicentino: il papà, operaio a Bassano, porta i bambini al consolato di Milano per pratiche burocratiche (stanno con lui da un anno, dopo la separazione dalla moglie, rimasta in Pakistan). C’è un restringimento per lavori, questa industria permanente che da anni ha messo radici lungo il famigerato tratto: nelle ultime stagioni, almeno, è per la quarta corsia, che a qualcosa – si spera – servirà. Traffico biblico, improvviso rallentamento, frenata busca: lo zio, che sta alla guida, si ferma. Purtroppo alle sue spalle arriva come una bomba l’Audi di un trentacinquenne, pure lui vicentino. Velocità troppo alta, ipotizza la Polizia nella sua accusa di omicidio colposo. Dall’urto e dalle conseguenze, appare quanto meno verosimile. La macchina dei pakistani va a sbattere contro una Mercedes che sta davanti, quindi prende fuoco. Padre e zio riescono in qualche modo a scendere, i ragazzini restano imprigionati. Li vedono morire così, in un rogo terribile, senza riuscire a muovere un dito.”
Anche questo da per le palle e dargli fuoco, come tutti gli idioti che guidano pensando di essere in un circuito automobilistico.
Come quel gran demente con una Lancia grigio metallizzato che per poco ieri non faceva fare un’incidente a 4 macchine perche’ doveva sorpassare. L’ho salutato con un bel gesto della mano, mettendo al corrente, lui e tutti gli altri automobilisti, che sua moglie giace piu’ volte nel letto dell’idraulico, del postino, del macellaio e del suo migliore amico. Cornuto. -
Reset! Torino. Contributo del Meetup di Torino
Il video proiettatto durante la serata di Beppe Grillo a Torino, il 20 aprile 2007. -
Rom travolge e uccide 4 ragazzi, guidava ubriaco un furgone.
“La tragedia è avvenuta ad Appignano, in provincia di Ascoli Piceno. Un quinto ragazzo è ricoverato in ospedale. Fermato il guidatore
APPIGNANO (ASCOLI PICENO) – E’ stata una strage. Un giovane Rom alla guida di un furgone ha falciato la notte scorsa cinque ragazzi: quattro sono morti, uno è gravissimo in ospedale. La tragedia è avvenuta ad Appignano in provincia di Ascoli Pieno. L’investitore, M.A. di 22 anni, era completamente ubriaco ed è stato arrestato. I ragazzi erano a bordo di alcuni ciclomotori, quando il furgone è piombato su di loro e li ha uccisi. Le vittime sono Eleonora Allevi, 19 anni, Davide Corradetti, 16 anni, Danilo Traini, 17 anni e Alex Luciani, sedicenne.
I ragazzi viaggiavano sugli scooter lungo la strada provinciale Appignanese, quando il furgone ha invaso la corsia opposta scontrandosi frontalmente con i motorini che hanno preso fuoco. L’allarme è stato dato da un passante ma quando i soccorritori sono arrivati hanno potuto solo portare all’ospedale l’unico sopravvissuto tra i ragazzi. Un giovane operato d’urgenza di cui ancora non è stata sciolta la prognosi.
Il Rom è stato arrestato e si trova ora piantonato in ospedale, dove è stato ricoverato per le lesioni riportate a sua volta nell’incidente. Vive in un accampamento da sempre al centro di polemiche nella cittadina perchè considerato incompatibile con la comunità locale.(24 aprile 2007)”Sarebbe da impiccare per le palle e dargli fuoco.
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Incidente sulla A4: morti 3 bambini
“In corsia di sorpasso si sono tamponate tre auto causando un bilancio di 4 vittime
Per un grave incidente avvenuto sull’A4 è chiuso il tratto tra Seriate e Bergamo in direzione Milano. In corsia di sorpasso si sono tamponate tre auto, una delle quali ha preso fuoco: drammatico il bilancio con 4 deceduti, di cui forse 3 bambini, e due feriti. L’incidente è avvenuto in rettilineo con condizioni meteo e di visibilità buoni ed asfalto asciutto.
Sul posto sono subito accorse le pattuglie della Polizia Stradale, i Vigili del Fuoco, gli operatori del soccorso sanitario e meccanico, il personale Autostrade per l’Italia della Direzione di Tronco di Milano. Per il traffico diretto verso Milano è stata disposta l’uscita obbligatoria a Seriate; Autostrade consiglia, in alternativa, di uscire a Brescia Centro, percorrere l’A21 Torino-Piacenza-Brescia fino a Piacenza sud dove è possibile immettersi sull’A1 Milano-Napoli. Difficoltà per il traffico anche in direzione Venezia, per consentire l’atterraggio dell’elisoccorso, il traffico è stato momentaneamente bloccato ed attualmente si viaggia su una corsia di marcia.” lastampa.itCerto che c’e’ davvero gente imbecille. Questa mania idiota di correre in macchina senza rispettare i limiti. Credere che piu’ si ha la macchina grossa piu’ si possa andare veloce! Che idioti!
In automobile si muore, cerchiamo di ricordarcelo un po’ tutti. Altro che suonare il clacson o fare i fari se qualcuno e’ in mezzo alla strada, perche’ invece non rallentare?
E’ meglio arrivare tardi o arrivare vivi? E se la propria vita ha poco valore, vale la pena di correre rischiando di uccidere qualcuno?
In macchina, nella realta’, se si ha un’incidente si rischia uccidere qualcuno, mica come nella playstation. -
Silvio Berlusconi, che esempio!
altre foto qui.“Cinque fanciulle in fiore nel giardino dei 1200 cactus. Aspiranti Meteorine o ex Grandifratelline che siano, magari già viste nel salotto domenicale di Maurizio Costanzo o in un varietà condotto da Gerry Scotti, poco importa: sono le prime cinque Bagatelle (ultima evoluzione delle vecchie care Veline dopo la lettera di Silvio a Veronica) al loro ingresso, e dalla porta principale, nel meraviglioso mondo di Gossiplandia. E’ lo scoop di «Oggi» – lo stesso giornale che acquistò e tenne nel cassetto le foto di Silvio Sircana con l’auto ferma accanto a un trans – uscito ieri con un giorno d’anticipo e la tiratura record di oltre un milione di copie per squadernare lungo undici pagine le fotografie dell’«harem di Berlusconi».” lastampa.it
“Dichiarazioni 2005: Berlusconi guadagna 313 volte in più di Prodi.” lastampa.it
La Casa delle Liberta’, di cui fa parte Forza Italia, si batte per i valori della famiglia, contro DICO e PACS, predica la rettitudine morale degli insegnamenti cristiani, ed ecco a voi il piu’ fulgido esempio, Silvio Berlusconi, che guadagna un sacco di soldi, grazie ad illeciti e leggi ad personam, tradisce la moglie e si porta a casa un branco di veline. Se volete farvi rappresentare da questo gioviale buontempone di 71 anni (nato nel 1936!!!) eccovi accontentati.
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EAU. Iinterrogazione della RNP su italiani arrestati don meno di un grammo di hashish.
“5 aprile 2007: I deputati della Rosa nel Pugno Bruno Mellano, Maurizio Turco, Donatella Poretti ed Enrico Buemi hanno presentato un’interrogazione al ministro degli Esteri Massimo D’Alema sulla vicenda di due cittadini italiani – Lorenzo Bassano (regista cesenate di 40 anni) e Andrea de Angelis (studente universitario torinese ventitreenne) – arrestati rispettivamente il 21 marzo e il 23 marzo all’aeroporto di Dubai, capitale degli Emirati Arabi Uniti, perché trovati in possesso di un’esigua quantità di hashish (0,8 grammi il primo e 0,2 grammi il secondo).
A seguito della stessa procedura, consistente in un interrogatorio sommario in inglese e senza la presenza di alcun avvocato, sono stati arrestati e rinchiusi in una cella dell’aeroporto di Dubai, che hanno condiviso per alcuni giorni.
Qualora ritenuti colpevoli di spaccio i nostri due connazionali rischiano da un minimo di quattro anni di carcere fino all’ergastolo o alla pena di morte. L’unica possibilità per la loro liberazione sembra consistere, da quanto affermato dagli avvocati che seguono il caso, nell’ammissione di colpevolezza dei due detenuti con conseguente concessione della grazia da parte dello sceicco competente, che di norma avviene in occasione delle festività religiose.
Nell’interrogazione i deputati della RNP chiedono al ministro se non ritenga di intraprendere qualsiasi iniziativa di sua competenza, con carattere d’urgenza, volta al rilascio di Lorenzo Bassano e Andrea De Angelis, tenendo in considerazione la patologia dell’apparato digerente di cui soffre il primo (il morbo di Crohn), che per essere combattuto ha bisogno di una speciale alimentazione e ha già causato la perdita di più di dieci chilogrammi dall’inizio della reclusione così come la giovane età del secondo, in visita agli Emirati Arabi Uniti per ragioni di vacanza. (Fonti: Radicali.it, 05/04/2007) ”Ma sono dementi?!? Classica figura da italiani.
http://www.nessunotocchicaino.it -
Veronica Berlusconi, lettera a Repubblica, “Mio marito (Silvio Berlusconi) mi deve pubbliche scuse”
“Egregio Direttore con difficoltà vinco la riservatezza che ha contraddistinto il mio modo di essere nel corso dei 27 anni trascorsi accanto ad un uomo pubblico, imprenditore prima e politico illustre poi, qual è mio marito. Ho ritenuto che il mio ruolo dovesse essere circoscritto prevalentemente alla dimensione privata, con lo scopo di portare serenità ed equilibrio nella mia famiglia. Ho affrontato gli inevitabili contrasti e i momenti più dolorosi che un lungo rapporto coniugale comporta con rispetto e discrezione. Ora scrivo per esprimere la mia reazione alle affermazioni svolte da mio marito nel corso della cena di gala che ha seguito la consegna dei Telegatti, dove, rivolgendosi ad alcune delle signore presenti, si è lasciato andare a considerazioni per me inaccettabili: ” … se non fossi già sposato la sposerei subito” “con te andrei ovunque”.
Sono affermazioni che interpreto come lesive della mia dignità, affermazioni che per l´età, il ruolo politico e sociale, il contesto familiare (due figli da un primo matrimonio e tre figli dal secondo) della persona da cui provengono, non possono essere ridotte a scherzose esternazioni. A mio marito ed all´uomo pubblico chiedo quindi pubbliche scuse, non avendone ricevute privatamente, e con l´occasione chiedo anche se, come il personaggio di Catherine Dunne, debba considerarmi “La metà di niente”. Nel corso del rapporto con mio marito ho scelto di non lasciare spazio al conflitto coniugale, anche quando i suoi comportamenti ne hanno creato i presupposti. Questo per vari motivi: per la serietà e la convinzione con la quale mi sono accostata a un progetto familiare stabile, per la consapevolezza che, in parallelo alla modifica di alcuni equilibri di coppia che il tempo produce, è cresciuta la dimensione pubblica di mio marito, circostanza che ritengo debba incidere sulle scelte individuali, anche con il ridimensionamento, ove necessario, dei desideri personali. Ho sempre considerato le conseguenze che le mie eventuali prese di posizione avrebbero potuto generare a carico di mio marito nella sua dimensione extra familiare e le ricadute che avrebbero potuto esserci sui miei figli.
Questa linea di condotta incontra un unico limite, la mia dignità di donna che deve costituire anche un esempio per i propri figli, diverso in ragione della loro età e del loro sesso. Oggi nei confronti delle mie figlie femmine, ormai adulte, l´esempio di donna capace di tutelare la propria dignità nei rapporti con gli uomini assume un´importanza particolarmente pregnante, almeno tanto quanto l´esempio di madre capace di amore materno che mi dicono rappresento per loro; la difesa della mia dignità di donna ritengo possa aiutare mio figlio maschio a non dimenticare mai di porre tra i suoi valori fondamentali il rispetto per le donne, così che egli possa instaurare con loro rapporti sempre sani ed equilibrati.
RingraziandoLa per avermi consentito attraverso questo spazio di esprimere il mio pensiero, La saluto cordialmente.” Veronica Berlusconi
http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/politica/lettera-veronica/lettera-veronica/lettera-veronica.htmlNo comment… ghghghghghgh…
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Processo per presunti fondi neri Mediaset, prescrizione parziale per Berlusconi.
Non si può più procedere nei confronti dell’ex premier per le accuse relative a fatti che risalgono al 1998-99.
MILANO – Reati prescritti per Silvio Berlusconi fino al luglio del 1999 nel processo sui presunti fondi neri di Mediaset che vede imputati anche il presidente della società, Fedele Confalonieri, l’avvocato inglese David Mills e una decina di altre persone accusate a vario titolo di appropriazione indebita, falso in bilancio, frode fiscale, ricettazione e riciclaggio.
Il presidente della prima sezione del Tribunale di Milano, Edoardo D’Avossa, con un’ordinanza ha decretato il non luogo a procedere, per intervenuta prescrizione, relativamente all’appropriazione indebita (fino al luglio del 1999), al falso in bilancio (fino al 1998), alla frode fiscale (fino al 1998), i tre reati contestati a Berlusconi. Il reato di ricettazione, contestato a Mills e al banchiere Paolo Del Bue, è andato prescritto fino al 1993.
Per Berlusconi continua il processo per gli episodi di frode fiscale e falso in bilancio del 1999 e per l’appropriazione inmdebita da luglio 1999 alla fine dello stesso anno. Il dibattimento è stato aggiornato al 26 gennaio.
(15 gennaio 2007) repubblica.it -
Farewell JB!
Il “Padrino del Soul” si è spento all’età di 73 anni ad Atlanta. Una vita difficile, poi la consacrazione e il successo mondiale
Lutto nel mondo della musica, e’ morto James Brown
ATLANTA – E’ morto James Brown. La stella della musica black americana si è spenta all’età di 73 anni per una polmonite acuta ad Atlanta. Una leggenda che ha saputo trasformare il gospel in “rhythm e blues” e creare un genere soul del tutto originale, il funk, con i suoi ritmi incalzanti.
Nato in South Carolina, Il “Padrino del Soul” ebbe un’infanzia di estremo disagio. Lavorò come raccoglitore di cotone e lustrascarpe. A soli 16 anni venne arrestato e fu recluso in riformatorio. Rilasciato si dedicò alla musica: gospel, swing e Rhythm & Blues. Alla metà degli anni 50 fondò la sua prima band i “The flames”. Alla fine del 1955, con Please, please, please conquistò la vetta delle classifiche americane. La strada per il successo era tracciata.
Negli anni Sessanta Brown consacrò il suo successo con brani come Prisoner of love, I got you, It’s a man’s world, Cold sweat e I’m black and I’m proud.
Gli anni Settanta lo videro ancora grande protagonista con ben otto album di successo che gli valsero il titolo di “The Godfather of Soul” e “Re del R&B”.
Negli anni Ottanta si diede al cinema interpretando la parte del predicatore nel famoso The Blues Brothers e cantando Living in America nel film Rocky IV.
(25 dicembre 2006) repubblica.it -
L’addio a Welby, commozione e proteste
In migliaia per l’ultimo saluto. Il grido «vergogna» al suono delle campane. A Roma i funerali laici. Fischi ai politici presenti. Pannella li difende. La moglie Mina: «Ora Piergiorgio è contento e libero»
ROMA – Sono tante le persone, accorse in piazza Don Bosco, a Roma, per l’ultimo saluto a Piergiorgio Welby. Impediscono che i pochi politici presenti prendano la parola, gridano «vergogna» e si domandano ad alta voce per quale motivo il vicariato di Roma non abbia concesso i funerali religiosi all’uomo morto giovedì dopo che un medico anestesista di Cremona gli ha staccato la spina. Come per paradosso proprio mentre l’indignazione sale, da lontano si sentono suonare le campane di una chiesa.
APPLAUSI E PROTESTE – Un lungo e sommesso applauso accoglie l’arrivo del feretro. Accompagnata da Marco Pannella e Marco Cappato e attesa dalla moglie Mina, la bara di Welby, ricoperta di fiori, arriva in una piazza gremita di persone (tra mille e quattro mila le presenze, secondo le agenzie) mentre gli altoparlanti diffondono Le Quattro Stagioni di Vivaldi, una delle musiche preferite da Welby. La moglie di Welby Mina, prendendo la parola dal palco, dedica un pensiero al medico anestesista Mario Riccio: «Un uomo coraggioso e forte, che ha scelto di aiutare e venire incontro alle richiesta di Piergiorgio». «Non voglio fare polemiche – spiega la donna, con accanto a sè la mamma di Piergiorgio, la signora Luciana – voglio pensare che questo è un buon Natale ed è una festa, vedendo voi, che Piergiorgio non si sarebbe mai aspettata. Eravamo abituati in famiglia a riunirci il 26 dicembre, giorno in cui Piergiorgio avrebbe compiuto 61 anni. Oggi abbiamo anticipato di due giorni i festeggiamenti». Poi guardando il feretro e poggiando una mano sulla bara, dice: «Caro Piero, mi è passata anche la tristezza, sento che ora sei davvero contento e libero».
FISCHI AI POLITICI – Poi Mina prende il microfono per ringraziare i politici presenti (oltre all’intero gruppo dirigente dei Radicali, Angius, Salvi, Ranieri e Grillini per i Ds, i verdi Cento e Bonelli, Alfonso Gianni del Prc, e Giacchetti della Margherita) e per dire che «molti vorrebbero parlare». Parole che suscitano la reazione infastidita della piazza: «Nooo – è il coro quasi unanime – fateli parlare in Parlamento». Parte anche qualche fischio, e la signora Mina è costretta a spiegare: «Io sono per la libertà di parola, come era Piergiorgio…». Anche Pannella vuole elogiare gli onorevoli che hanno scelto di esserci: «Non mi sono piaciuti quei fischi, la politica può essere nobiltà estrema. I politici che sono qui dobbiamo iscriverli nell’albo d’oro» spiega il leader radicale.
L’AUTOPSIA – Dai primi esiti dell’autopsia, è intanto emerso che la morte di Welby sarebbe attribuibile ad un cedimento di un ventricolo del cuore. È quanto ha spiegato Marco Cappato, leader dell’Associazione Luca Coscioni. «Di più non posso dire – ha detto Cappato – ma dai primi esiti autoptici emerge un quadro coerente con quello che noi abbiamo spiegato rispetto alle procedure che hanno preceduto la morte di Welby. Dunque non c’e stato nessun avvelenamento o altro, solo la sedazione e il distacco del ventilatore». 25 dicembre 2006 corriere.it«In merito alla richiesta di esequie ecclesiastiche per il defunto Dott. Piergiorgio Welby, il Vicariato di Roma precisa di non aver potuto concedere tali esequie perché, a differenza dai casi di suicidio nei quali si presume la mancanza delle condizioni di piena avvertenza e deliberato consenso, era nota, in quanto ripetutamente e pubblicamente affermata, la volontà del Dott. Welby di porre fine alla propria vita, ciò che contrasta con la dottrina cattolica (vedi il Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 2276-2283; 2324-2325)».
Questo il comunicato stampa odierno del Vicariato di Roma….“ROMA – “Il mio regalo a Piero? Quello di morire, di smettere di soffrire. Non aveva più sogni e desideri, andarsene senza dolore era l’unica cosa che voleva e potevo dargli. Anche se questo per me ha significato sentirmi a lungo come nel braccio della morte”. Con le ore, i giorni contati per rispettare, nonostante tutto, la volontà di chi amava. Mina Welby, “l’asburgica” come la chiamava Piero per il suo carattere di ferro e dolcezza, ha trascorso con amici a parenti il primo Natale senza il suo “Chicco”. E senza lacrime, come gli aveva promesso.
Ieri era il compleanno di Piero.
“Sì, ed era con me. Me lo aveva promesso l’ultima notte che abbiamo vissuto insieme dopo 33 anni di vita in comune. Mi aveva giurato che non mi avrebbe lasciato, e io lo sento qui. È questo che mi dà forza e serenità. Ho fede, sono convinta che sia felice nella sua nuova vita, ma mi manca in maniera indescrivibile”.Fu un colpo di fulmine?
“Sì, avevo quasi quarant’anni, ma la dolcezza, la sua intelligenza e tenerezza, quel sapere ascoltare e volere condividere tutto fino in fondo mi hanno disarmata. Mi ha fatto sentire una regina, il suo amore è stato il regalo più bello. Condividevamo tutto: eravamo come un vitigno che si arrampica sul suo sostegno”.Però non voleva sposarla.
“Per amore, solo per amore. Diceva che mi avrebbe rovinato la vita con la sua malattia, ma io mi ero informata, sapevo tutto e lo volevo. Negli ultimi giorni mi chiedeva continuamente scusa, ma io non ho rimpianto un solo istante della nostra vita”.Sposati in chiesa?
“Sì, Piero era battezzato, aveva fatto la cresima. Aveva fede, magari diversa dalla mia ma l’aveva fino a quando gli hanno messo il respiratore, poi è cambiato, era arrabbiato con la vita. Non mi ha mai spiegato come era cambiato il suo rapporto con Dio”.Quando le ha chiesto di morire?
“Me lo hanno detto gli amici che lui lo aveva scritto sul sito, che voleva fossi io ad aiutarlo. Mi sono spaventata, pensavo che qualche amico gli avrebbe sparato col fucile da caccia per accontentarlo. Avevo paura”.Avete discusso?
“Sì, discusso e litigato”.Era contraria all’eutanasia?
“Io sono stata educata in modo cattolico molto rigido. Per me eutanasia voleva dire uccidere. Dopo notti di discussioni ho capito che non avevo il diritto di decidere per lui, che fare una legge non significa che sei costretto ad usarla”.E adesso?
“Spero che arrivi una legge frutto di una discussione popolare, da proposte discusse dalla base, altrimenti il parlamento non lavora”.L’ultimo giorno…
“L’abbiamo vissuto in pace, ne avevamo parlato tanto. Lui non sopportava che gli ricordassi i vecchi tempi, non voleva sentire le vecchie canzoni di quando andavamo a pesca nel canale dove un giorno voglio disperdere le sue ceneri”.Come ha salutato i suoi amici?
“Li ha chiamati uno per uno, aveva un sorriso per tutti. Ha preso in giro Pannella chiamandolo vecchio elefante. Poi ha detto: adesso uscite tutti, e sono rimasta solo io col medico”.Che cosa le ha detto?
“Negli ultimi giorni mi chiedeva sempre scusa, io mi sforzavo di non piangere e quando mi guardava gli occhi rossi dicevo che avevo tagliato una cipolla. Mi ha chiesto: stai qui fino alla fine, non mi lasciare solo. E io sono rimasta lì, gli ho tenuto la mano, gli ho chiuso gli occhi”.Perché hanno negato il funerale?
“Hanno deciso con il catechismo in mano e non con la pietà cristiana, ferendo inutilmente la mamma di Piero che ha più di ottant’anni. Eppure da tanti sacerdoti ho ricevuto lettere di affetto e c’erano molte suore al suo funerale. Anzi, domani alle 18 ci sarà una messa dalle suore di via Salinieri, l’ordine di cui faceva parte la zia di Piero”.Vorrebbe le scuse da Ruini?
“Non me le aspetto. Sono convinta che se lo incontrassi mi direbbe che ha pregato per lui, che Dio è misericordioso. Potevano far vedere la misericordia di Dio, in cui io credo, non sbarrando le porte della chiesa”.Piero le ha passato il testimone.
“Mi sento indegna, non ho mica la sua cultura, lui era un’enciclopedia ambulante. Per questo chiedo l’aiuto di tutti”, dice mentre si rigira una grande fede al dito. “È di Chicco, ce la siamo regalati per i 25 anni di matrimonio, mi sta solo la sua in questi giorni, la mia non entra più”. Come la vita che senza di lui le sta stretta.”La Chiesa di Roma ha perso ancora una volta un’occasione per avvicinarsi alla gente. Vergognatevi!