Incendiato il campo rom che ospitava l’autore della strage di Appignano

Il rogo divampato intorno alle 20, ma l’area era stata già sgombrata la notte dell’incidente. Nel pomeriggio, ai funerali delle vittime, il vescovo ha invocato il perdono.
IIl ventiduenne che ha travolto e ucciso i quattro ragazzi ha dato in escandescenze nella cella in cui è rinchiuso. Domani sarà interrogato dal magistrato.

ASCOLI PICENO – Il campo nomadi che ospitava anche Marco Ahmetovic, il ventiduenne che – completamente ubriaco – ha travolto e ucciso con il suo furgone quattro ragazzi in provincia di Ascoli Piceno, è stato dato alle fiamme. La sorveglianza dei carabinieri, che presidiavano l’accampamento proprio per evitare ritorsioni, era stata allentata da questo pomeriggio, in concomitanza con i funerali delle vittime. E mentre i vigili del fuoco tentavano di spegnere le fiamme, un centinaio di persone accorse sul posto, ancora infuriate per la strage sulla strada, gridavano frasi come “c’è la crisi idrica, non sprecate acqua!”.
L’incendio. Secondo i pompieri, che sono intervenuti con quattro autobotti, il rogo – divampato intorno alle 20 – ha coinvolto quasi tutto l’accampamento, dove i Rom avevano abbandonato roulotte e suppellettili prima della precipitosa fuga la notte dell’incidente. C’erano anche casupole in legno, che hanno alimentato le fiamme. L’ipotesi più probabile è che gli autori della ritorsione abbiano seguito gli spostamenti dei carabinieri, che pattugliavano la zona e nello stesso tempo erano impegnati in paese con i funerali. Nell’area c’è anche un immobile, di proprietà del Comune di Ascoli Piceno, e assegnato ai nomadi. Il sindaco Piero Celani ha preferito non commentare: “Questa storia mi ha distrutto”, ha detto.
I funerali. Le esequie si sono svolte nella chiesa di Appignano del Tronto. Nel corso della funzione, il vescovo Silvano Montevecchi ha ricordato che “anche in questi momenti bisogna avere la capacità del perdono”: “La buona convivenza – ha detto – esige l’osservazione della legge, l’accettazione leale delle leggi del territorio dove si va a vivere, perché ogni negligenza può essere supporto di qualche sofferenza”.
La tragedia. I ragazzi sono stati travolti da un furgone guidato da Marco Ahmetovic, 22 anni, di origine Rom, lunedì notte, lungo la strada provinciale di Appignano: erano Eleonora Allevi, 18 anni, Davide Corradetti, 15 anni, Danilo Traini, 16 anni, e Alex Luciani, 15. Quanto all’unico scampato alla carneficina – Leonardo Allevi, 16 anni- oggi ha ripreso conoscenza, all’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno in cui è stato ricoverato: i medici ritengono che non sia in pericolo di vita.
L’autore della strage. Ahmetovic, anche lui ferito leggermente durante lo scontro, dopo qualche ora nell’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno, è da ieri pomeriggio nel carcere di Marino del Tronto. Dove, questa mattina, ha dato in escandescenze: per questo non ha incontrato, come da programma, il suo legale, visto che era ancora sotto l’effetto di sedativi (somministrati nel corso della sua crisi nervosa). Domani potrebbe essere ascoltato dal magistrato.(25 aprile 2007)”

Mancato!

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