Ultima chiamata per la Torino-Lione. Padoa-Schioppa: “Pronti a decidere”

Mercoledì riunione decisiva del tavolo politico sulla Tav. Si lavora all’accordo su un tracciato alternativo.

TORINO – Sulla Tav italiana, quella che dovrebbe attraversare la pianura padana e collegare Torino con Lione, si avvicina il momento decisivo. Il calendario prevede per dopodomani la riunione del tavolo politico di Palazzo Chigi. In pratica sarà presente mezzo governo guidato da Prodi. Al tavolo saranno presenti anche gli enti locali con la Presidente del Piemonte, Mercedes Bresso, il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino e i sindaci delle valli coinvolte: la val di Susa e la val Sangone.

Un momento importante, quello di mercoledì, perché si capirà se il lavoro svolto in questi mesi dall’Osservatorio tecnico presieduto da Mario Virano, sarà servito a superare il muro contro muro di due anni fa in val di Susa. E se i principi contenuti nel documento finale che dovrebbe uscire da palazzo Chigi serviranno all’Italia per presentarsi il 20 luglio a Bruxelles con un dossier credibile sul collegamento veloce verso la Francia.

Mentre le diplomazie lavorano sul testo finale del documento, il ministro dell’Economia, Tomaso Padoa Schioppa lascia trasparire una nota di ottimismo: “Entro fine giugno – dice al Tg1 – prenderemo la decisione. E sono convito che la Tav passerà al di qua delle Alpi”. La tempistica, in realtà, potrebbe essere più articolata. Mercoledì non si deciderà certamente un tracciato da consegnare a Bruxelles. Più probabilmente si definiranno alcuni principi base sui quali lo stesso Osservatorio di Virano potrà lavorare per giungere a fine mese a identificare un tracciato da consegnare al governo e all’Ue.

I punti fermi dovrebbero essere almeno quattro. Quasi certamente la galleria di base sarà accorciata sul versante italiano e non uscirà più a Venaus, teatro degli scontri di due anni fa con polizia e carabinieri. In val di Susa buona parte del tracciato dovrebbe seguire l’attuale linea: i quattro binari verranno interrati consentendo di ridisegnare i piani regolatori dei molti centri abitati oggi attraversati. Nella parte finale verso Torino la linea dovrebbe poi giungere in val Sangone per arrivare all’interporto merci di Orbassano.

Principi che disegnano una soluzione radicalmente diversa da quella originaria sul versante italiano e non modificano in modo significativo gli accordi presi nel 2001 con i francesi. Alla vigilia, comunque, c’è estrema prudenza per evitare mosse che possano far naufragare il documento finale. Se quel testo verrà condiviso, sarà presentato il 20 giugno ai rappresentanti del governo di Parigi in una riunione prevista nella capitale francese.

(11 giugno 2007) repubblica.it

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