Beppe Grillo ed il V-Day

Bertinotti: “Grillo riempie i vuoti della politica, ma i materiali non sempre sono eccellenti.”
Dice che “quel segnale non va sottovalutato” ma che questo non significa dargli una valutazione positiva. In qualche modo dà loro ragione, più nel merito – c’è una crisi della politica – che nel metodo dal vago sapore populista e qualunquista.

Casini: “Politici senza ideali gli scodinzolano dietro.”

Cicchitto: “Occorre togliere prestesti alle centrali dell’antipolitica. Dire che il segnale non va sottovalutato non significa darne una valutazione positiva.”

Grillo: “Non voglio fare un partito, io i partiti li voglio distruggere.”

Grillo: “Montecitorio – insiste – sembra una comunità di recupero: uno su dieci è un pregiudicato. A Scampia, dove uno su dodici è pregiudicato, hanno paura di Montecitorio”.

Bossi: “Un’esagerazione. Io, ad esempio, condannato per un reato di poca importanza”

Michele Serra: “LA COSA peggiore del “Vaffanculo Day” era il titolo, che dietro l’ammicco “comico” contiene tutta la colpevole vaghezza del populismo.”

Quello che si capisce dai giornali e’ che nessuno ha capito un cavolo, e che secondo tutti, chi ha pertecipato e’ un mentecatto che si fa manipolare. Ma non finira’ qui.

One thought on “Beppe Grillo ed il V-Day”

  1. “L’otto settembre è stato il giorno del Vaffanculo Day, o V-Day. Una via di mezzo tra il D-Day dello sbarco in Normandia e V come Vendetta. Tenutosi nelle piazze italiane ha voluto ricordare che dal 1943 non è cambiato niente. Ieri il re in fuga e la Nazione allo sbando, oggi politici blindati nei palazzi immersi in problemi “culturali”. Il V-Day è stato un giorno di informazione e di PARTECIPAZIONE POPOLARE.

    LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE: “PARLAMENTO PULITO”

    1) NO AI PARLAMENTARI CONDANNATI:
    No ai 25 parlamentari condannati in parlamento – Nessun cittadino italiano può candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo e secondo grado in attesa di giudizio finale.

    2) DUE LEGISLATURE:
    No ai parlamentari di professione da venti e trent’anni in Parlamento – Nessun cittadino italiano può essere eletto in Parlamento per più di due legislature. La regola è valida retroattivamente.

    3) ELEZIONE DIRETTA:
    No ai parlamentari scelti dai segretari di partito – I candidati al Parlamento devono essere votati dai cittadini con la preferenza diretta.”

    Caro Andre,

    Anche io sono stato al V – Day. Ad Anzio….

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