In un dialogo tra un bimbo siriano e un poliziotto ungherese intercettato dallla tv Al Jazeera, spiccano con forza queste parole: “Stop the war”, ‘fermate la guerra’. Questo commento accompagnato da uno sguardo sicuro ma rassegnato, sta facendo il giro dei social. Il bimbo, Kinan Masalmeh, è bloccato come molti altri alla stazione di Budapest, Ungheria. Dal caos delle proteste si alza la sua voce: “La polizia non ama i siriani in Serbia, in Macedonia, in Ungheria o in Grecia. Fermate la guerra e non verremo in Europa”. La Siria ha bisogno di aiuto”. Così si rivolge ad un poliziotto ungherese davanti ai microfoni di AL Jazeera. Vi proponiamo il video integrale.
Questa affermazione e’ disarmante, mentre invece l’Italia e’ uno dei paesi che arma i paesi in guerra, e come non dimenticare che la CIA e’ dietro ogni dittatore o processo anti-democratico in Medio Oriente ed Africa?
Ah, non sapete quali siano gli interessi dell’Italia in Africa?
Armi, fucili e interessi. L’industria italiana che finanzia le guerre d’Africa
Nel 2012 l’industria armiera italiana ha rilasciato autorizzazioni al Ciad per un valore di 87.937.870 euro. Simile discorso per il Gabon, caratterizzato da un regime autoritario, verso il quale nel 2011 sono state rilasciate autorizzazioni per armamenti italiani del valore complessivo di oltre 30 milioni di euro. Nel 2011 come anche nel 2012 il primo acquirente africano di sistemi militari italiani è stato l’Algeria (oltre 477 milioni di euro di autorizzazioni nel 2011 mentre 262.857.947 di euro nel 2012). Il governo Berlusconi ha autorizzato l’esportazione di un completo arsenale militare basato innanzitutto su sistemi antisommossa, ovvero 75 mila cartucce lacrimogene.
Gli interessi italiani sono forti e variegati. Le esportazioni sono una linfa importante per l’economia del Paese.
La posizione geostrategica dell’Italia, penisola nell’Arco Mediterraneo e ideale ponte di transito per Europa e Balcani, costituisce un valore aggiunto per lo sviluppo dei rapporti internazionali nel M.O. divenuto nel tempo la quarta area del mondo negli Investimenti Diretti Esteri in termini di imprese e lavoratori italiani .
Le priorità per gli operatori economico-finanziari italiani sono le risorse energetiche e le relative reti di distribuzione, infrastrutture, edilizia, telecomunicazione, abbigliamento, privilegiando i Paesi della sponda sud del Mediterraneo – Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Israele, Libano, Siria – senza trascurare Paesi del Golfo, Iraq e Iran.
Allora il bambino siriano non ha detto proprio una scemenza. Forse se smettessimo di destabilizzare e fomentare guerre quelle nazioni sarebbero prospere e pacifiche (anche se sono nel mediterraneo).
Padre contro figlio fratello su fratello partoriti in un avello come carne da macello uomini con anime sottili come lamine taglienti come il crimine rabbiosi oltre ogni limite eroi senza una terra che combattono una guerra tra la mafia e la camorra Sodoma e Gomorra Napoli e Palermo succursali dell’inferno divorate dall’interno in eterno da un tessuto tumorale di natura criminale e mentre il mondo sta a guardare muto senza intervenire Basta alla guerra fra famiglie fomentata dalle voglie di una moglie colle doglie che oggi dà la vita ai figli e domani gliela toglie rami spogli dalle foglie che lei taglia come paglia e nessuno se la piglia: è la vigilia di una rivoluzione alla voce del Padrino ma don Vito Corleone oggi è molto più vicino: sta seduto in Parlamento E’il momento di sferrare un’offensiva terminale decisiva radicale distruttiva oggi uniti più di prima alle cosche fosche attitudini losche mantenute dalle tasse alimentate dalle tasche: basta una busta nella tasca giusta in quest’Italia così laida you gotta fight da faida!
you gotta fight da faida! you gotta fight da faida! you gotta fight da faida!
Sud non ti fare castrare dal potere criminale che ti vuole fermare: guastagli la festa abbassagli la cresta guarda la sua testa rotolare nella cesta Libera la mente da ogni assurdo pregiudizio: è l’inizio della fine del supplizio che da secoli ti domina ti ingoia e ti rivomita potere di quei demoni che noi chiamiamo “uomini” che uccidono altri uomini che sfruttano noi giovani che tagliano le ali agli angeli più deboli Potere che soggioga potere della droga potere di uno Stato che di tutto se ne frega: strage di Bologna Ustica Gladio cumuli di scheletri ammassati in un armadio Odio il tuo seme germoglia nella terra fecondato dal sangue della guerra e la camorra indomita ricca e strafottente continua ad uccidere la gente Tombe ecatombe esplosioni di bombe raffiche di mitra falcidia di bande Cosenza Potenza carne morta in partenza consacrata alla violenza senza opporre resistenza Alpi Salento un solo movimento: pugni sul sistema pretendiamo un cambiamento; ridateci la terra basta con la guerra Dalla strada l’intifada you gotta fight da faida!
you gotta fight da faida! you gotta fight da faida! you gotta fight da faida!
Tri tri tri setti fimmini e un tarì u’ tarì ch’è pocu pocu setti fimmini e u’baccocu u’ baccocu è duci duci setti fimmini e la nuci e la nuci è dura dura setti fimmini e la mula e la mula avi li denti setti fimmini e u’ serpenti e u’ serpenti è avvilinatu setti fimmini e u’ granato e u’ granato è a coccia a coccia setti fimmini e la boccia e la boccia è sciddicusa setti fimmini e la busa e la busa è fina fina setti fimmini e l’antrina e l’antrina ecca acqua setti fimmini e la vacca e la vacca avi li corna setti fimmini e la donna e la donna scinni i’ scali setti fimmini e u’ rrinali e u’ rrinali è tunnu tunnu setti fimmini e lu munnu e lu munnu è tri tri tri setti fimmini e un tarì
you gotta fight da faida! you gotta fight da faida! you gotta fight da faida! you gotta fight…fight…fight…
Rit.: Stop! Stop! Stop! Stop al panico Stop! Stop! Stop! Stop al panico… Stop! Stop! Stop! Stop al panico… Stop! Stop! Stop! Stop al panico…
Papa Ricky: Apri la mente, scuotila per capire non c’è ragione, non aspettare di morire, scopri l’inganno, il piano per impaurire, una città segnata dal dolore… Scegli! il modo giusto per cancellare questo panico che vogliono far crescere cerca di capire bene cosa voglio di-di-di DIRE! C’è qualcuno che ci vuol far morire prima che nel corpo, nell’anima, nel cuore e qualcun’altro che sa cosa fare perché è il momento buono per approfittare de-della paura costruita col fucile pronti come avvoltoi per colpire radere al suolo, chiudere sgomberare centri sociali e case occupate… CHIARU!
Speaker Dee Mo: Bologna anche questa volta Bologna rossa di vergogna e sangue non sogna più anni e anni di cazzate tipo “isola felice” non han fatto che danni… Bologna è solo il buco del culo del mondo, c’è chi ha avuto, ha avuto e chi ha dato e va fondo c’è chi “vive” nove in una stanza, chi incassa, chi vive da schiavo, chi intasca tangenti, chi spaccia: questa è l’altra faccia della medaglia e qui di nuovo i mandanti nascosti e la tensione, la diffidenza, la divisione cade l’illusione, cade, cade in un agguato: pioggia di piombo, sangue sul selciato, ma come per piazza Fontana, sono io la bestia e non qui figli di puttana…
Rit.: Stop! Stop! Stop! Stop al panico… Stop! Stop! Stop! Stop al panico… Stop! Stop! Stop! Stop al panico… Stop! Stop! Stop! Stop al panico…
Deda MC: Stop al panico, la mia posizione: è una mossa pura e semplice di controinformazione non si parli, non si scriva di un Bronx rinato… Un episodio isolato? Lì fuori non c’è una belva furiosa uscita nella notte da una tana misteriosa: il mistero è risolto, l’incomodo è tolto, abbiamo foto e nomi dei mandanti senza volto. Pagine e pagine di allarmismi letali, di scuse, cordogli, ipotesi tutte uguali a cui sfugge di nuovo la connessione sicura la connessione c’è… è la paura! Dura da tempo come il granito, il momento di scalfirla non è ancora finito non sciupare parole e falsi rimpianti tre in una volta non son poi così tanti!
Gopher D: Panico sei tu, che giudichi e scegli, le tue vittime i tuoi facili bersagli NO! È un prezzo che non posso pagare, mettilo nel culo quel dito inquisitore. Sono sempre in piedi, reagisco ai tuoi colpi, l’ipocrisia colpisce quando ti volti con sgomberi infami che non soffocano l’azione: è il panico che crea giustificazione. Panico, nelle strade tra la gente, guardami in faccia, usa la tua mente, per sciogliere le reti gettate su chi muore, sull’ennesima casa che sarà da demolire. Ascolta! Il vero assassino è chi manovra i tuoi pensieri, le tue lacrime non basta celebrare il dolore… Guardati intorno è inutile sognare!!!
Rit.: Stop! Stop! Stop! Stop al panico… Stop! Stop! Stop! Stop al panico… Stop! Stop! Stop! Stop al panico… Stop! Stop! Stop! Stop al panico…
Hai ascoltato i fatti, senza omissis Attenzione! Il panico fa comodo a chi vuole tensione pensaci cento, mille volte, pensaci bene bene, mai ti senti sicuro, mai e questo che ti si chiede hai l’indice puntato su chi? O sei indicato? Segno che ci sei cascato! Questo è lo scopo del gioco nascosto non ci è dato sapere chi l’ha inventato ma chi vince o chi perde è una questione di pelle o di razza, cultura: è una fregatura! Perché un vecchio gioco e nostalgia, è il manganello della polizia… (speciale) È una strategia, chi ha capito ha capito. Usa la testa, mostragli il dito! Violenza, violenza genera violenza stop al panico-panico: uniti è una potenza!!!
Rit.: Stop! Stop! Stop! Stop al panico… Stop! Stop! Stop! Stop al panico… Stop! Stop! Stop! Stop al panico… Stop! Stop! Stop! Stop al panico…
Ecco un divertente cortometraggio di animazione di Bruno Bozzetto che illustra in modo molto veritiero le differenze tra il modo di comportarsi degli Europei rispetto a quello degli Italiani. “Bruno Bozzetto (Milano, 3 marzo 1938) è un animatore, autore di fumetti, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano. Autore di alcuni lungometraggi animati e numerosi cortometraggi, molti dei quali vedono come protagonista il suo Signor Rossi, simbolo del cittadino italiano medio alle prese con il malcostume della società italiana.” http://it.wikipedia.org/wiki/Bruno_Bozzetto
Lennart Green e’ stato campione del mondo FISM di magia close-up (micromagia) con le carte nel 1991, ed è uno dei maestri di questa specialità. Ecco a voi la sua incredibile performance al TED.