Archivi tag: RAI

Tivùsat SI o Tivùsat NO?

La mia esperienza con Tivùsat è decisamente positiva.

Cosa e’ Tivùsat?

“tivùsat si propone l’obiettivo di rendere accessibile ai domiciliati in Italia, Repubblica di San Marino e Città del Vaticano la programmazione gratuita delle emittenti nazionali attraverso la tecnologia satellitare, integrandola solo in minima parte con quella più ampia e già diffusa via satellite dalle principali emittenti internazionali.” https://it.wikipedia.org/wiki/Tiv%C3%B9sat

Detta in parole semplici, invece di ricevere il segnale televisivo tramite l’antenna classica, si riceva il segnale televisivo tramite satellite, con relativa parabola e ricevitore / decoder.

Tivùsat ha avuto un pò di problemi legali, e quindi la tessera viene venduta solo tramite l’acquisto di un decoder o di un modulo CAM da inserire dentro un ricevitore satellitare.

“In effetti dal 2012 la smart card Tivùsat è disponibile ufficialmente solo con decoder abbinato – per un costo complessivo superiore ai 100 euro. Per acquistare la sola card si è creato un bizzarro mercato parallelo che fissa il listino fino a 56 euro.” https://www.tomshw.it/tivusat-gratis-chi-non-prende-digitale-terrestre-rai-84745

la distribuzione di smart card al pubblico, unicamente in via cautelativa e con ogni riserva. La decisione è stata presa a seguito della sentenza della Sezione Terza Ter del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio del giorno 11 luglio 2012 sul ricorso numero di registro generale 3492 del 2010, integrato da motivi aggiunti, presentato da Sky, in forza della quale è stato annullato il comma 3 dell’art. 22 del Contratto di servizio che prevedeva l’obbligo della RAI di promuovere la diffusione di TivùSat e la distribuzione della relativa smart card. https://www.eurosat-online.it/smart-card-proteste-contro-la-rai-per-la-card-tivusat/

E’ davvero una cosa bizzarra, la tessera dovrebbe essere gratuita per chi paga l’abbonamento, e dato che ora lo si paga in bolletta energia, dovremmo averla gratuitamente tutti.

Sembra pero’ che le cose siano cambiate recentemente.

marzo 13, 2017 Nel decreto per la concessione Stato – Rai, votato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri, si è finalmente deciso di tornare a distribuire gratuitamente le smart card di Tivùsat. Le famiglie italiane che pagano regolarmente il canone (sottolinea Aldo Fontanarosa dal suo blog su repubblica.it) hanno diritto a ricevere gratis dalla Rai la scheda Tivùsat necessaria per ricevere via satellite anche i canali pubblici. All’interno del decreto che torna ad assegnare il servizio pubblico tv alla Rai per i prossimi dieci anni è definito infatti che la “scheda dì decrittazione” deve essere fornita ai telespettatori “senza costi aggiuntivi“. http://www.tvdigitaldivide.it/2017/03/13/tivusat-torna-gratis-per-tutti-la-smart-card-per-il-decoder/

E’ un servizio che e’ partito in sordina, ma ora stà prendendo piede, anche per i molti servizi inclusi.

Tivùsat ha superato i 3 milioni di smart card attive. Il 9% delle famiglie italiane guarda la tv tramite la piattaforma satellitare gratuita. http://www.tvdigitaldivide.it/2017/06/14/tivusat-superati-i-3-milioni-di-smart-card-attive/

Pero’ su internet di queste tessere non c’e’ ancora l’ombra.

La smartcard tivùsat è inclusa nella confezione del decoder o della CAM certificati tivùsat. La tessera va inserita nell’apposita fessura (slot) presente sul decoder o sulla CAM e deve essere attivata prima dell’utilizzo. https://areaclienti.tivusat.tv/app/dove_trovare_la_smart_card

In attesa che la cosa si stabilizzi, ecco quello che uso io.

Humax Tivumax HD-6400S Ricevitore Digitale Satellitare, inclusa Smart Card TivùSat, colore Nero, mi trovo decisamente bene. Con un hard disk esterno registro e posso fare pausa in diretta, in più collegandolo ad internet accedo a tutti quei servizi on-damand come RaiPlay o Infinity.

tivùon! è il servizio televisivo realizzato da tivù per il digitale terrestre e per tivùsat che cambia radicalmente il tuo modo di vivere la TV. Un’unica applicazione gratuita e facile da utilizzare con la quale potrai consultare una guida tv puntuale e approfondita, completa di trame, cast e protagonisti dei tuoi programmi preferiti. http://www.tivuon.tv/cosa-e-tivuon.aspx

Altro punto a favore, i canali vengono aggiornati spesso, in automatico, la guida in linea dei canali EPG e’ sempre aggiornata, ed i canali sono in HD.

Su Amazon si trovano tanti prodotti per fruire di Tivùsat.

Rai Fail

L’ennesimo episodio di cattivo gusto.

“”Lo spot che celebra i 150 anni dell’unità d’Italia demonizzando i dialetti è un’offesa alla cultura italiana e alla tradizione linguistica del nostro Paese” dice l’associazione ‘Forche Caudine’, lo storico circolo romano che raccoglie l’emigrazione molisana. Il filmato che ha scatenato la polemica, legato anche alla campagna per il rinnovo del canone di abbonamento, presenta una serie di personaggi contemporanei (da una vigilessa ad un calciatore durante un’intervista) che parlando in dialetto si rendendo incomprensibili agli interlocutori
“I dialetti, per quanto meno usati, rappresentano un punto fermo del nostro patrimonio culturale immateriale. Demonizzarli equivale al ripudio della tradizione e quindi, paradossalmente, alla idea stessa di Italia come frutto dell’unità di identità diverse”, dicono dall’associazione.

Poi c’è l’assessore veneto Roberto Ciambetti (Lega Nord) che rilancia l’obiezione al pagamento: “Penso che la Regione potrebbe intervenire perchè quelle pubblicità non vengano messe in onda – ha spiegato Ciambetti -: insultano i valori del regionalismo, di quel regionalismo in cui credevano gli stessi padri costituenti e che viene riaffermato come tratto ineludibile nel progetto federale, dove ciascun popolo, ciascuna cultura locale, ciascuna identità trovano legittimo ruolo”.”
in riferimento a: Spot Rai per l’Unità d’Italia: ”Offendono i dialetti” – Video – Repubblica Tv – la Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)

Che vergogna!

Ruffini cacciato da Raitre, è polemica, protestano Floris, Dandini, Lucarelli
Dure critiche alla decisione annunciata del cd di Viale Mazzini, e l’Usigrai attacca: “Scandalose nuove nomine”. Bersani: “Vergognosa ingerenza della politica”. Libertà e Giustizia: “Chiarire i criteri”

ROMA – Provoca reazioni e fa discutere, il caso Ruffini. Direttore di una Raitre in ottima salute, per ascolti e gradimento, ma a cui il dg Mauro Masi ha già annunciato che verrà sostituito, nel corso del cda di mercoledì prossimo. E così, oggi, è il giorno delle proteste. A partire da quelle dei volti noti della rete: Giovanni Floris, Serena Dandini, Carlo Lucarelli.

“Credo che uno come Ruffini – dice il conduttore di Ballarò sul sito di Articolo 21 – ogni azienda starebbe attenta a tenerselo stretto, essendo quello che ha tirato su la rete migliore, con i migliori ascolti e la migliore qualità”. E dunque “io penso che se il Consiglio di amministrazione e i vertici Rai si occupano di Raitre debba essere solo per confermare una volta per tutte Paolo Ruffini ed evitare che si vada avanti ogni settimana chiedendosi se viene o no sostituito il direttore”. Ma questo non avverrà, come Masi ha già confermano a colui che sarà allontanato.

Anche la Dandini – che su Raitre conduce il talk show Parla con me- interviene, sempre sulle pagine web di Articolo 21: “Per usare una parola gentile, l’idea di mandar via Ruffini mi sembra quantomeno inopportuna. E’ assurdo, il mondo sembra andare al contrario: lo si vuole punire perchè è andato troppo bene?. E’ vero che il presidente del Consiglio ha più volte fatto capire che Raitre è una rete che non gli piace, ma dal momento che ce ne sono altre, in tv non è mica obbligato a guardarla, può cambiare sempre canale…”.

Quanto a Lucarelli, lo scrittore che conduce Blu notte si si pone una serie di domande: “Perchè cambiare allora? Non è che stiamo cambiando quando le cose funzionano proprio perchè funzionano? Questo è un sospetto molto antipatico che ci farà lavorare comunque male”.

Ma ci sono anche altre dure critiche. Come quelle di Dario Franceschini: “Nominare il direttore di rete – dice, intervenendo all’assemblea del Pd – non è compito della politica, ma chiedere al governo di rispettare l’autonomia della tv pubblica è compito della politica”. Pure il neosegretario Pierluigi Bersani interviene: “Vergognosa la continua pretesa della politica di voler dettare legge nel mondo dell’informazione”.

Ancora più netti, in una nota congiunta, il senatore del Pd Vincenzo Vita e il parlamentare dell’Idv Giuseppe Giulietti: “Cacciando Ruffini – dichiarano – non vogliono soffocare solo Raitre, dando esecuzione ad una rappresaglia più volte annunciata dai fedelissimi del presidente del Consiglio”.

“Perplessità e disagio” vengono espressi dall’associazione Libertà e Giustizia, riunita a Genova per l’assemblea nazionale, che rivolgendosi alla direzione della Rai chiede quali siano i criteri per “licenziare” un direttore che ha ben lavorato, ottenendo risultati oggettivi e indiscussi sugli indici di ascolto.

Ma ci sono anche altre ragioni di scontento, nel servizio pubblico. Ad esempio oggi il segretario dell’Usigrai (il sindacato interno dei giornalisti) Carlo Verna attacca: “Non ci risultano reti e testate scoperte – fa notare – ci risultano, invece, colleghi autorevoli senza incarico e stimiamo al momento per difetto un costo di quattro milioni di euro in un anno per le assunzioni dall’esterno. Quando ci si renderà conto che tutto ciò è scandaloso?”. (7 novembre 2009)

Repubblica.it

No, non è la Bbc

Poltrone capovolte: mi ritrovo io a essere intervistato, dalla Bbc, qui a Londra, sul caso Berlusconi. Racconto alla conduttrice del telegiornale quello che è stato scritto perlomeno da alcuni giornali italiani: cioè che il presidente della Rai ha convocato il direttore del Tg1, chiedendogli di spiegare perchè il suo tg non ha riportato notizie sullo scandalo che divampa attorno al presidente del Consiglio, e aggiungo che poichè il premier possiede o controlla cinque delle sei principali stazioni tv nazionali, una simile operazione di offuscamento dello scandalo ha privato la maggioranza degli italiani della conoscenza effettiva di quanto sta accadendo. La giornalista della Bbc mi ha guardato incredula. Davvero? E nessuno protesta a questa, come chiamarla, censura? Ho risposto che sì, qualcuno protesta. Ma l’aria sbalordita della collega inglese mi ha fatto capire quanto il nostro paese sia caduto in basso. Queste cose uno se le aspetta in Cina e in Iran, nella Russia di Putin, non in un civile paese europeo, non in una democrazia occidentale. Mi è venuto in mente il modo in cui la Bbc, diretta totalmente da laburisti, indagò e contestò la decisione del governo laburista di Tony Blair di entrare in guerra al fianco degli Usa in Iraq. No, non è la Bbc, questa è la Rai, la Rai-tv, diceva una vecchia canzonetta. E questa è l’Italia di Silvio Berlusconi.
http://franceschini.blogautore.repubblica.it/2009/06/24/no-non-e-la-bbc/

Vauro contro Vespa

Vauro per aver fatto vignette molto acide sulla ricostruzione in abruzzo, e sull’uso strumentale ed indecente dei giornalisti per fare ascolti e’ stato sospeso dalla RAI. Vespa, invece, no. Ma ve lo ricordate in mezzo alle macerie, con gli occhi lucidi, i violini come musica di sottofondo, e quell’orsacchiotto di peluche in mano? Vespa e’ davvero disgustoso, e non dimentichiamo che l’80% dei mezzi di informazione in Italia e’ sotto controllo di Berlusconi. Non dimentichiamo.