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Silvio e le veline.

Mi suscita ilarità la notizia che Veronica Lario, la moglie “ombra” di Silvio Berlusconi, si sia scandalizzata ed offesa che suo marito cercasse di avere come candidate veline e prezzemoline (tra le quali spicca Angela Sozio ex concorrente del Grande fratello 3 che fu fotografata nella villa di Arcore, insieme ad altre sgallettate, mentre teneva per mano il buon Silvio) per il Popolo Delle Libertà (le sue).

La signora Veronica dice: “In Italia la storia va da Nilde Jotti e prosegue con la Prestigiacomo. Le donne oggi sono e possono essere più belle; e che ci siano belle donne anche nella politica non è un merito nè un demerito. Ma quello che emerge oggi attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile, e che è ancora più grave, è la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte e questo va contro le donne in genere e soprattutto contro quelle che sono state sempre in prima linea e che ancora lo sono a tutela dei loro diritti.
Qualcuno ha scritto che tutto questo è a sostegno del divertimento dell’imperatore. Condivido: quello che emerge dai giornali è un ciarpame senza pudore, tutto in nome del potere”.

Silvio, da parte sua nega tutto: “ha creduto a quello che hanno messo in giro i giornali. Ex show girl in lista? Ma quando mai. E’ tutta una manovra della stampa di sinistra. Mi sembra che la situazione sia molto chiara, c’è una manovra montata dalla stampa di sinistra e dell’opposizione sulle nostre liste con notizie assolutamente infondate. Mi spiace che la signora (ovvero la moglie, ndr) abbia creduto alla stampa”.

Silvio nega, nega sempre tutto, dice bianco, ma poi nega, lui ha detto nero. Barbara Matera, ex annunciatrice Rai, è una delle candidate del Pdl alle prossime elezioni europee. “L’ho conosciuta tramite Letta – ha spiegato il presidente del Consiglio – perché è fidanzata con il figlio di un prefetto amico del sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Il premier rivela poi che “è bravissima” e che ad ogni comizio la presenterà “e la lascerà parlare”. E non dimentichiamo Mara “ArfCarf” Carfagna!

A contorno di questa viscida vicenda, che dovrebbe solo fare sorridere, amaramente, ma sorridere, c’e’ anche la reazione indignata del fan (si, fan, come di un calciatore, di una rock star, come se fosse un mito) che si riuniscono in fan club (zOMG!), che con se la prendono con la “Signora Veronica”, invece che con il Cavaliere.

“Le esternazioni della signora Lario lasciano esterrefatti, se voleva ricordarci che esiste l’ha fatto nel modo peggiore”,”Ha perso una buona occasione per stare zitta. Troppo comodo fare la moglie di Silvio, goderne gli agi e poi attaccarlo”, “Non sei mai stata una grande attrice e hai una vita da favola grazie a tuo marito. Piantala di infangarlo”, “Ricorda che Silvio ti ha visto al cinema in Attila il flagello di Dio, non alla catena di montaggio come in Ufficiale e Gentiluomo…”, “Ma chi era prima Veronica? Certo che sputare nel piatto che ti ha permesso la bella vita…”, …

Ah, già, pure Veronica era nel mondo dello spettacolo… e tra le altre cose la stampa straniera ci prende anche questa volta per i fondelli. Per favore, la prossima volta, potete votare una persona un po’ più seria?

Effetto serra? Per il Pdl non esiste!!!

I cambiamenti climatici non esistono. E se esistessero farebbero un gran bene. Parola di Pdl. Non è una barzelletta. E’ una mozione che porta, tra le varie firme di esponenti della maggioranza, anche quelle di Dell’Utri, Nania e Poli Bortone. In polemica con la Commissione europea che dà “per scontata l’attribuzione della responsabilità del riscaldamento globale in atto da circa un secolo nell’atmosfera terrestre all’emissione dei gas serra antropogenici”, i parlamentari del centrodestra professano senza esitazione la loro fede scettica. Sostengono che “una parte consistente e sempre più crescente di scienziati studiosi del clima non crede che la causa principale del peraltro modesto riscaldamento dell’atmosfera terrestre al suolo finora osservato (compreso fra 0,7 e 0,8 gradi centigradi) sia da attribuire prioritariamente ed esclusivamente all’anidride carbonica di emissione antropica”. repubblica.it

Eh! Certo! Dell’Utri ne sa più di professori universitari e premi Nobel! Che il surriscaldamento globale sia un’ invenzione dei comunisti?!?!?!
E dato che non esiste, perche’ non inquinare di più? Togliamo anche le marmitte catalitiche e rendiamo fuori legge i pannelli solari e le centrali eoliche, ma si, mettiamoci delle belle centrali nucleari o a carbone in casa!

“Nessun riconoscimento ai repubblichini, erano e restano nemici dello Stato”

ROMA – “Che vuole che le dica, la situazione è difficile ma bisogna fare di tutto per far sapere come stanno realmente le cose. Chiarire a chi non l’ha vissuto cosa è stato quel periodo storico”. Giuliano Vassalli, presidente emerito della Corte Costituzionale, classe 1915, è amareggiato ma non rassegnato. A lui, arrestato e torturato durante il fascismo, il nuovo tentativo di “equiparare” per legge partigiani, deportati e militari ai repubblichini di Salò, proprio non piace.

Per farlo il Pdl ha presentato una proposta che ha come primo firmatario Lucio Barani del Nuovo Psi (schierato con il centrodestra). Un disegno di legge, il numero 1360, con il quale la maggioranza pretende di istituire l’Ordine del Tricolore, con tanto di assegno vitalizio. Assegnandolo indistintamente sia ai partigiani, sia “ai combattenti che ritennero onorevole la scelta a difesa del regime ferito e languente e aderirono a Salò”. Un testo che l’Anpi bolla come “l’ennesimo tentativo della destra di sovvertire la Storia d’Italia e le radici stesse della Repubblica”.

Presidente Vassalli un’operazione analoga fu tentata anche nelle precedenti legislature, ma venne respinta. Adesso il tentativo riprende vigore. Perché è contrario?
“Perché non si può riconoscere che ci sia stata una continuità dello Stato anche dopo l’8 settembre e non si può riconoscere a chi l’ha combattuto il titolo di combattente. La Cassazione è chiara in merito. Tutte quelle pronunce sono concordi nel definire i repubblichini come nemici”.

Lo scorso 2 giugno il ministro della Difesa Ignazio Larussa chiese di accumunare i morti “di entrambe le parti”. I firmatari parlano di “un progetto coerente con la cultura di pace della nuova Italia”.
“Ma cosa vogliono ancora? Hanno avuto tutto, l’amnistia di Togliatti, la legittimazione democratica immediata, l’Msi in Parlamento, adesso sono al potere. Eppure vanno avanti, incuranti del fatto che non esiste paese in Europa dove i collaborazionisti del nazismo sono premiati”.

La formulazione del testo apre la porta anche alla legittimazione a tutti coloro che “facevano parte delle formazioni che facevano riferimento alla Rsi”. Non solo dunque agli appartenenti delle 4 divisioni dell’esercito ma anche a chi faceva parte delle “brigate nere”.
“E’ vero ma non c’è spazio sottilizzare troppo. Lo status di combattente non va riconosciuto a nessuno di coloro che fecero parte della Rsi. Bisogna dire no e non solo per ragioni politiche ma anche dal punto di vista costituzionale”.

Martedi 13 gennaio alle 16, Giuliano Vassalli interverrà all’iniziativa organizzata dall’Anpi dal titolo “Totalitarismo e democrazia, occorre rispettare la lezione della storia”. Nell’incontro, che si terrà nella sala del Cenacolo della Camera dei Deputati (vicolo Valdina 3/a), si parlerà della proposta di legge 1360. Intervengono, tra gli altri, lo storico Claudio Pavone, il vicepresidente dell’Anpi Raimondi Ricci e la presidente della commissione difesa della Camera Marina Sereni. [repubblica.it]

Vota il Popolo delle Liberta’!!!

ROMA – “L’Antimafia non è finita. C’è e ci sarà finchè esiste la mafia ed è un bene. Credo, tuttavia, che, allo stato attuale, il rapporto tra costi e benefici sia assolutamente sproporzionato, soprattutto quando alcuni procuratori antimafia ‘fanno politica’“. Così il senatore del Pdl Marcello Dell’Utri, durante una conversazione con Klaus Davi nel corso di KlausCondicio, contenitore di approfondimento politico in onda su YouTube. Dell’Utri – eletto nelle file del Popolo della libertà nonostante una condanna in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa e una condanna in Cassazione per frode fiscale – replica a Gian Carlo Caselli che aveva sostenuto l’impossibilità, per i giudici, di processare i politici collusi con la mafia. Poi, come già fatto in passato, definisce “un eroe” Vittorio Mangano (condannato nel 2000 all’ergastolo per duplice omicidio), “lo stalliere di Arcore”, e se la prende anche con alcuni conduttori televisivi, in particolare del Tg3, a suo giudizio “troppo dark”. Quanto alle polemiche su destra e sinistra, commenta: “L’antifascismo? Un concetto obsoleto“. [repubblica.it]

Beh, se i mafiosi fanno politica, perche’ non lo possono fare anche i procuratori antimafia?!?!
Popolo della Libertà, liberta’ di infrangere la legge e di rovinare l’Italia.