Archivi tag: Parola desueta del giorno

Manicheo

manicheo
ma·ni·chè·o/
aggettivo
  1. 1.
    Proprio del manicheismo o dei suoi seguaci; come s.m. (f. -a ), seguace del manicheismo.
  2. 2.
    estens.
    Di qualsiasi posizione rigorosa e dogmatica che ad atteggiamenti di drastica condanna ne contrapponga altri di esclusivistica esaltazione.

Oblio

oblio[o-blì-o] s.m. (pl. oblii) lett.
• Dimenticanza prolungata, completa; perdita di ogni memoria, cancellazione del ricordo: cadere nell’o.

• sec. XIII

Fonte http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/O/oblio.shtml 

Non e’ una parola davvero desueta, però è un concetto che dovrebbe essere ripreso e utilizzato in poco più frequentemente.

Cireneo

cireneo[ci-re-nè-o] s.m.

• fig. Chi si sobbarca un lavoro, un impegno faticoso che spetterebbe ad altri
• a. 1824

Fonte http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/C/cireneo.shtml

Simone di Cirene

Simone di Cirene, detto anche il Cireneo, è l’uomo che, secondo quanto riportato da tre dei quattro Vangeli[1], fu obbligato dai soldati romani ad aiutare a trasportare la croce di Gesù, durante la salita al Golgota per la crocifissione.

Gesù infatti, duramente provato dalla flagellazione e dagli altri tormenti che gli erano stati inflitti, non era più in grado di proseguire con il pesante carico. I Vangeli non forniscono ulteriori informazioni sul Cireneo, salvo che egli era “padre di Alessandro e Rufo” (15,21-22). Il Vangelo secondo Giovanni omette Simone di Cirene per enfatizzare il sacrificio di Cristo che si addossa da solo il carico della croce ed espia le colpe degli uomini.

Il Cireneo, per questo suo gesto, è passato alla storia come la solidale figura di colui che sorregge positivamente fatiche altrui. In ogni caso, nell’uso comune, col termine “cireneo” si indica una persona che, volente o nolente, si carica del peso di qualcun altro.

L’incontro di Gesù con il Cireneo viene ricordato nella quinta stazione della Via Crucis.

Fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Simone_di_Cirene

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Algido

algido[àl-gi-do] agg.
1 lett. Freddo, gelido, anche in senso fig.
2 med. Di stato patologico caratterizzato da forte abbassamento della temperatura

Fonte http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/A/algido.shtml

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Allocare

ECON Assegnare fondi, risorse e sim. a un determinato scopo

Vedi allogare.

Allogare

1 Porre, collocare qualcosa in un luogo conveniente: ho allogato i miei libri in due scaffali
|| estens. Ospitare: li hanno allogati in un vecchio monastero

2 Impiegare, dare un posto: l’hanno allogata come dattilografa
|| Di denaro, impiegarlo: ho allogato male i miei soldi
|| fig. Riporre: avete allogato bene la vostra fiducia
|| ass. Maritare, accasare: l’ha allogata proprio bene sua figlia

3 raro Dare in affitto: a. un podere

4 ant. Commissionare un lavoro

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Sprezzatura

Sprezzatura è un termine in voga durante il XVI secolo italiano nell’ambito della descrizione del far musica sia a livello compositivo che esecutivo. https://it.wikipedia.org/wiki/Sprezzatura

lett. Carattere di chi, di ciò che è sprezzante

Modo di fare, di esprimersi volutamente sprezzante, che nasce dalla sicura padronanza di sé e dalla consapevolezza della propria superiore originalità: con una s. signorile (Manzoni).

Atteggiamento di intenzionale e ostentata trascuratezza che nasce dalla coscienza della propria superiore abilità.

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Ordàlia

ordàlia (o ordalìa) s. f. [dal lat. mediev. ordalium, che è dall’ingl. ant. ordal «giudizio di Dio»; cfr. ted. Urteil «giudizio»; la pron. ordalìa è influenzata dal fr. ordalie]. – Termine nato nel medioevo europeo per indicare il «giudizio di Dio», e cioè ogni prova rischiosa (per es., del duello, dell’acqua bollente o fredda, del ferro rovente) alla quale veniva sottoposto un accusato, e il cui esito, considerato come diretta manifestazione della volontà divina, era determinante per il riconoscimento dell’innocenza o della colpevolezza dell’accusato stesso.

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Ostracismo

• Nell’antica Grecia, esilio comminato ai cittadini ritenuti pericolosi per la sicurezza dello stato; estens. bando || fig. dare l’o. a qlcu., assumere un atteggiamento persecutorio nei confronti di qlcu. per impedirgli di affermarsi o di svolgere la propria attività.

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Anelare

v. intr. [dal lat. anhelare, forse affine a halare «soffiare»] (io anèlo, ecc.; aus. avere), letter. – 1. Respirare affannosamente, ansare: si senton più presso alle spalle Anelare il temuto destrier (Manzoni); anelava tutta sudata nel salire la via erta (Verga). Nell’uso poet., anche trans., esalare, mandar fuori: dal fulminato petto Fiamma e sangue anelava (Caro). Con uso sostantivato, respiro anelante: un grave e spesso Anelar gli ange il petto, e i fianchi scote (T. Tasso). 2. fig. Aspirare ardentemente a qualche cosa: a. alla gloria; anelava di poter tramandare ai posteri il suo nome; meno com., trans.: a. il martirio. ◆ Part. pres. anelante, anche come agg., ansante: respirava faticosamente, col petto anelante; Qual dopo lunga e faticosa caccia Tornansi mesti ed anelanti i cani (T. Tasso).

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Esecrabile

eṡecràbile agg. [dal lat. exsecrabĭlis]. – Che merita di essere esecrato: sacrilegio, bestemmia, delitto esecrabile. Per estens., condannabile, riprovevole: ti sei comportato in modo davvero e.; di opera d’arte o dell’ingegno, pessimo: è una commedia e.; quadro, architettura e.; di persona, odioso, antipatico: è un uomo esecrabile. ◆ Avv. eṡecrabilménte, in modo esecrabile: si sono comportati esecrabilmente; estens., scherz.: parla (o scrive) il francese esecrabilmente.

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Obnubilare

obnubilare[ob-nu-bi-là-re] v. (obnùbilo ecc.)
• v.tr. [sogg-v-arg] Offuscare qlco.; indebolire la capacità di vedere o di comprendere SIN ottenebrare: il chiarore mi ha obnubilato la vista
• obnubilarsi
• v.rifl. [sogg-v] Offuscarsi, annebbiarsi
• sec. XVI

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