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Il governo salva Geronzi Tanzi e Cragnotti

Sorpresa nel decreto Alitalia: reati non perseguibili se non c’è il fallimento. Ad accorgersene per prima Milena Gabanelli, l’autrice della trasmissione Report.

ROMA – Un’altra? Sì, un’altra. E per chi stavolta? Ma per Cesare Geronzi, il presidente di Mediobanca negli impicci giudiziari per via dei crac Parmalat e Cirio. La fabbrica permanente delle leggi ad personam, col marchio di fedeltà del governo Berlusconi, ne produce un’altra, infilata nelle pieghe della legge di conversione del decreto Alitalia. Non se ne accorge nessuno, dell’opposizione s’intende, quando il 2 ottobre passa al Senato. Eppure, come già si scrivono i magistrati nelle maling list, si tratta d’una “bomba atomica” destinata a far saltare per aria a ripetizione non solo i vecchi processi per bancarotta fraudolenta, ma a bloccare quelli futuri.

Addio ai processi Parmalat e Cirio. In salvo Tanzi e Cragnotti. Salvacondotto per l’ex presidente di Capitalia Geronzi. Colpo di spugna anche per scandali di minore portata come quello di Giacomelli, della Eldo, di Postalmarket. Tutto grazie ad Alitalia e al decreto del 28 agosto fatto apposta per evitarne il fallimento. Firmato da Berlusconi, Tremonti, Scajola, Sacconi, Matteoli. Emendato dai due relatori al Senato, entrambi Pdl, Cicolani e Paravia. Pronto per essere discusso e approvato martedì prossimo dalla Camera senza che l’opposizione batta un colpo. [Continua…]

Che dite, è più un “No comment” o un “Si comment”? In ogni caso, complimenti al centro destra italiano, che non perde occasione per curare i propri interessi a discapito del Popolo Italiano.
E pensare che Silvio aveva detto che chi votava a sinistra (Comunisti!) era un coglione… mi sa che si era sbagliato! Forza Italia!

Aggiornamento 09/10/2008
Tremonti: “Via la salva-manager o il ministro dell’Economia se ne va”
Uhm… Gatta ci cova…

Fantozzi e l’ Alitalia

ROMA – “Lufthansa ci starebbe”. Le conferme dell’interessamento di Francoforte non mancano, né a livello politico né a livello sindacale. Tutti però sono concordi su un punto: i tedeschi vogliono essere contattati direttamente dal governo. I vertici della compagnia tedesca, evocati, pressati e ingolositi dagli inviti giunti da più parti, hanno finora risposto alle sollecitazioni del commissario Fantozzi sempre allo stesso modo: nessuna offerta fino a quando Palazzo Chigi e gli altri ministri continueranno a dire, ufficialmente e ufficiosamente, che l’unico approdo possibile è quello della cordata italiana. Posizione che non sembra voler cambiare: “Non saranno accettate offerte contro il governo” dice un ministro vicino alla trattativa. repubblica.it

Ma come accidenti si può dare in mano l’Alitalia a Fantozzi, ecco perche’ tutto sta’ andando a gambe all’aria! Il ragionier Ugo Fantozzi non è già in grado di gestire le pratiche dell’Ufficio Sinistri, figuriamoci una compagnia aerea! Ma dico io! … Come? non e’ Ugo Fantozzi, ma Augusto Fantozzi? Davvero? Non mi ero mica accorto della differenza…

Alitalia for Dummies…

L’azienda. Grazie al progetto Fenice Alitalia si spezza in due. Una parte, la CAI (Compagnia Aerea Italiana) col capitale della cordata (1B euro), eredita flotta e brand della Vecchia Alitalia e si fonde con Air One, monopolizzando le tratte interne con conseguente morte di ogni tipo di sana concorrenza. La seconda parte, la bad company, piena di debiti e di dipendenti cattivi, ci resta invece sul groppone.

La Cordata. I soliti nomi, un segno di grande vitalità del capitalismo italico. Sedici investitori, so far. Colaninno tramite Immsi, Benetton tramite Atlantia, Gruppo Aponte, Gruppo Riva, Gruppo Fratini, Gruppo Ligresti, Equinox, Clessidra, Gruppo Toto (Air One), Gruppo Fossati, Marcegaglia, Caltagirone tramite Acqua Marcia, Gruppo Gavio, Maccagnani tramite Macca, Tronchetti Provera tramite se stesso e Intesa Sanpaolo. Non ci sono stranieri: e non ci si deve meravigliare, visto il folle progetto.

Gli Hub. Linate scompare. Malpensa rinasce. Fiumicino non si è ben capito. La grande novità è il risorgere del magnifico aeroporto intercontinentale di Caselle.

Gli esuberi. Ecco come il Governo intende risolvere la situazione dei settemila esuberi. I signori in questione verranno così ricollocati.
– 3000 alle Poste Italiane;
– 2500 all’Agenzia delle Entrate;
– 1000 al Catasto;
– 250 al Parco della Maiella, sezione “Orso Bruno”;
– 200 alla Regione Sicilia, come portaborse dell’On.Cuffaro;
– 50 come scorta dell’On. Fini.giusec

Volendo farla ancora più semplice:
Il Governo Italiano non voleva mollare la compagnia ad Air France.
In tutto questo tempo Alitalia perdeva più di 2 milioni di euro al giorno (almeno 6 mesi).
Il Governo gli ha prestato 300 milioni di euro.
Ora il Governo dara’ per 5 anni 30 milioni di euro di euro l’anno a CAI. (350 milioni)
L’Air France puo’ comprare una quota di CAI.
Dopo 5 anni, indovinate chi si prendera’ l’Alitalia?

In pratica se si lasciava subito ad Air France l’Alitalia, risparmiavamo un mare di soldi e di tempo. Ah, e guardatevi chi e’ Colaninno.