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… piccolo sfogo sul Comune dove vivo.
Per le elezioni politiche del 2017 avevamo messo su una bella squadra, eterogenea, con persone di diverse estrazioni, ma che si adattavano alle esigenze del gruppo.
Tanti giovani (io mi escludo!) ma con tanta voglia di fare, tante idee, tante iniziative e tante energie.
Ma ai Saluggesi ed ad alcuni politicanti piace una certa stabilità, come potrebbe essere un deserto o una palude, immobile, con qualche sussulto sporadico, ma non vera vita.
Importante e’ solo avere la strada asfaltata davanti a casa e fare contenti gli amici degli amici ed i soliti noti a suon di edilizia ed urbanistica.
Il resto non è importante, lasciamo tutto fermo, immobile.
Peccato, ora Saluggia potrebbe avere tante piccole iniziative, un sussulto di vita (ve la ricordate venti anni fa come era bella Saluggia?) invece nulla, il buio totale, l’unica possibilità per avere un po’ di cose da fare è uscire dal paese.
Rileggetevi il nostro programma, e chiedetevi se avete votato bene.
“Meloni ed il Museo Egizio” è una bella metafora di come funzioni l’informazione in Italia.
Si è parlato tanto della promozione che, a dire di molti, fa entrare gratuitamente gli arabi al Museo Egizio di Torino. Tanto è che anche Giorgia Meloni ha voluto dire la sua (facendo una misera ed ignorante figura), ma è stata zittita in modo esemplare dal direttore del museo Christian Greco.
Partiamo dalla promozione, che riporto dal sito del Museo Egizio, e devo riportare completamente o non è chiaro.
Anche quest’anno il Museo Egizio propone la campagna di promozione “Fortunato chi parla arabo” dedicata ai Nuovi Italiani.
Un patrimonio museale che non appartiene alla cultura italiana e la precisa volontà di avvicinare questa ricchezza a coloro che in esso possono trovare radici, identità e orgoglio. Sono questi i due elementi su cui si fonda il progetto del Museo Egizio. Obiettivo: stimolare la fruizione dell’offerta culturale della città per consentire ai cittadine di lingua araba di essere sempre più parte della comunità con cui hanno scelto di vivere e condividere il futuro.
Dal 6 dicembre 2017 al 31 marzo 2018 i cittadini di lingua araba potranno entrare in 2 al costo di un biglietto intero. Per usufruire della promozione è necessario esibire il documento di identità in biglietteria.
Tutti i sabati, dal 13 gennaio al 31 marzo 2018 alle ore 15:00, visite guidate in lingua araba gratuite, a cura delle donne che hanno partecipato a “Il mio Museo Egizio”, progetto di mediazione culturale promosso da MIC, Mondi in Città con l’obiettivo di raccontare le collezioni museali attraverso le voci femminili della comunità nordafricana.
Fonte http://www.museoegizio.it/chi-parla-arabo/
Quindi per fare chiarezza, la promozione dura tre mesi, è già stata fatta altre volte in passato, comporta lo sconto del 50% sull’acquisto di due biglietti, sembra, dal testo, che sia rivolto ai cittadini italiani che parlano arabo, quindi dunque, proprio quelli che hanno scelto (non ci sono nati!) di vivere in Italia (chissà perchè proprio questo postaccio…), sono coinvolte donne “delle comunità nordafricane” (forte invito all’emancipazione).
Eh, a scrivere queste cose mi incavolo ancora di più…
La Giorgia Nazionale decide nel suo tour elettorale, dove vien contestata ovunque, di venire a protestare sotto il ME a Torino, ed il Presidente del museo, Christian Greco, scende e la disintegra.
Il problema è che Christian Greco scende e le risponde, annientando tutte le piccole certezze della povera Giorgia. All’accusa di discriminazione religiosa le fa notare che in Egitto ci sono milioni di copti, che sono cristiani ma parlano arabo. All’accusa di far propaganda con i soldi pubblici le comunica che il museo non prende un centesimo di contributi statali. All’accusa di escludere gli italiani dagli incentivi economici alla visita al museo le elenca tutte le altre promozioni in essere, per i giovani, le coppie a san Valentino, le famiglie con un figlio con meno di un anno, per i papà e le mamme nelle loro rispettive feste, persino per i possessori di biglietti Trenitalia. Al che ci si sarebbe aspettati la visita di un adirato Montezemolo, ma lui niente, scena muta.
E non lo dice questo sito, lo dicono praticamente tutti, meno quello schierati politicamente, sia a destra che sinistra (tanto si sa che alle prossime elezioni si rifarà un bel inciucione, l’attuale legge elettorale non permette altro), tranne ovviamente, il sito web revisionista Il Primato Razionale.
Tralasciando o meno la competenza della Meloni o di Salvini, però non si dovrebbe parlare di cose che non si sanno. I Torinesi sanno come funziona il Museo Egizio, e di certo questa promozione non è una novità nel mare delle infinite promozioni del ME!
Riporto sempre, per dovere di cronaca, altri pezzi di articoli che spiegano come funziona il Museo Egizio.
Spiega bene quello che sta succedendo in Italia questo articolo.
In piccolo, ma neanche troppo visto che parliamo della seconda istituzione più importante al mondo quanto ad antichità egizie dopo il museo del Cairo, la vicenda racchiude tutto il mix di qualunquismo, ignoranza e disinformazione che sta uccidendo questa campagna elettorale.
In quei cinque minuti scarsi si confrontano dunque due Italie. La prima finirà probabilmente con lo strappare la maggioranza relativa dei voti, la seconda fatica invece a uscire dal peso della disinformazione e della propaganda. Ma dimostra anche che il confronto competente e informato – di più, faccia a faccia, perché il digitale consente un botta e risposta che il dibattito di persona spazza via – è forse l’unica strada per uscire dal vicolo cieco in cui questo Paese si è ficcato, scortato da rabbia, razzismo, pigrizia intellettuale (leggi ignoranza assoluta) e qualunquismo.
Leggi tutto su https://www.wired.it/attualita/politica/2018/02/12/museo-egizio-meloni-minacce-christian-greco/
E di tutta questa polemica, che non capisco, capisco ancora meno perchè alcune persone possano decidere di venirci a vivere mentre io mi ci sento sempre più fortemente a disagio. Nessuno parla più di mafia, nessuno parla più di corrotti in politica, nessuno parla più di ineleggibili, persone condannate che comunque continuano a fare politica.
Smettete, per un po’, di pensare al negretto che non paga il biglietto del treno, o meglio, che sbaglia posto, e cercate di pensare un po’ di più a quello che danneggia veramente l’Italia ed ai gattini.
P.S.: volete farvi venire il male alla pancia per una cosa seria e reale? Guardate questo reportage sugli appalti http://www.presadiretta.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-06bb92e3-60d9-4f3f-adec-add7ce58faba.html
oblio[o-blì-o] s.m. (pl. oblii) lett.
• Dimenticanza prolungata, completa; perdita di ogni memoria, cancellazione del ricordo: cadere nell’o.
• sec. XIII
Fonte http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/O/oblio.shtml
Non e’ una parola davvero desueta, però è un concetto che dovrebbe essere ripreso e utilizzato in poco più frequentemente.
Dovevo spedire due pacchetti, o meglio, una busta ed un pacchetto (200 grammi circa), per risparmiare ho scelto di andare in posta e spedire tramite Poste Italiane, la busta con una raccomandata semplice, il pacchetto con un Pacco Celere 3 Ordinario.
La raccomandata l’ho pagata 8.35€ ed il pacchetto 9.90€ per un totale di 18.25€, 30 minuti in ufficio postale, con annessa la compilazione a mano dei moduli e bollettini.
Io di solito non spedisco dall’ufficio postale, uso il corriere SDA, viene a prenderlo qui da me, risparmio il tempo in posta e la rottura di scatole di dover compilare a mano i documenti, costa un po’ di più ma… un momento!
Io di solito quando spedisco anche un pacco medio grande spendo con SDA 6.78€, vengono a ritirarlo all’indirizzo che decido io ed i moduli / bolle li stampo con il computer.
Cioè in questo caso avrei speso 6.78€ per la busta e 6.78€ per il pacchetto, per un totale di 13.56€, ben 4.69€ in meno rispetto alle Poste Italiane, senza avere la rottura di scatole di uscire dall’ufficio guidare fino all’ufficio postale, prendere il bigliettino, aspettare il mio turno, avere a che fare con l’addetta scortese, compilare i moduli a mano calcando, consegnare il tutto ad un secondo addetto più scontroso (la prima e’ andata in pausa), discutere sul metodo di pagamento, sudare perchè l’ufficio è caldissimo, e, soprattutto, non farmi fregare 4.69€ per un servizio peggiore!
La ciliegina sulla torta e’ che il corriere che uso, SDA, è del Gruppo Poste Italiane! Se questo è il modo di gestire le cose allora forse è meglio che le Poste Italiane chiudano.
• fig. Chi si sobbarca un lavoro, un impegno faticoso che spetterebbe ad altri
• a. 1824
Fonte http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/C/cireneo.shtml
Simone di Cirene, detto anche il Cireneo, è l’uomo che, secondo quanto riportato da tre dei quattro Vangeli[1], fu obbligato dai soldati romani ad aiutare a trasportare la croce di Gesù, durante la salita al Golgota per la crocifissione.
Gesù infatti, duramente provato dalla flagellazione e dagli altri tormenti che gli erano stati inflitti, non era più in grado di proseguire con il pesante carico. I Vangeli non forniscono ulteriori informazioni sul Cireneo, salvo che egli era “padre di Alessandro e Rufo” (15,21-22). Il Vangelo secondo Giovanni omette Simone di Cirene per enfatizzare il sacrificio di Cristo che si addossa da solo il carico della croce ed espia le colpe degli uomini.
Il Cireneo, per questo suo gesto, è passato alla storia come la solidale figura di colui che sorregge positivamente fatiche altrui. In ogni caso, nell’uso comune, col termine “cireneo” si indica una persona che, volente o nolente, si carica del peso di qualcun altro.
L’incontro di Gesù con il Cireneo viene ricordato nella quinta stazione della Via Crucis.
Fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Simone_di_Cirene
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Si deve partire da due concetti fondamentali, lo SPAM e la competenza di chi parla di SEO.
SPAM: se copio incollo un testo in 2000 siti, allora e’ spam, ed il testo e’ penalizzante
Competenza: la maggioranza di chi parla di SEO lo fa senza sapere di cosa parli.
Nel dettaglio, ho un sito, prestigiazione.it, che si occupa di informazione dal mondo della Magia ed Illusionismo, ha molto materiale originale, ma molto materiale copiato. Ovvio. Essendo che riporta notizie dal mondo della Magia, non si possono riscrivere articoli ogni volta, un evento e’ un evento, e per riportare un articolo da un altro sito lo devo poter copiare, almeno in parte, e mettere il link all’originale.
Riporto sempre e comunque il link da dove ho copiato il testo, e, ammetto quasi sempre, chiedo il permesso all’autore, il mondo della Magia e’ piccino, ed e’ facile entrare in contatto con tutti.
Comunque, il mio sito, mantenendo questa linea editoriale, dall’ Ottobre 2012 ad ora è diventato il primo sito di Magia in Italia e da poco anche l’unico.
Quindi, per la mia esperienza personale, avere i così detti “contenuti duplicati” da un’altro sito si puo’ fare, si deve fare, in quanto questo e’ il concetto di “rete”.
Se i contenuti di un sito autorevole non vengono riportati, sono davvero autorevoli? Se un sito non ha link in ingresso, cioè altri siti che hanno link verso di lui, e’ interessante? Inoltre i maggiori siti di social networking si basano proprio sulla condivisione e la ripubblicazione, vedi per esempio Facebook e Twitter.
Riporto, anzi “duplico” dei contenuti dalla pagina http://blog.tagliaerbe.com/2013/12/contenuti-duplicati.html, ci sono anche video interessanti di Matt Cutts di Google, che dal mio punto di vista e’ l’unica che coglie nel segno dei contenuti duplicati e SEO.
Cutts risponde di non preoccuparsi, a meno che il contenuto duplicato risulti spammoso o contenga un eccesso di parole chiave (=keyword stuffing). Se invece il contenuto è un boilerplate necessario, per Google non dovrebbe essere un problema: è in grado di identificarlo e – al massimo – di non conteggiarlo.
Ed ancora:
E’ importante prendere atto che il 25-30% di tutti i contenuti presenti sul web, è contenuto duplicato. Per esempio, pensa alla documentazione di un software. O a chi, su un blog, cita un paragrafo di un testo preso da qualcun altro. Quindi, non è che ogni singolo contenuto duplicato viene considerato spam. Se così fosse, la qualità dei risultati di Google ne risulterebbe danneggiata, anziché migliorata.
Chiudo con:
La maggior parte dei contenuti duplicati non viene considerata spam, ma viene gestita in un apposito cluster. Se però l’intento è ingannevole, dannoso o manipolatorio, allora Google si riserva il diritto di considerarli spam.
Quindi, applicato al mio caso, dove riporto articoli presi da altri siti, sono tranquillo. Vedo il traffico crescere, vedo i link in uscita funzionare e fare il loro dovere (portare visite/visibilità ai creatori di contenuto).
Consiglio anche la lettura di questo https://moz.com/learn/seo/duplicate-content tenendo bene conto del significato del verbo “to can” e di cosa voglia dire spammare, che di certo non e’ due o tre copie dello stesso testo.
Keep Calm and Keep Blogging!
La mia esperienza con Tivùsat è decisamente positiva.
Cosa e’ Tivùsat?
“tivùsat si propone l’obiettivo di rendere accessibile ai domiciliati in Italia, Repubblica di San Marino e Città del Vaticano la programmazione gratuita delle emittenti nazionali attraverso la tecnologia satellitare, integrandola solo in minima parte con quella più ampia e già diffusa via satellite dalle principali emittenti internazionali.” https://it.wikipedia.org/wiki/Tiv%C3%B9sat
Detta in parole semplici, invece di ricevere il segnale televisivo tramite l’antenna classica, si riceva il segnale televisivo tramite satellite, con relativa parabola e ricevitore / decoder.
Tivùsat ha avuto un pò di problemi legali, e quindi la tessera viene venduta solo tramite l’acquisto di un decoder o di un modulo CAM da inserire dentro un ricevitore satellitare.
“In effetti dal 2012 la smart card Tivùsat è disponibile ufficialmente solo con decoder abbinato – per un costo complessivo superiore ai 100 euro. Per acquistare la sola card si è creato un bizzarro mercato parallelo che fissa il listino fino a 56 euro.” https://www.tomshw.it/tivusat-gratis-chi-non-prende-digitale-terrestre-rai-84745
la distribuzione di smart card al pubblico, unicamente in via cautelativa e con ogni riserva. La decisione è stata presa a seguito della sentenza della Sezione Terza Ter del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio del giorno 11 luglio 2012 sul ricorso numero di registro generale 3492 del 2010, integrato da motivi aggiunti, presentato da Sky, in forza della quale è stato annullato il comma 3 dell’art. 22 del Contratto di servizio che prevedeva l’obbligo della RAI di promuovere la diffusione di TivùSat e la distribuzione della relativa smart card. https://www.eurosat-online.it/smart-card-proteste-contro-la-rai-per-la-card-tivusat/
E’ davvero una cosa bizzarra, la tessera dovrebbe essere gratuita per chi paga l’abbonamento, e dato che ora lo si paga in bolletta energia, dovremmo averla gratuitamente tutti.
Sembra pero’ che le cose siano cambiate recentemente.
marzo 13, 2017 Nel decreto per la concessione Stato – Rai, votato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri, si è finalmente deciso di tornare a distribuire gratuitamente le smart card di Tivùsat. Le famiglie italiane che pagano regolarmente il canone (sottolinea Aldo Fontanarosa dal suo blog su repubblica.it) hanno diritto a ricevere gratis dalla Rai la scheda Tivùsat necessaria per ricevere via satellite anche i canali pubblici. All’interno del decreto che torna ad assegnare il servizio pubblico tv alla Rai per i prossimi dieci anni è definito infatti che la “scheda dì decrittazione” deve essere fornita ai telespettatori “senza costi aggiuntivi“. http://www.tvdigitaldivide.it/2017/03/13/tivusat-torna-gratis-per-tutti-la-smart-card-per-il-decoder/
E’ un servizio che e’ partito in sordina, ma ora stà prendendo piede, anche per i molti servizi inclusi.
Tivùsat ha superato i 3 milioni di smart card attive. Il 9% delle famiglie italiane guarda la tv tramite la piattaforma satellitare gratuita. http://www.tvdigitaldivide.it/2017/06/14/tivusat-superati-i-3-milioni-di-smart-card-attive/
Pero’ su internet di queste tessere non c’e’ ancora l’ombra.
La smartcard tivùsat è inclusa nella confezione del decoder o della CAM certificati tivùsat. La tessera va inserita nell’apposita fessura (slot) presente sul decoder o sulla CAM e deve essere attivata prima dell’utilizzo. https://areaclienti.tivusat.tv/app/dove_trovare_la_smart_card
In attesa che la cosa si stabilizzi, ecco quello che uso io.
Humax Tivumax HD-6400S Ricevitore Digitale Satellitare, inclusa Smart Card TivùSat, colore Nero, mi trovo decisamente bene. Con un hard disk esterno registro e posso fare pausa in diretta, in più collegandolo ad internet accedo a tutti quei servizi on-damand come RaiPlay o Infinity.
tivùon! è il servizio televisivo realizzato da tivù per il digitale terrestre e per tivùsat che cambia radicalmente il tuo modo di vivere la TV. Un’unica applicazione gratuita e facile da utilizzare con la quale potrai consultare una guida tv puntuale e approfondita, completa di trame, cast e protagonisti dei tuoi programmi preferiti. http://www.tivuon.tv/cosa-e-tivuon.aspx
Altro punto a favore, i canali vengono aggiornati spesso, in automatico, la guida in linea dei canali EPG e’ sempre aggiornata, ed i canali sono in HD.
Su Amazon si trovano tanti prodotti per fruire di Tivùsat.
io Frankie Hi-NRG MC l’ho sempre ammirato, prima e dopo.
Prima, all’inizio, quando l’hip-hop ha iniziato ad essere fatto in italiano, ricordo le serate attaccato a RadioDue ad ascoltare tramite il deejay Mixo questi gruppi come gli Isola Posse All Stars (Stop al Panico e’ del 1991).
Frankie, prima, c’era, era il 1992 e lui cantava “Fight da faida”, “brano contro le mafie in generale e la corruzione e che ha portato il rapper ad essere criticato da parte del mondo dei centri sociali, critiche alle quali ha risposto affermando che il ruolo del rapper è di insegnare a tutti e in tutti i luoghi.”
E Frankie c’era anche dopo.
Ed invece la gente tipo Neffa? “Dopo una prima esperienza come batterista in gruppi hardcore negli anni novanta, è considerato uno dei precursori dell’hip hop in Italia e uno dei massimi esponenti del rap italiano,[2] genere abbandonato gradualmente nel corso degli anni.”
Prima…
Dopo…
Fate voi.
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Oggi durante il mio girovagare per lo stabilimento mi sono imbattuto in una nuova merendina, presentatami con disinvoltura dal mio distributore preferito. Di solito nicchio, driblo, faccio una finta e me ne vado, anche per cercare di riprendere, poco alla volta, una linea umana, lasciando le sembianze di un bovino.
Con mio stupore il nuovo snack e’ anche economico, e non riesco a resistere, anche perchè ho saltato la razione di caffeina e inizio a smandibolare.
Il nome del prodotto è Saiwa Oro Sandwich, contiene quattro biscotti e promette bene.
I biscotti sono quattro, giganti, si presentano bene ed al palato sono piacevoli. Hanno un gusto che mi ricorda qualcosa, curioso, da un lato e’ stampato il Gesù Bambino di Arenzano. Aspetta, non e’ il Gesù Bambino… io questo tizio lo conosco!
Ma e’ il logo dei biscotti “Prince” della marca francese “LU”! I miei preferiti! Ovvio dopo i biscotti francesi al burro, i LU Bastogne e tante altre cose!
Ma come? la LU e la SAIWA sono la stessa cosa? Urge indagine presso la Biblioteca Magna dell’Università della Vita, conosciuta anche come “Internet”.
LU – marca di biscotti della Lefèvre-Utile, poi Danone, oggi di Kraft
e poi
Saiwa S.r.l. società controllata dal gruppo Mondelez, dopo essere appartenuto al gruppo nordamericano Kraft Foods Inc.
ed anche, per i francofoni
Depuis 2012, à la suite d’une scission du groupe Kraft Foods, la marque LU est la propriété de la multinationale américaine Mondelēz International.
Quindi si, sono la stessa cosa, di proprietà di una multinazionale americana. La gioia si e’ trasformata in tristezza. Allons enfants de la Patrie, le jour de gloire est arrivé!
Quando sono andato in Normandia una cosa mi ha colpito, la presenza di bandiere di tutto il mondo meno che la nostra. Noi eravamo i cattivi, avevamo appena voltato le spalle ai Nazisti per diventare buoni, ma eravamo pur sempre gli amici dei cattivi.
Rocordiamoci che era tutto il mondo contro Germania, Giappone ed Italia.
Secondo me, parere personale, il nostro ruolo nella Seconda Guerra Mondiale e’ stato davvero miserevole. Dobbiamo ricordare il passato, per non dimenticare, visto che in molti lo stanno facendo.
Le Nazioni Unite furono un’alleanza strutturale, la prima nella storia a proseguire i suoi scopi tramite un’organizzazione internazionale anche dopo il termine della guerra. I suoi 51 membri entrarono nel conflitto in tempi differenti.
Fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Alleati_della_seconda_guerra_mondiale
Uno degli aspetti più interessanti dello studio della Magia è che e’ una disciplina trasversale, abbraccia molti argomenti e molte modalità di pensiero, ed allena il cervello a ragionare in modo parallelo e su più livelli.
Per esempio, quando un prestigiatore deve organizzare e/o preparare uno spettacolo chiede sempre davanti a chi si esibirà ed in che condizioni, in un teatro? un salone? all’aperto? davanti a bambini o adulti? quante persone? donne, uomini? è un evento aziendale o la festa del paese? di giorno? di notte? …
Tutte queste variabili vengono poi elaborate dal performer e da chi organizza lo spettacolo per poter confezionare un intrattenimento adatto e funzionale al pubblico che assisterà all’esibizione.
Questo succede nella Magia, ma in altri campi? Per esempio nella musica?
Al mio paesello qualche giorno fa e’ stato organizzato un concerto Jazz, molto interessante, musicisti bravissimi e di fama, ma credo gli organizzatori non abbiano valutato bene la situazione.
L’ambiente era il cortile di un locale pubblico, concerto gratuito, alla sera, ingresso gratuito. Un bel pubblico variegato, non da jazz club fumoso (una volta!).
Ed i musicisti sono partiti con un bebop / hard bop che alle volte sembrava volesse sfociare nel free jazz. Io in po’ di musica me ne intendo abbastanza, non tantissimo di Jazz (vado pazzo per Art Pepper), ed ho fatto fatica a seguire. I bambini zero. La maggior parte della popolazione forse confuso.
Ripeto, il concerto molto bello, musica di qualità, ma la percezione e’ stata che i musicisti erano davvero molto bravi, ma alla fine che “il Jazz è noioso”. Forse chi ha pensato al concerto non ha valutato bene la situazione ed il contesto.
Se un concerto di musica Jazz viene fatto per un pubblico “profano”, allora devono essere scelti pezzi più orecchiabili e preferire l’armonia al virtuosismo.
Nella Magia la situazione è identica. Se si ha davanti un “collega” puo’ andare bene eseguire quella destrezza complicatissima o quella procedura sfiancante e ripetitiva. Un prestigiatore potrebbe apprezzare. Se ci si trova in pizzeria, a fare “table hopping” forse un “ding-dong” ci puo’ stare.
Fonte http://www.prestigiazione.it/wp/tutti-quanti-voglion-fare-jazz/
Oggi gli amici mi hanno portato al concerto dei TARM ad Asti. Mi sentivo come Statler oppure Waldorf. Scegliete voi.
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Ho finito di montare la mia nuova libreria per tenere in ordine i libri di Magia. Che sudata, non e’ cosa da fare a luglio.
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Piccolo elenco non completo di Editor Video lineari (traccia singola video, una sola videocamera usata) e non lineari (più tracce e più videocamere), gratuiti, opensource, shareware, etc.
HitFilm Express https://hitfilm.com
Attualmente la mia prima scelta, semplice, veloce, potente, non lineare. E gratuito, senza watermark o cavolate simili. Il focuse del programma e su gli effetti speciali con tutorial davvero esagerati, con materiale da montare per impararne il funzionamento.
Davinci Resolve https://www.blackmagicdesign.com/
La mia seconda scelta, non l’ho ancora provato, ma dai video sul tubo sembra faccia quello che mi serve, il focus e’ sul coloring, sulla gestione dei colori in fase di montaggio. sembra davvero interessante.
Lightworks https://www.lwks.com/
Interfaccia chiara, il tutorial proposto e’ semplice e chiaro, davvero professionale, solo che la versione gratuita esporta al massimo a 720P a 6ofps, e la versione a pagamento costa decisamente troppo…
Shotcut https://www.shotcutapp.com/
Interfaccia “diversa” dagli altri, mi ci devo mettere un po’ di più per capire come funziona.
Openshot http://www.openshotvideo.com/
Questo sarebbe perfetto per la semplicità, ma quando faccio i video l’audio salta, si ferma, riparte, anche dopo il rendering…
Blender https://www.blender.org/
Questo fa tutto, crea animazione in 3D, ed ha anche un’interfaccia per montare i video. i risultati sembrano interessanti e senza limitazioni, ma la “learning curve” sembra decisamente ripida…
Ancora da vedere:
Natron http://natron.fr/
Kdenlive https://kdenlive.org/
Jahshaka http://www.jahshaka.com
Pubblicato il 07/02/2017
Aggiornato il 21/06/2017: Aggiunto commento per Hitfilm, aggiunti Davinci e Jahshaka
algido[àl-gi-do] agg.
1 lett. Freddo, gelido, anche in senso fig.
2 med. Di stato patologico caratterizzato da forte abbassamento della temperatura
Fonte http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/A/algido.shtml
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Si, lo ammetto, usare un hashtag come #VOTAPANCOTTI sembra un po’ uno sberleffo, però mi fa sorridere, e penso trasmetta bene l’energia e la voglia che ci metto in questa avventura.
Ebbene si, sono in lista come Consigliere Comunale per il comune dove vivo, Saluggia. Perchè lo faccio? Senza giri di parole, per motivazioni personali. Cerco di spiegare…
Oramai ho 44 anni, e purtroppo da circa 25 anni in poi i miei interessi mi hanno sempre portato fuori da Saluggia. Prima però no, a Saluggia si facevano un sacco di cose, di attività. Poi da circa il 1996, dopo la naja, ho iniziato a lavorare a Crescentino ed a giocare a rugby ad Ivrea. A Saluggia poco alla volta si faceva sempre meno e scoprivo che invece in giro c’era tanto da fare.
Poi con gli anni si matura, si cambia, si cresce. Si scoprono cose grandi e piccole della propria comunità e si vuole iniziare a farne parte attiva.
Per esempio, due dati che sembrano banali ma che ben rispecchiano il mio disappunto per come a Saluggia siano gestite in malo modo le cose. Quando il mio piccolo Sebastiano andava all’Asilo Nido Comunale la retta e’ passata da 150€ a 250€ in un anno. Ho ancora la lettera dell’Assessore che diceva che non sarebbe aumentata. Il secondo dato, che puo’ sembrare sciocco, e’ sempre legato al mio Sebastiano, il suo buono pasto costa 4,5€ (e’ vero che mangia tanto, ma non ha ancora 6 anni!), mentre nel comune di Cigliano e’ di 3,5€.
Beh, molti diranno, sono scelte delle Amministrazioni, sono costi rivolti solo a chi ha figli, etc… Pero’ queste persone non tengono mai conto del Nucleare (che paura!). Saluggia prende montagne di soldi perchè sul suo suolo c’e’ un deposito di scorie nucleari “temporaneo” (che deve assolutamente essere bloccato e mandato via!), e quei soldi servono per compensare i cittadini del disagio.
Ma allora, come cavolo e’ possibile che con tutti quei soldi, che servono a compensare noi cittadini del disagio, aumentino i servizi a domanda individuale e le tasse? Non dovremmo noi pagare nulla?
Vero che i soldi non possono darli direttamente e che devono essere usati solo per questioni “ambientali” (vincolo che comunque è cambiato e si può in qualche modo scavalcare), pero’ con una gestione che sia più vicino al sociale ed alla sostenibilità, quello che non si puo’ dare direttamente viene compensato da quello che si puo’ dare indirettamente.
Da questo semplice ed utilitaristico pensiero, già nel 2012, ho iniziato ad interessarmi della vita politica saluggese. Ed un po’ sono rimasto deluso, soprattutto perchè tutto sembra così “vecchio”, un modo di fare politica basata sui mattoni, un modo di fare politica basato su quanti mattoni sono stati usati.
Penso sia ora di voltare pagina, il nostro logo lo rappresenta bene, voltiamo pagina, andiamo oltre, un’altra Saluggia è possibile!
Usiamo le risorse per Sostenibilità Ambientale, che ci permette di liberare fondi e risorse da investire poi nella Sostenibilità Sociale, che non vuole dire aiutare solo chi e’ rimasto “indietro” (cosa comunque fondamentale nella società civile, nessuno escluso, nessuno abbandonato), ma anche e soprattutto creare nuovi servizi alla comunità e rafforzare quelli che già ci sono. E cono “servizi alla comunità” non intendo solo quelli erogati dai comuni, ma anche quelli forniti dalle Associazioni, vero fulcro e vita di una Comunità sana.
Da non dimenticare poi che il lavoro e’ una condizione “sine qua non” per qualunque tipo di sostenibilità. Si deve investire prima di tutto su questo fronte, incentivando le aziende a restare sul territorio, a quelle nuove di insediarsi, ed aiutare chi voglia fare impresa.
Leggete il nostro programma elettorale e capirete di più.
Ricorda che nel segreto della cabina elettorale Dio ti vede, Pancotti no!
ECON Assegnare fondi, risorse e sim. a un determinato scopo
Vedi allogare.
Allogare
1 Porre, collocare qualcosa in un luogo conveniente: ho allogato i miei libri in due scaffali
|| estens. Ospitare: li hanno allogati in un vecchio monastero
2 Impiegare, dare un posto: l’hanno allogata come dattilografa
|| Di denaro, impiegarlo: ho allogato male i miei soldi
|| fig. Riporre: avete allogato bene la vostra fiducia
|| ass. Maritare, accasare: l’ha allogata proprio bene sua figlia
3 raro Dare in affitto: a. un podere
4 ant. Commissionare un lavoro
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Sprezzatura è un termine in voga durante il XVI secolo italiano nell’ambito della descrizione del far musica sia a livello compositivo che esecutivo. https://it.wikipedia.org/wiki/Sprezzatura
lett. Carattere di chi, di ciò che è sprezzante
Modo di fare, di esprimersi volutamente sprezzante, che nasce dalla sicura padronanza di sé e dalla consapevolezza della propria superiore originalità: con una s. signorile (Manzoni).
Atteggiamento di intenzionale e ostentata trascuratezza che nasce dalla coscienza della propria superiore abilità.
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ordàlia (o ordalìa) s. f. [dal lat. mediev. ordalium, che è dall’ingl. ant. ordal «giudizio di Dio»; cfr. ted. Urteil «giudizio»; la pron. ordalìa è influenzata dal fr. ordalie]. – Termine nato nel medioevo europeo per indicare il «giudizio di Dio», e cioè ogni prova rischiosa (per es., del duello, dell’acqua bollente o fredda, del ferro rovente) alla quale veniva sottoposto un accusato, e il cui esito, considerato come diretta manifestazione della volontà divina, era determinante per il riconoscimento dell’innocenza o della colpevolezza dell’accusato stesso.
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Oramai da parecchio tempo mi sono imbarcato in una nuova avventura, partecipare ad una lista civica per le elezioni comunali del 2017 del paesello dove sono cresciuto, Saluggia.
Volevo fare il punto della situazione, anche perchè rileggermi mi aiuta spesso a capirmi. E premetto, doverosamente, che questo post e’ personalissimo, rispecchia me stesso e non altre persone.
Io sto con Lele (Emanuele Pedrazzini, il candidato sindaco della nostra lista Un’Altra Saluggia è Possibile) perchè di lui mi fido. E’ dinamico, competente, ed ha davvero tanta voglia di far crescere il nostro Comune. E non solo, sto con Lele (e con Un’Altra Saluggia è Possibile) perchè il programma che stiamo creando e’ davvero bellissimo.
Il nostro motto e’: “Sostenibilità ambientale. Sostenibilità sociale.”. E’ un po come dire 42.
La “Sostenibilità Ambientale” ci serve per ridurre l’impatto ambientale, riducendo consumi e le spese: favorire gli spostamenti con mezzi alternativi (pista ciclabile), ridurre il consumo di suolo, riqualificare e ridare vita a quegli spazi ora abbandonati (far sparire l’ecomostro, sistemare Area Quaglino, finire Casa Miglietta, migliorare il consumo energetico degli edifici comunali), consolidare la situazione patrimoniale esistente (ad esempio le strutture sportive), potenziare la raccolta differenziata per ridurre la tassa rifiuti.
Con le risorse che vengono così liberate creeremo una “Sostenibilità sociale”: servizi comunali più vicini al cittadino, una migliore attenzione delle fasce a rischio, maggiore supporto ai giovani ed agli anziani, creare lavoro “sociale” sul territorio, rinforzare il tessuto sociale, creato dalle associazioni, con un supporto più snello e mirato, lavorare con le imprese per mantenere ed aumentare i posti di lavoro, creare momenti di aggregazione e condivisione per la popolazione, aumentare l’offerta per il tempo libero (sport e cultura), etc…
Quindi inizio già a fare campagna per “Un’Altra Saluggia è Possibile” e non dimenticate di scrivere “PANCOTTI”!!! 😀
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Qualche giorno fa all’assemblea dei soci di Senza Fili Senza Confini, volevo fare un intervento, poi pero’ la timidezza e la soggezione mi ha fatto desistere…
Senza Fili Senza Confini e’ un’associazione difficile da spiegare, si occupa di promuovere il territorio e ridurre il divario digitale nelle zone rurali, in pratica porta internet ad alta velocità a basso costo nelle zone del Monferrato (ed oltre!)
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Il mio intervento voleva cominciare ricordando la presentazione dell’associazione nel mio comune, Saluggia, dove specificava che il servizio di assistenza non poteva competere con quello dei grandi provider come Telecom o Vodafone. In quel momento tutti hanno riso in sala.
Anche io mi sono messo a ridere, erano oramai sei mesi che litigavo con la Telecom per un servizio ADSL costoso e penoso, sicuramente peggio non poteva essere.
Infatti, dopo un anno, ho capito che l’assistenza tecnica di Senza Fili Senza Confini non era all’altezza degli altri provider, ma era tanto, ma tanto migliore e tempestiva. Ed il tutto a 80 euro l’anno per 10Mbps (in realtà quasi 12!) effettivi, illimitati.
“Chapeau” a Senza Fili Senza Confini e “chapeau” a Daniele Trinchero.
Faccio subito una premessa, questo articolo e’ una serie di riflessioni, e potrebbe non coincidere con il mio pensiero (Santo Cielo!).
Tutto parte da una domanda che mi sono fatto mille volte, quale e’ il motivo per cui vivo a Saluggia e per il quale consiglierei a qualcuno di venire a viverci? Per me Saluggia e’ “comodo”.
Io vivo a Saluggia perche’ mio padre e’ venuto a viverci, lavorava alla FIAT TTG (che poi ha cambiato mille nomi, il deposito nucleare) ed ha costruito la nostra casa qui, dove ho passato tutta la mia vita, e dove ho trovato il lavoro.
Poi pero’ ho conosciuto mia moglie e ci siamo spostati, e valutando la distanza dai nostri rispettivi posti di lavoro, necessità logistiche, etc… ci siamo spostati a Santhià. Poi mio padre mancò, la ditta dove lavorava mia moglie fallì e la soluzione più intelligente e comoda e’ stata quella di tornare a Saluggia.
Saluggia era “comoda”, con il lavoro a 10 km, la casa di proprietà, l’asilo e le scuole a due passi.
Ecco, penso che il motivo per il quale una persona decida di rimanere in una zona o spostarsi e scegliere un nuovo comune di residenza sia la comodità, la vicinanza al lavoro ed i servizi offerti, legati ai mezzi di trasporto che permettono di raggiungerli con “comodità”.
Lo scopo primario, quello di una amministrazione comunale, e’ quello quindi di rendere un paese “comodo”: opportunità di lavoro, facilità di insediamento di attività produttive e commerciali, facilità nello viabilità (e nel parcheggio!), facilità negli acquisti, facilità di accesso all’istruzione, facilità nell’utilizzo dei servizi comunali e servizi pensati a rendere “comoda” la residenza a Saluggia (occupare e gestire chi non e’ in età lavorativa), etc…
Pensando così e non solo alle grandi opere pubbliche, forse (il condizionale è d’obbligo!) a Saluggia si potrebbe iniziare a smettere di vedere cartelli di case in vendita, sempre meno gente in giro ed in qualche modo sperare in una rinascita del nostro Comune.
P.S.: cose che rendono Saluggia non comoda (e meno salubre)? Le scorie nucleari e lo smarino di Torrazza. Vero che prendiamo le compensazioni per il nucleare, ma rendono “comoda” la residenza?