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Benvenuti nel Ventennio
Berlusconi e la Rai, l’opposizione insorge, Garimberti: “Le notizie vanno date tutte”
ROMA – “Non è più sopportabile che la Rai, con i soldi pubblici, attacchi il governo”. Il monito lanciato da Silvio Berlusconi durante la conferenza stampa sul bilancio del governo nei primi 14 mesi ad una giornalista del Tg3 non tarda a scatenare reazioni e polemiche. L’opposizione denuncia un “nuovo editto bulgaro” e il segretario del Pd Franceschini parla dell’ennesimo attacco alla stampa libera per annunciare che, se Berlusconi non la smetterà, a settembre ci sarà una grande mobilitazione. Il presidente dell’emittente pubblica, Paolo Garimberti replica: “Le notizie non hanno colore, vanno date tutte. E l’informazione pubblica deve raccontare i fatti”.
Eh, i nostalgici saranno contenti, si imbavaglia chi la pensa diversamente, si fa rivalsa sui poveri e gli immigrati (possono rimanere solo le colf extracomunitarie!), si fanno condoni per favorire i propri interessi, … chi vi ricorda? Vergogna!
E rilancio con il vantarsi di cose inventate…“Gli accordi tra Mosca e Ankara per far passare il gas russo attraverso le acque turche del Mar Nero fino all’Europa erano “già stati conclusi – racconta la fonte alla Reuters – quando il governo turco ha ricevuto un’inaspettata richiesta dell’ultimo minuto da parte di Berlusconi che voleva partecipare alla cerimonia della firma” del premier russo Vladimir Putin e di quello turco Tayyip Erdogan, ad Ankara. La fonte aggiunge che si è creata una “certa sorpresa” quando ci si è resi conto che Berlusconi voleva rivendicare l’accordo come un suo successo personale.”
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Ha da venì Baffone…
Riporto da http://www.onemoreblog.it/archives/010000.html
Gli anziani dalle mie parti usavano dire, ai loro tempi, “a da venì
baffone” (mi scuso per la scrittura approssimata), che voleva dire: se
ci invadono i Sovietici (baffone sarebbe Stanil), la smetti di
lamentarti e rompere i coglioni. Ecco, bisognerebbe che qualcuno
ricordasse a Berlusconi questa frase, di tanto in tanto. Tipo, chessò:
Berlusca: “Emilio (Fede), che tempo fa oggi?”
Fede: “Piove, cadono rane dal cielo, una tempesta di pernacchie ha
spazzato via il ponte sullo stretto e tutti i suoi sostenitori…”
Berlusca: ” Ma che tempo di merda!”
Fede:”A da venì baffone…”
Ecco, se i comunisti che lui teme tanto ci fossero per davvero,
l’avrebbero già spedito in Siberia a spaccare pietre. Magari.ed anche da http://www.webalice.it/antoniomontanari1/arch.2004/arch4/spec/stalin.757.html
I «rossi» non potevano non essere fedeli a Baffone. Nel linguaggio
popolare, la frase: «Ha da venì Baffone» suonava come promessa di un
rinnovamento, non soltanto come minaccia verso gli avversari politici.
…
La fine della guerra portò a tirare un sospiro di sollievo, si è
soliti pensare. Ma il mondo è sempre più complesso di quello che si
immagina o si ricorda. Dalla mattina alla sera, raccontavano i nostri
vecchi, molti fascisti di quelli più accesi, fecero il salto del
fosso. Cambiarono colore di camicia. Dalla nera alla rossa
(rispolverando il povero Garibaldi nei manifesti elettorali).
Scoprirono il comunismo, e vi si attaccarono con tutta la forza che
avevano in corpo per sopravvivere. -
Peter Lorre
Questa sera fa cosi’ caldo che mi sono sentito come l’attore Peter Lorre, che in certi suoi film passa tutto il tempo a tergersi il sudore…
Con il suo volto espressivo, anche se molle, come di persona malata, lo sguardo acquoso e sfuggente, Lorre fu il prototipo del paranoico, del criminale, del traditore, dell’essere squallido ed abbietto, nato con M – Il mostro di Dusseldorf (1931) di Fritz Lang. In quel film impersonava con straordinaria compenetrazione – non solo psicologica, ma anche fisica – l’allucinato delinquente sessuale che adescava le bambine per ucciderle. Peter era alto 1,60 cm circa e quell’espressione da bimbo folle divenne, col passare del tempo, una maschera grottesca che portava in sé i segni di una vita fatta di sofferenze, abusi, abbandoni. Lasciata la Germania dopo l’avvento di Adolf Hitler, Lorre lavorò dapprima in Francia, poi nel Regno Unito, dove partecipò a vari film diretti da Alfred Hitchcock, sempre mantenendosi fedele al suo personaggio.
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Eto’o: “Decido solo io”
“Si complica il trasferimento di Zlatan Ibrahimovic al Barcellona. Tutto fatto tra le due società – all’Inter 50 milioni di euro più Samuel Eto’o e il bielorusso Alexander Hleb -, ma ancora devono essere trovati gli accordi con i giocatori. E se lo svedese nerazzurro non sembra creare eccessivi problemi, le grane giungono dal camerunense Eto’o, che tramite il suo manager ha fatto sapere di volere come condizione per il trasferimento a Milano un contratto da 10 milioni di euro annui, come ha riportato oggi dal giornale spagnolo As.”
Vergognoso oltre ogni modo. Strapagati per mettersi le braghette corte e “giocare” a palla. Dovrebbero dirgli di abbassare la crest e non dargli una lira!
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I miei MP3…
Grazie al leggerissimo e veloce player Billy, segnalatomi da Fabio, che tra l’altro ha supporto nativo per last.fm, ho creato la lista dei miei MP3.
Abbiate pazienza, ci mette un po’ a caricare…
https://www.andreapancotti.com/dati/mp3/index_of_mp3.html -
Contro il decreto Alfano
Sciopero dei blog con un “rumoroso silenzio”. Inteso non solo come astensione dalla scrittura, ma anche come manifestazione di piazza, prevista per oggi a Roma, alle 19 a Piazza Navona. Contro cosa? Contro il decreto Alfano (o “intercettazioni”), anzi contro un suo articolo specifico, quello che prevede – recita il Manifesto di “Diritto alla Rete” che è il nome dell’iniziativa: “contro il cosiddetto obbligo di rettifica, pensato sessant’anni fa per la stampa, e che se imposto a tutti i blog (anche amatoriali) e con le pesanti sanzioni pecuniarie previste, metterebbe di fatto un silenziatore alle conversazioni on line e alla libera espressione in Internet”.
http://dirittoallarete.ning.com/ -
Grillo alle Primarie
Il PD dice no a Beppe Grillo. Niente tessera e niente primarie. Il comico si è visto rifiutare l’iscrizione al circolo dei democratici di Arzachena. “Lo Statuto e il regolamento impediscono l’iscrizione, per questo è stata avviata la procedura di restituzione degli euro versati”, comunica la Commissione regionale di garanzia della Sardegna. Ma Grillo non si scoraggia: “Noi andiamo avanti. Il PD sardo ha respinto la richiesta? Vorrà dire che la ripresenterò in continente. Peraltro la tessera praticamente ce l’ho già, ho pure pagato ben 16 euro…
Grillo ci tiene, comunque, a sottolineare che non tutto il PD ha chiuso la porta: “Ho visto che Adinolfi, Marino, hanno detto di essere favorevoli. Solo il ‘globulo’ è contrario, Fassino, quelli lì… Sono straordinari!”. L’obiezione del PD, viene fatto notare a Grillo, sarebbero i requisiti previsti dallo Statuto: “L’ho letto, non c’è niente che impedisca la mia iscrizione, dice solo che non si possono iscrivere quelli che hanno la tessera di un altro partito. Che c’entro io?”.
Già nel pomeriggio una netta chiusura era arrivata dal responsabile organizzativo del PD, Maurizio Migliavacca, che giudicava “improbabile” il rilascio della tessera al comico genovese. Le reazioni tra i democratici non si sono fatte attendere, con alcuni ‘pezzi forti’ del partito schierati contro quello che sembra un uso di comodo del Pd e altri che, in qualche caso, hanno mostrato una discordanza di idee, aprendo la porta al comico-blogger. “.
http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/politica/partito-democratico-30/grillo-fassino/grillo-fassino.html
Sinceramente, non capisco perchè negare a Grillo di partecipare alle Primarie, sembra che il Partito Democratico abbia paura che Grillo possa vincerle. L’ingresso di Beppe Grillo nella competizione farebbe solo del bene per svecchiare la sinistra italiana, potrebbe far prendere decisioni chiare all’attuale dirigenza, almeno per una volta. Il PD si riprenderebbe così i voti di quelli che non lo votano più, forse anche il mio. Ma se Grillo vincesse le primarie, battendo Franceschini, Bersani e Marino, quindi prendendo più voti di tutti, non sarebbe un bene? E se perdesse, la sinistra ne uscirebbe più compatta e motivata. Ma di cosa hanno paura i dirigenti del Partito Democratico, che gli freghino la poltrona? -
Eh! Chi è causa del suo Silvio pianga se stesso…
“Un summit che sta “discendendo nel caos”, su cui è meglio avere “basse aspettative” e che potrebbe addirittura produrre, oltre al rischio di nuove “gaffe di Berlusconi” e controversie sulla sua vita privata, proposte per “espellere l’Italia dal G8” e sostituirla con la Spagna. Sono le indiscrezioni raccolte dalla stampa estera tra le delegazioni degli altri paesi invitati al vertice che si apre domani all’Aquila e i commenti e le previsioni che alcuni dei più autorevoli giornali del mondo, dal Financial Times al Wall Street Journal, fanno sull’appuntamento internazionale che richiama i grandi della terra, e le luci dei riflettori, sul nostro paese.” “Crescono le pressioni all’interno del G8 per espellere l’Italia, mentre i preparativi per il summit scendono nel caos”, è il titolo del Guardian di Londra. Nell’assenza di qualsiasi iniziativa sostanziale da parte italiana per organizzare l’agenda del vertice, scrive il quotidiano della capitale britannica, “gli Stati Uniti hanno assunto il controllo“, con un giro di conferenze telefoniche effettuate dai loro “sherpa”, come si chiamano in gergo gli alti funzionari che pianificano i temi e le iniziative del G8, per “iniettare all’ultimo momento qualche significato” nell’incontro dell’Aquila. “Che sia un altro paese a organizzare le telefonate degli sherpa è un fatto senza precedenti“, dice al Guardian un alto esponente della delegazione di un paese del G8. “Gli italiani sono stati semplicemente terribili. Non c’è stata organizzazione e non c’è stata pianificazione“. [link]
Eh già, perche’ sono tutti comunisti e ci invidiano il Cavaliere! Tutti! Cattivi!
La vignetta in alto è dedicata alla gaffe di Silvio Berlusconi che ha salutato l’elezione di Barack Obama, presidente “giovane, bello e abbronzato“; Berlusconi si è giustificato dicendo che si trattava di un complimento, nella vignetta di Kichka, disegnatore belga di nascita ora stabilitosi in Israele, abbiamo un Obama che replica a Silvio: “allora anche vecchio idiota“. [link] -
Rider by Brooklyn
Riporto dal sito della Perfetti Van Melle:
“Il nuovo chewing gum firmato Brooklyn! Rider è un prezioso alleato ogni volta che hai bisogno di una carica in più. Grazie a una formula esclusiva, sapientemente calibrata con caffeina, guaranà e the verde, ingredienti noti per le loro proprietà stimolanti, Rider by Brooklyn “ricarica i riflessi”: per essere attivi al lavoro, attenti alla guida, dinamici nello sport o nel tempo libero, concentrati nello studio. Rider by Brooklyn è un inconfondibile confetto nero sulla cui superficie spiccano cristalli rossi con un ripieno liquido che sprigiona un’inebriante combinazione di aromi fruttati e freschi allo stesso tempo. Stimola i tuoi riflessi con Rider by Brooklyn, the new charge gum.“
La realtà è che questa gomma da masticare fa solo schifo. Ma non schifo tipo “non mi piace il gusto lampone salmonato!“, una cosa più “ma cosa mi sono messo in bocca? una tavoletta di antitarme?“. Ma il marketing, il settore ricerca e sviluppo, i capi della Perfetti lo hanno assaggiato? Non so loro, ma io ho questo gustaccio in bocca da più di un’ora…
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Richiesta per Google…
Per favore Google, indicizza queste pagine…
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Il treno per il Darjeeling
Da Wikipedia
Il treno per il Darjeeling è un film del 2007 diretto da Wes Anderson, scritto dallo stesso Anderson insieme a Roman Coppola e all’attore Jason Schwartzman.
La pellicola è una commedia dalle sfumature drammatiche, ambientata in India nel distretto di Darjeeling, con protagonisti principali i tre fratelli Whitman, Francis (Owen Wilson), Peter (Adrien Brody) e Jack (Jason Schwartzman).Trama
Tre fratelli che non si parlano da un anno pianificano un viaggio in treno in India, con lo scopo di ritrovare se stessi e il legame reciproco che avevano un tempo.
Circa un anno dopo la morte del loro padre e dopo che, apparentemente, hanno deciso di non comunicare più tra loro, Francis, il maggiore, riunisce i diversi fratelli dopo un incidente motociclistico quasi mortale, che lo ha lasciato avvolto da una maschera di bende. Sostenendo che i suoi fratelli sono stati la prima cosa a cui ha pensato quando è tornato cosciente dopo l’incidente, Francis ha organizzato un itinerario accurato e pianificato rigidamente, a bordo di un treno speciale, il Darjeeling Limited, ideato appositamente per provocare nei fratelli una rinascita spirituale che li unisse o che almeno li avvicinasse.
Ovviamente le cose non vanno esattamente come Francis ha programmato nel suo itinerario, anzi quasi per niente. Le principali resistenze a Francis vengono da Peter, il figlio di mezzo della famiglia Whitman, che a prima vista sembra essere il più stabile dei tre fratelli, con una moglie ed un figlio in arrivo, ma anche lui è a un punto di svolta e non ne vuole parlare.
Infine, c’è il più giovane e forse anche quello che ha ottenuto i maggiori risultati tra i fratelli Whitman, Jack, lo scrittore che basa i suoi personaggi “inventati” su tutto quello che gli capita realmente e che è ancora ossessionato dalla sua ex fidanzata che ha lasciato a Parigi, tanto che nemmeno in India può smettere di ascoltare di nascosto la sua segreteria telefonica, di cui ha ancora il codice segreto.
L’obiettivo di Francis è portare i fratelli al convento dove si è ritirata a vivere la loro madre Patricia (Anjelica Huston), che dopo aver cercato di evitare i contatti con i figli, acconsente ad ospitarli per qualche giorno nel convento.Dato che tutti fanno i critici di cinema, ho deciso di farlo anche io, iniziando da questo film. Molti lo criticano e lo stroncano con recensioni davvero pessime e poco interessanti ed originali. A me, invece, il film è piaciuto, sarà che adoro Owen Wildon ed Adrien Brody, sarà che adoro film come Napoleon Dymanite e Strange Brew (uscito in Italia con vari nomi: La strana voglia, Obiettivo birra, etc…), ma questa storia on the road, sbilenca, colorata ed assurda, mi è davvero piaciuta.
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Madoff condannato a 150 anni
“Una sentenza esemplare, per una truffa che i giudici hanno definito «diabolica». L’ex re di Wall Street, Bernard Madoff è stato condannato a 150 anni di carcere. La lettura del verdetto, in un’affollatissima aula di tribunale a New York, è stata accolta con un applauso.
«Nessun altro caso di frode è paragonabile a questo» ha spiegato il giudice distrettuale Denny Chin, precisando che «il simbolismo della sentenza è importante perché con questa si manderà un messaggio». Il finanziere, 71 anni, si era dichiarato colpevole di tutte le 11 imputazioni emerse da uno dei più grossi scandali della storia di Wall Street: in circa vent’anni ha truffato celebrità e piccoli risparmiatori per circa 65 miliardi di dollari (intorno ai 46 miliardi di euro). Nell’udienza di oggi si è anche scusato, assicurando che avrebbe portato avanti il suo «dolore e tormento per il resto della vita».” lastampa.it
Secondo me è ancora poco. Questo essere ha rubato soldi a tutti, piccoli e grandi risparmiatori, vivendo con sua moglie Ruth in un lusso sopra ogni immaginazione, semplicemente con un sistema a catena / piramidale (gli americani lo chiamano Ponzi Scheme), utilizzando la sua influenza come ex presidente del Nasdaq.
“Dal 1995 Madoff, che era stato anche presidente del Nasdaq, aveva iniziato la sua attività privata promettendo tassi di interessi alti e sicuri (circa il 10%). Li pagava puntualmente, ma non perché il denaro venisse proficuamente investito, bensì grazie ai soldi freschi che arrivavano da nuovi clienti. Così Madoff diventava sempre più ricco: se l’ammontare delle somme truffate è stimato in circa 65 miliardi di dollari, le cifre legate al suo impero economico ammontano a 171 miliardi di dollari. «Il messaggio che vogliamo dare – ha spiegato Chin – è che i crimini commessi dal signor Madoff erano straordinariamente diabolici e che questo genere di manipolazione del sistema non è soltanto un reato senza spargimento di sangue commesso su carta, quanto un crimine con un bilancio (di vittime e danni, ndr) stupefacente».”
Ora si spera che i suoi 150 anni se li faccia tutti, e senza sconti, spero gli bastino per soddisfare al ingordigia. Ma il processo comunque andrà avanti, perchè chi aveva segnalato il suo caso 20 anni fa non è stato preso sul serio, o come mai chi proponeva investimenti nell’impero di Madoff (ed avrebbe dovuto indagare) non si sia accorto della truffa.
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Viareggio, treno esplode in stazione
“Tredici morti tra cui un bambino carbonizzato, 50 feriti di cui 35 feriti ustionati in modo grave (alcuni nel 90% del corpo), altre decine di persone contuse, sotto schock, disperse, un migliaio di abitanti evacuati. E poi due palazzine distrutte e altre tre evacuate, alcune centinaia di sfollati. Lutti e devastazione in un paradiso delle vacanze al mare, Viareggio, a causa di un treno merci carico di Gpl (Gas propano liquido) che a mezzanotte deraglia in stazione e innesca l’apocalisse nel centro della città: una serie di esplosioni e l’incendio.”
“Apocalisse nella stazione di Viareggio, situata in centro città. Intorno alla mezzanotte un treno proveniente dalla Spezia e diretto a Pisa è deragliato causando l’esplosione del gas gpl contenuto in due vagoni. Il primo bilancio della strage parla di almeno 13 morti e 50 persone gravemente ustionate, alcune nel 90% del corpo, un’altra ventina ferite. Tre bambini e un uomo estratti vivi dalle macerie e due palazzine crollate per la violenta esplosione. In una delle 2 palazzina crollate c’erano 18 persone, nell’altra ancora non si sa.”
Dopo una tragedia assurda e tremenda come questa è difficile non cadere nel banale, ma da anni oramai si parla del pessimo stato delle ferrovie italiane, basta prendere un treno qualunque, anche uno di quelli nuovi, per rendersi conto dell’ incuria dei vagoni e delle stazioni; la prova è l’aumento di incidenti nell’ultimo anno, ed intanto il costo dei biglietti aumenta (Milano Roma in treno 75 euro andata a persona quando in macchian costa meno di 50€).
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La Peta regala a Obama l’acchiappamosche “buono”
E infine arrivò la risposta della Peta, l’organizzazione internazionale non-profit a sostegno dei diritti degli animali che ha diffuso un comunicato in seguito alla messa in onda del video che mostra il presidente degli Stati Uniti Barack Obama mentre uccide a mani nude una mostra durante un’intervista. “La prossima volta che il presidente vedrà volare una mosca – hanno spiegato dalla Peta – ci auguriamo le riservi un trattamento più umano”. Insieme al comunicato gli attivisti hanno fatto recapitare alla Casa Bianca uno speciale acchiappamosche che permette di catturare l’insetto e di liberarlo vivo nell’aria aperta. In questa foto il Katcha Bug Humane Bug Catcher, l’acchiappamosche “buono” che la Peta ha inviato a Barack Obama.
Non è che forse forse quelli della PETA stiano esagerando un pochino? Dannati Hippies!
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No, non è la Bbc
Poltrone capovolte: mi ritrovo io a essere intervistato, dalla Bbc, qui a Londra, sul caso Berlusconi. Racconto alla conduttrice del telegiornale quello che è stato scritto perlomeno da alcuni giornali italiani: cioè che il presidente della Rai ha convocato il direttore del Tg1, chiedendogli di spiegare perchè il suo tg non ha riportato notizie sullo scandalo che divampa attorno al presidente del Consiglio, e aggiungo che poichè il premier possiede o controlla cinque delle sei principali stazioni tv nazionali, una simile operazione di offuscamento dello scandalo ha privato la maggioranza degli italiani della conoscenza effettiva di quanto sta accadendo. La giornalista della Bbc mi ha guardato incredula. Davvero? E nessuno protesta a questa, come chiamarla, censura? Ho risposto che sì, qualcuno protesta. Ma l’aria sbalordita della collega inglese mi ha fatto capire quanto il nostro paese sia caduto in basso. Queste cose uno se le aspetta in Cina e in Iran, nella Russia di Putin, non in un civile paese europeo, non in una democrazia occidentale. Mi è venuto in mente il modo in cui la Bbc, diretta totalmente da laburisti, indagò e contestò la decisione del governo laburista di Tony Blair di entrare in guerra al fianco degli Usa in Iraq. No, non è la Bbc, questa è la Rai, la Rai-tv, diceva una vecchia canzonetta. E questa è l’Italia di Silvio Berlusconi.
http://franceschini.blogautore.repubblica.it/2009/06/24/no-non-e-la-bbc/ -
Piemonte, Puglia e Sardegna a rischio nucleare: grazie Berlusconi!
Sardegna, Puglia e Piemonte sono le tre regioni che ospiteranno quattro delle almeno undici centrali nucleari necessarie a produrre il 25% dell’energia elettrica nazionale: è di oggi l’annuncio-provocazione del Governo.
Tre le regioni designate, ma a queste se ne aggiungeranno delle altre, i cui nomi, magari, conoscerete a sorpresa dopo le elezioni del 6 e 7 giugno. Questo accordo bilaterale tra Silvio Berlusconi e il Governo francese è illegittimo.
Sempre oggi, al Senato, è stato approvato l’ultimo dei quattro articoli del ddl ‘sviluppo ed energia’ che di fatto riapre la corsa all’atomo, cioè quello che istituisce l’Agenzia per la sicurezza nucleare.
L’8 e 9 novembre 1987 gli italiani votarono per il referendum “contro il nucleare”, ed anche se quei quesiti non facevano espresso riferimento all’abrogazione di leggi che consentissero la costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano, nei fatti, solo un truffatore potrebbe non riconoscere che manifestavano la volontà del popolo italiano di non sposare il binomio futuro-nucleare.http://www.antoniodipietro.com/2009/05/piemonte_puglia_e_sardegna_a_r.html
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Il risultato delle elezioni 2009
Il dato che salta fuori dal risultato delle elezioni e’ che i furbetti la fanno sempre franca, e sono considerati dagli italiani degli esempi da seguire. Berlusconi, nonostante sia una pessima persona, continua a vincere, cio’ vuole dire che chi lo ha votato pensa che essere una pessima persona sia una cosa giusta. Sfuma anche il discorso destra / sinistra, ormai portato su toni calcistici (non si votano più delle ideologie, ma il simbolo del cuore, come se si trattasse di un derby cittadino): chi voleva votare a destra, avrebbe dovuto farlo, invece ha votato un partito formato da faccendieri e delinquenti, basti portare come esempio il numero di condannati in via definitiva che siede al governo, o il recente decreto legge contro le intercettazioni telefoniche proposto dal Partito delle Libertà, guidato da Berlusconi e le sue veline(che sono state tutte elette!).
Vi ricordate l’indagine Mani Pulite? Tutti quelli indagati e condannati sono saltati di nuovo fuori, impuniti, grazie al Popolo della Libertà.A proposito del decreto sulle intercettazioni:
“Le rispondo solo se Repubblica mi concede due pagine piene. Sarebbe facile citare casi clamorosi come quello del sequestro illegale di Abu Omar. O casi di corruzione. Ma vorrei essere chiaro: sono innumerevoli gli omicidi che vengono risolti dopo mesi e mesi di intercettazioni. Sappiano i cittadini che gli assassini senza volto saliranno incredibilmente di numero e sarà più difficile salvare vite umane come avviene ora quando, intercettando ed indagando, si scoprono progetti di uccidere qualcuno”.
La riforma delle intercettazioni segna nei fatti “la morte della giustizia penale in Italia“: questa la dura presa di posizione dell’associazione, contro norme che “rappresentano un oggettivo favore ai peggiori delinquenti“. E “impediranno alle forze di polizia e alla magistratura inquirente di individuare i responsabili di gravissimi reati”. In pratica, prosegue l’Anm, è come se governo e Parlamento chiedessero “alle forze dell’ordine e alla magistratura inquirente di tutelare la sicurezza dei cittadini uscendo per strada disarmati e con un braccio legato dietro la schiena“.
Grillo, in completo blu e camicia bianca con cravatta, si è presentato puntuale davanti ai senatori. “Voi non siete abituati ad ascoltare gente di spettacolo, e io non sono abituato a voi”, ha subito premesso, prima di iniziare a leggere un testo dai toni durissimi. “Oggi viene approvata – ha sottolineato – una legge che limita le intercettazioni e mette il bavaglio all’informazione. Io sarò, presumo, il primo condannato perché farò disubbidienza civile. Il primo pensiero dello ‘psiconano’ non è il Paese, ma sempre e solo non farsi beccare. Avete approvato il lodo Alfano per evitare che Berlusconi finisse in galera, ora volete limitare il diritto del cittadino ad essere informato“.
“E’ veramente uno schifo – ha accusato il comico genovese – che tra i nostri rappresentanti ci siano condannati in primo grado, in secondo grado o indagati. Senatori come Cuffaro e Dell’Utri sono senatori per meriti giudiziari”.
“Questa commissione – ha rincarato la dose Grillo – questo Parlamento, non hanno nulla a che fare con la democrazia. Cari membri della Commissione siete illegali, incostituzionali ed antidemocratici. Per rispetto a voi stessi e agli italiani dovreste dimettervi al più presto. Luigi De Magistris e Sonia Alfano sono due italiani per bene eletti da cittadini per bene. De Magistris ha avuto 450 mila voti, il secondo in Italia. La signora Alfano 165 mila voti, la prima donna in Italia, senza televisioni e senza giornali. Chi si è recato alle urne ha potuto sceglierli, perché questo non deve essere possibile anche per il Parlamento italiano?”.
Riporto anche una vecchia intercettazione.
Nel Capodanno 1987, alle ore 20,52 dalla villa di Arcore (Berlusconi festeggia con Fedele Confalonieri e Bettino Craxi). Berlusconi. Iniziamo male l’anno!
Dell’Utri. Perché male? Berlusconi. Perché dovevano venire due [ragazze] di Drive In che ci hanno fatto il bidone! E anche Craxi è fuori dalla grazia di Dio!Dell’Utri. Ah! Ma che te ne frega di Drive In? Berlusconi. Che me ne frega? Poi finisce che non scopiamo più! Se non comincia così l’anno, non si scopa più! Dell’Utri. Va bene, insomma, che vada a scopare in un altro posto! La conversazione racconta la familiarità tra il tycoon e un presidente del consiglio allora in carica che gli confeziona, per i suoi network televisivi, un decreto legge su misura, poi bocciato dalla Corte Costituzionale. Già l’anno prima, il giorno di Natale del 1986, il nome di Berlusconi era saltato fuori in un’intercettazione tra un mafioso, Gaetano Cinà, e il fratello di Marcello Dell’Utri, Alberto. Cinà. Lo sai quanto pesava la cassata del Cavaliere? Dell’Utri. No, quanto pesava, quattro chili? Cinà. Sì, va be’! Undici chili e ottocento! Dell’Utri. Minchione! E che gli arrivò, un camion gli arrivò? Cinà. Certo, ho dovuto far fare una cassa dal falegname, altrimenti si rompeva! Perché un mafioso di primo piano come Cinà si prendesse il disturbo di regalare un monumento di glassa al Cavaliere rimane ancora un enigma, ma documenta quanto meno il tentativo di Cosa Nostra di ingraziarselo. Al contrario, è Berlusconi che sembra promettere un beneficio ad Agostino Saccà, direttore di RaiFiction quando, il 6 luglio 2007, gli dice: “Io sai che poi ti ricambierò dall’altra parte, quando tu sarai un libero imprenditore, mi impegno a … eh! A darti un grande sostegno”. Che cosa chiedeva il premier? Il favore di un ingaggio per una soubrette utile a conquistare un senatore e mettere sotto il governo Prodi. O magari… Ancora uno stralcio: Saccà. Lei è l’unica persona che non mi ha mai chiesto niente, voglio dire… Berlusconi. Io qualche volta di donne… e ti chiedo… per sollevare il morale del Capo (ridendo). E in effetti, con molto tatto, Berlusconi chiede di sistemare o per lo meno di prendere in considerazione questa o quella attrice. Qualcuna “perché sta diventando pericolosa”.Silvio Berlusconi e Muammar Gheddafi
Ma cosa ha Gheddafi appuntato sulla giacca? Una foto di famiglia?“Sulla divisa del colonello, tra fregi e cordoni dorati, anche una fotografia fissata sulla parte destra della giacca come fosse un’onorificenza. Capelli lunghi e neri nonostante l’età, nascosti da un cappello militare. Grandi occhiali scuri per proteggersi dal sole”
“Sul petto del colonnello Gheddafi, al suo arrivo a Ciampino, era appuntata una foto in bianco e nero. Ritrae Omar Al Mukhtar, eroe nazionale libico che guidò la rivolta anticoloniale tra il 1923 e il 1931. Venne catturato dai fascisti e condannato a morte. Nell’immagine, Al Mukhtar è ritratto in catene circondato dai soldati italiani. Il personaggio di Al Mukhtar ispirò il film “Il leone del deserto”
Old Jews Telling Jokes