BENI CHIESA: DIRETTORE REPUBBLICA, NO VETI DAL VATICANO

“Il quotidiano La Repubblica dice no con nettezza al veto vaticano a proseguire nell’inchiesta sui beni e i privilegi della Chiesa nello Stato italiano. A prendere posizione in prima pagina sul quotidiano, impegnato a portare avanti un’inchiesta di Curzio Maltese sui costi per la Chiesa cattolica a carico dei cittadini italiani, e’ il direttore, Ezio Mauro, che stoppa il diktat, “Finiamola”, giunto dal cardinal segretario di Stato della Santa Sede, Tarcisio Bertone. “Non ci intendiamo di santita’, dunque non rispondiamo su questo punto – scrive Mauro -, ma non possiamo non notare come il tono usato da sua Eminenza sia perentorio e inusuale in qualsiasi democrazia: piu’ adatto a un Sillabo. L’attacco vaticano riguarda un’inchiesta giornalistica che analizza i costi a carico dei cittadini italiani per la Chiesa cattolica, dalle esenzioni fiscali all’otto per mille, al finanziamento alle scuole private, all’ora di religione: altre puntate seguiranno, finche’ il piano di lavoro non sia compiuto. Finiamola? E perche’? Chi lo decide? In nome di quale potesta’? Infine, e soprattutto: non esiste piu’ l’imprimatur, dunque persino in Italia, se un giornale crede di ‘tirar fuori iniziative di questo genere’ puo’ farlo. Salvo incorrere in errori che saremo ben lieti di correggere, se riceveremo richieste di rettifiche che non sono arrivate, perche’ nessun punto sostanziale del lavoro d’inchiesta e’ stato confutato”. Mauro conclude: “La confutazione, a quanto pare, anche se e’ incredibile dirlo, riguarda la legittimita’ stessa di affrontare questi temi. Sua Eminenza e’ il Capo del governo di uno Stato straniero che chiede di ‘finirla’ con il libero lavoro d’indagine (naturalmente opinabile, ma libero) di un giornale italiano. Dovrebbe sapere che in Occidente non usa. Mai”.” repubblica.it

Come si permettono? e poi perche’ lo stato italiano consegna tutti quei soldi? se i cattolici vogliono fare propaganda, lo facciano con i propri soldi, non con i nostri. La Repubblica dice 4 miliardi di eruo, ma in realta’ sono ben 9 miliardi di euro. Se quei soldi non fossero sperperati cosi’, altro che finaziaria!

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