Canone RAI, la mossa dell’ombrello

Roma – L’italianissima retenovela relativa alla tassa sul possesso di apparecchi “atti o adattabili” alla ricezione del segnale televisivo potrebbe trovare un felice epilogo. Lo spiega ADUC, che ha annunciato di aver formulato una particolare richiesta al ministero delle Finanze, una richiesta dalle conseguenze giuridiche.

L’associazione dei consumatori e degli utenti è, come ben sanno i lettori di Punto Informatico la promotrice di iniziative di ogni genere per porre termine all’incertezza su chi, come e quando debba pagare il canone: l’ultima novità si chiama interpello.

Spiega ADUC: “Da oltre un anno stiamo cercando di ottenere una risposta precisa dalle istituzioni: quali sono gli apparecchi atti o adattabili soggetti al canone/tassa? Lo abbiamo chiesto al servizio Rispondi Rai, alle sedi regionali della Rai, all’Agenzia delle Entrate, al ministro della Finanza. Lo abbiamo fatto per telefono, per lettera raccomandata a/r di messa in mora e con ben cinque interrogazioni parlamentari. Fino ad oggi, siamo stati cortesemente ignorati”. “Oggi – continua ADUC – proviamo a chiederlo tramite un interpello alla Direzione generale del ministero delle Finanze. Contrariamente ad altre forme di richiesta, se l’interpello non riceve risposta, il contribuente puo’ far valere la sua interpretazione della legge, senza incorrere in future sanzioni”.
Si tratta, dunque, di una sorta di ultimatum che il singolo cittadino può far valere nei confronti dell’inadempiente amministrazione dello Stato: se continuerà a non ricevere risposta alle sue richieste di chiarimento, l’utente potrà lavarsi le mani del Canone. Quel che è ovvio è che, se molti cittadini adotteranno questa strategia, è possibile che l’amministrazione finanziaria ne prenda atto e contribuisca finalmente a determinare se il canone sia dovuto anche per personal computer, smartphone, videoproiettori, videocitofoni e qualsiasi altro apparecchio dotato di schermo. ADUC, in particolare, individua 15 apparecchi potenzialmente interessati dal problema:

1. Computer senza collegamento Internet
2. Computer con collegamento Internet tramite modem analogico (56k)
3. Computer con collegamento Internet a banda larga (o Adsl)
4. Computer senza monitor
5. Monitor senza computer
6. Modem Adsl
7. Modem analogico 56k
8. Ipod ed altri Mp3 player con display capace di riprodurre sequenze video
9. Videocellulare
10. Videocitofono
11. Videocamera digitale con display
12. Macchina fotografica con display capace di riprodurre sequenze video
13. Videoregistratore Vhs
14. Riproduttore Dvd
15. Decoder

“Per questo – spiega ADUC – invitiamo tutti i cittadini sprovvisti di televisore, ma in possesso di altri apparecchi multimediali (computer, etc.) per i quali hanno ricevuto una richiesta di pagamento da parte della RAI a proporre un proprio interpello al ministero delle Finanze. Se non vi sarà risposta, si potrà tranquillamente non pagare più il canone/tassa per computer e altri apparecchi multimediali senza rischi di incorrere in sanzioni”.

Sul sito di ADUC il modulo per compilare e inviare l’interpello.
fonte: punto-informatico.it

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